destra di popolo

SMASCHERATE LE MENZOGNE DI TONINELLI PER GETTARE FANGO SULLA SEA WATCH

Febbraio 1st, 2019 admin

FA FILTRARE LA NOTIZIA FALSA DI UN BLOCCO PER IRREGOLARITA’, SMENTITO DAI LEGALI DELLA ONG E DALLA STESSA GUARDIA COSTIERA…DE MAGISTRIS SBOTTA: “QUELLO DI TONINELLI E’ UN ATTO INDEGNO”

Bugie, menzogne. Propaganda politica di bassa lega per continuare a criminalizzare le Ong e impedire a chi salva vite umane di poterle salvare ancora..
Così facendo appositamente confusione il Governo e Toninelli hanno scatenato la campagna politico mediatica contro Sea Watch parlando di una nave bloccata dalle autorità italiane perché non in regola
Non ci è pervenuta alcuna notifica di blocco amministrativo”. Lo ha detto la portavoce di Sea Watch in Italia Giorgia Linardi rispondendo in un video pubblicato su Twitter alle affermazioni di Toninelli.
“Sono state riscontrate piccole attività da fare a bordo per poter ripartire in sicurezza - dice Linardi - Attività che si possono svolgere nelle prossime 24 ore e che sono attività previste in un normale scalo tecnico della nave che non tocca porto dal 14 dicembre”.
Dunque, aggiunge, “non ci sono le basi per un sequestro amministrativo” e “in questo momento la nave non è bloccata”.
Precisamente va operata la sostituzione del verricello dell’ancora e di due bagni chimici, tutto qua.
Per quanto riguarda invece la questione della registrazione della nave, Linardi sottolinea che la Sea Watch 3 “è regolarmente registrata come nave da diporto nel registro reale olandese” ma “il suo uso è quello di nave da soccorso”.
“Per la lunghezza e la stazza della nave - aggiunge - questo non sarebbe possibile in Italia ma per la legislazione olandese, alla quale la nave fa riferimento, questo è assolutamente regolare ed e’ stato accertato recentemente dalle autorità ispettive dello stato di bandiera a Malta” dove la nave è rimasta bloccata 4 mesi
La Ong annuncia che verranno pubblicati tutti i documenti in merito e ribadisce: “la nave è olandese, non si applica la giurisdizione italiana e dunque invitiamo il governo a non fare deliberatamente confusione”.
“Le motivazioni del ministro Toninelli per impedire alla Sea Watch di salpare da Catania per salvare vite umane, unitamente ad altre imbarcazioni di Ong, è un atto indegno che ha l’obiettivo di impedire il salvataggio di persone e non avere testimoni di crimini contro l’umanita’”.
Lo ha scritto in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

(da agenzie)

argomento: denuncia | Commenta »

CROLLA ANCHE IL MERCATO AUTO E IL MANUFATTURIERO MENTRE IL GOVERNO E’ IN FUGA DALLA REALTA’

Febbraio 1st, 2019 admin

CONTE VANEGGIA: “SARA’ UN ANNO BELLISSIMO”, MA TRIA APRE A UNA REVISIONE DELLE STIME

Italy is opportunity: titoli di Stato, ma anche infrastrutture e privatizzazioni.
Queste occasioni vanno colte e soprattutto - negli auspici e nelle necessità del governo gialloverde - con una certa rapidità.
Lo impone la recessione tecnica, anche se la motivazione va tenuta in sordina, sotto voce.
A New York è da poco sorto il sole e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sa già che dovrà portare a termine una giornata delicata, a stretto contatto con il gotha dell’economia e della finanza statunitense.
Il mandato che arriva da Roma è quello del corteggiamento condito dall’entusiasmo. Il premier Giuseppe Conte ha da poco ribadito il concetto: il 2019 sarà un anno “bellissimo”.
Ma all’indomani dell’arrivo della recessione tecnica contro l’ottimismo dell’esecutivo si scagliano altri tre macigni.
Le immatricolazioni delle nuove auto hanno registrato un tonfo a gennaio, la manifattura non va così male dal maggio del 2013, il Centro studi di Confindustria paventa il rischio di una crescita vicina allo zero.
Tria rifiuta l’idea del governo che è andato in America a chiedere l’elemosina e lo dice chiaramente quando incontra i giornalisti nella sede del consolato italiano per tracciare un bilancio della sua visita al di là dell’Atlantico: “Non ho chiesto favori all’amministrazione Trump, ho solo spiegato” come vanno le cose in Italia.
E anche se le cose in Italia vanno male, la necessità di trovare una sponda tra gli investitori di peso si è dovuta comunque calare nell’atmosfera di ottimismo che Conte, insieme a Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno provato anche oggi a far prevalere in Italia, allontanando nuovamente l’ipotesi di una manovra correttiva.
Tria conferma: nessun intervento restrittivo in vista. La linea non cambia anche perché una grande idea non c’è, come emerso al vertice del triumvirato che si è tenuto ieri a palazzo Chigi.
Si va avanti con la manovra, puntando sul reddito di cittadinanza, quota 100 e investimenti, anche se sono leve sul Pil scariche e fragili.
Solo che la zavorra della recessione si fa sempre più pesante.
Entrando nella pancia della flessione del Pil e delle prospettive che si aprono nei prossimi mesi si scopre che un pezzo importante dell’economia italiana, cioè la manifattura, è in crisi. È il quarto mese di fila.
Ma il livello si è abbassato ancora, toccando il livello più basso da cinque anni e mezzo.
Sono in calo produzioni, nuovi ordini e anche le esportazioni.
I contratti a tempo determinato del settore non seguono i desiderata di Di Maio e del decreto dignità: i rinnovi sono sempre meno.
E poi c’è l’auto, un comparto tradizionalmente di punta: a gennaio le nuove immatricolazioni sono scese del 7,55% rispetto allo stesso mese del 2018. Meno di 165mila macchine immesse sulle strade.
L’escalation qualitativa della recessione tecnica ha portato Confindustria a parlare di un 2019 oramai ipotecato sul fronte della mancata crescita.
L’eredità del 2018 sul Pil è negativa (-0,2%), la produzione industriale è piatta, i servizi poco sopra. Anche con uno sprint a partire dal secondo trimestre è “alta la probabilità di una crescita annua poco sopra lo zero”.
Il governo, nelle esternazioni, non si vuole fare trascinare in questa spirale e punta a una ripartenza nel secondo semestre anche se centrare così l’obiettivo del Pil all’1% è pressocchè irrealistico secondo gli economisti e le principali organizzazioni nazionali e internazionali del settore.
Dietro l’invito a non farsi contagiare dal pessimismo di Tria c’è tutto questo. E c’è l’urgenza, mai come ora, di cercare investitori, imprese e fondi disposti a entrare in Italia portando soldi e lavoro.
Il ministro prova a sostenere la narrazione e dichiara che la ripresa è possibile. Ma nella narrazione dell’anno “bellissimo” lancia un segno. È un movimento per ora abbozzato, ma c’è.
È la prima sfumatura all’interno del governo che va in controtendenza, senza tuttavia sconfessarla, rispetto alla linea dura e pura dello stesso presidente del Consiglio e dei suoi due vice, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Perché il titolare del Tesoro ha rotto il tabù del Pil immune dalla recessione tecnica. Se si viaggerà ancora in territorio negativo, addirittura lambendo il terreno radioattivo della crisi - è il ragionamento - allora quel +1% scritto nero su bianco nella manovra potrà cambiare.
“Quando ovviamente il governo dovrà rilasciare altri documenti con nuove previsioni sul tasso di crescita, ovviamente le correggeremo”, ha detto Tria da Washington. Quanto lo scostamento di Tria possa diventare una crepa, riproponendo quei dissidi con Lega e 5 stelle che hanno accompagnato la gestazione della manovra, lo deciderà l’andamento dell’economia nei prossimi sei mesi.
La prima data obbligata già c’è è metà aprile, quando il governo dovrà presentare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, la cornice dei conti pubblici. Ed è un intervallo temporale assai rischioso perché a ridosso delle elezioni europee di fine maggio.
Una sfumatura si diceva. Perché a decretare come la posizione del ministro dell’Economia sia sostanzialmente allineata a quella del triumvirato di governo è l’exit strategy, che non prevede la manovra correttiva.
Le motivazioni che fanno da cemento a questa linea sono sostanzialmente di opportunità politica e di credibilità.
La prima è quella di Lega e 5 Stelle, che non possono permettersi il lusso di arrivare alle elezioni europee di fine maggio con il fardello di un intervento correttivo che necessariamente si tradurrebbe in tagli e nel rischio di un inasprimento delle tasse. Quella della credibilità è invece una partita che si gioca l’intero esecutivo, che dopo il passaggio dalla linea oltranzista a una decisamente più moderata, punta ancora e anzi in maniera esclusiva sulla capacità espansiva della legge di bilancio. Una sicurezza ostentata che si regge però su due leve fragili: il reddito di cittadinanza che impatterà appena per lo 0,2% del Pil e gli investimenti ridotti a poche centinaia di milioni per il 2019.
Sconfessare la linea già nelle prossime settimane è un’ipotesi che fonti di governo definiscono “più che irrealistica”. Si tira avanti con l’entusiasmo.

(da”Huffingtonpost”)

argomento: economia | Commenta »

DI CHI E’ LA COLPA DELLA RECESSIONE? DI CHI C’ERA PRIMA O DEL GOVERNO ATTUALE?

Febbraio 1st, 2019 admin

I DATI ECONOMICI NON SONO MANIPOLABILI: IL RALLENTAMENTO E’ COINCISO CON LO SCONTRO TRA IL GOVERNO E LA COMMISSIONE EUROPEA

Luigi Di Maio è sicuro: la recessione è colpa del Partito Democratico. Quando sono usciti i dati che hanno certificato la recessione tecnica per l’Italia il vicepremier e bisministro aveva già organizzato e convocato una conferenza stampa per sostenere che “chi stava al governo prima ci ha mentito, non ci ha portato mai fuori dalla crisi”.
Insomma, sarebbe il Partito Democratico il responsabile della recessione. Ma è davvero così?
Dopo 14 trimestri di crescita congiunturale negli scorsi anni che sono coincisi con la precedente legislatura, anche la viceministra (senza deleghe) all’Economia Laura Castelli ha ribadito oggi il concetto in un’intervista rilasciata a Monica Guerzoni del Corriere della Sera: «È l’effetto di alcune scelte che riteniamo sbagliate,tanto da avere invertito la rotta. Mentre qualcuno si sofferma sui dati del PIL, bisognerebbe raccontare anche che l’Istat ha stimato per dicembre una crescita dell’occupazione di 23 mila unità,pari allo 0,1%».
E, giusto per essere più chiari: «Gli effetti della nostra manovra si vedranno nei prossimi mesi, non si può pensare che si producano un secondo dopo l’approvazione di una norma. Il decreto dignità è stato varato a luglio e sta avendo degli effetti. Ma pensare che il Pil sia dovuto alla nostra manovra, varata l’altroieri, è assurdo».
Ora, Laura Castelli si vanta dei 23mila posti di lavoro in più senza dire – forse perché non lo sa… – che il risultato è frutto dell’incremento dei posti precari e delle Partite IVA e della diminuzione di quelli fissi, ovvero del contrario dell’obiettivo che il Decreto Dignità si era prefissato.
Ma queste sono sottigliezze, direbbe Castelli.
Andiamo a vedere cosa dice Il Fatto, giornale che è sempre molto attento alle ragioni del governo Lega-M5S, nell’articolo di Stefano Feltri dedicato alla recessione e all’analisi dei dati:
I dati disponibili indicano che c’è una componente esterna nella frenata, tra guerra commerciale Usa-Cina, rallentamento generale dell’economia mondiale e dell’euro zona. Ma c’è anche una componente domestica: “Come già nei tre mesi precedenti, la caduta del Pil è riconducibile principalmente all’industria e alla domanda interna (pensiamo più per investimenti che per consumi)”, riassume Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, banca non certo ostile al governo.
Nei dati di congiuntura economica si ha recessione tecnica quando, pur in presenza di un dato tendenziale annuale positivo di crescita del Pil, si registrino almeno due trimestri consecutivi di segno negativo o piatto.
La definizione di recessione tecnica è di Julius Shiskin. In effetti anche Il Sole 24 Ore oggi segnala che il -0,2% degli ultimi tre mesi 2018 riflette un netto peggioramento della congiuntura dell’industria a cui si aggiunge un contributo pure negativo del settore agricolo.
Stagnante l’andamento delle attività del settore dei servizi. Dal lato della domanda, invece, c’è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno positivo della componente estera netta.
Ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affermato, per una volta non in un fuorionda con Angela Merkel, di recessione «transitoria» dovuta soprattutto a fattori esogeni come la guerra di dazi tra Usa e Cina. Bisogna avere fiducia: «a noi interessa – ha detto – concentrarci sul rilancio della nostra economia che avverrà sicuramente nel 2019, perché inizieranno a svilupparsi tutte le nostre misure».
Insomma, sono Trump e Xi il problema?
L’economista Francesco Daveri su Lavoce.info ha chiarito ieri proprio questo aspetto:
Sulla base dei dati disponibili si può certamente individuare una parte delle difficoltà dell’economia italiana con una più deludente dinamica dell’export.
Dati alla mano, la crescita dell’export nei primi tre trimestri del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 (il dato ufficiale del quarto trimestre arriverà solo ai primi di marzo) è stata di poco superiore all’1 per cento, con un picco negativo nel primo – non nel terzo – trimestre 2018.
Il dato 2018 sfigura rispetto al +4,2 medio realizzato nel triennio 2015-17. Insomma, è vero: nel 2018 l’export ha smesso di trainare la ripresa.
Ma è lo stesso Daveri a far notare che sul fronte della spesa delle famiglie (il 60 per cento del Pil italiano) «i dati indicano un calo del consumo di beni, durevoli e non durevoli.
Il calo dei beni non durevoli – pari a meno 0,5 per cento su base annua nei primi nove mesi del 2018 – è la prosecuzione di una tendenza strutturale in atto da tempo: durante la ripresa 2015-17 si è registrato un modesto +0,7 per cento annuo.
Invece la recente brusca frenata del consumo di beni durevoli (+1,6 per cento su base annua, -0,1 per cento sul trimestre precedente) contrasta nettamente con la loro eccellente performance dei tre anni precedenti (+6,4 per cento annuo nel 2015-17).
Lo stesso vale per gli acquisti di mezzi di trasporto aziendali – in crescita a doppia cifra nel 2015-17 – i cui acquisti si sono fermati nel terzo trimestre 2018, facendo scendere il dato annuo a un +18 per cento».
Infine, Carlo Di Foggia sempre sul Fatto emette la sentenza definitiva: nel terzo trimestre 2018 il rallentamento è coinciso con lo scontro tra il governo e la Commissione europea sulla manovra.
Nell’incertezza è probabile che aziende e famiglie abbiano frenato investimenti e acquisti in attesa di conoscerne l’esito.
L’immondo e ridicolo balletto sulla Manovra del Popolo messo in atto dal balcone di Palazzo Chigi da Di Maio e da Salvini in altre occasioni ha quindi provocato gran parte dell’effetto che oggi chiamiamo recessione tecnica.
Con buona pace di chi vuole dare colpa alle amministrazioni precedenti o ai governi precedenti: la Raggi ogni giorno a Roma, Di Maio ogni giorno al governo.
Chi si somiglia, si piglia.

(da “NextQuotidiano“)

argomento: economia | Commenta »

COSI’ DI MAIO HA FREGATO DISABILI E INVALIDI CIVILI SULLA PENSIONE DI INVALIDITA’

Febbraio 1st, 2019 admin

SU UNA PLATEA DI 1,5 MILIONI DI PERSONE CON GRAVI DISABILITA’, USUFRUIRANNO DEL REDDITO DI CITTADINANZA SOLO 180.000 SOGGETTI

«Nessuno rimarrà più indietro» è lo slogan con cui Luigi Di Maio ha presentato il Reddito di Cittadinanza e la Pensione di Cittadinanza.
Ma forse qualcuno indietro ci rimarrà davvero, e non saranno i soliti privilegiati ma le persone più deboli e fragili.
Ad esempio tutti i senza fissa dimora che vivono nei comuni che non hanno ancora provveduto a creare una via fittizia per consentire loro di prendere la residenza. Un’altra categoria di persone che verrà lasciata indietro? Gli invalidi.
Due mesi fa Luigi Di Maio aveva promesso che grazie al sistema del Reddito di Cittadinanza e della pensione di cittadinanza anche coloro che percepiscono la pensione di invalidità minima o l’assegno di invalidità (ad oggi 285 euro) se lo sarebbero visto aumentare fino alla cifra di 780 euro.
L’annuncio, se ricorderete, era presente anche nella famosa lista dei “fatto” sbandierata da Di Maio in un video su Facebook.
Da tempo però le associazioni a tutela dei diritti dei disabili denunciano come poco o nulla sia cambiato.
Ad esempio il presidente della Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) Nazaro Pagano ha parlato di delusione e sconcerto e ha spiegato che nel testo del Decreto sul RdC: «migliaia di cittadini con disabilità che in concreto si vedranno esclusi, nella stragrande maggioranza dei casi, da ogni beneficio collegato all’introduzione del reddito di cittadinanza».
Le associazioni hanno anche fatto due conti sui possibili beneficiari.
A causa dei numerosi paletti messi dall’esecutivo su una platea di oltre un milione e mezzo di persone con disabilità gravi e gravissime a beneficiarne saranno appena 255 mila – per il Governo – mentre le associazioni stimano che possano essere al massimo 180 mila coloro che effettivamente si vedranno aumentare l’assegno di invalidità.
Al di là delle discrepanze tra queste ultime due cifre si tratta di un numero davvero esiguo di persone.
Ricordiamo che con quei soldi i disabili non fanno la bella vita ma servono ad esempio per pagare le spese di assistenza (spesso 24 ore su 24) fornita dai caregiver.
E se non ci sono i soldi per pagare queste persone significa che a farsene carico dovrà essere un familiare, che però non potrà lavorare.
In base ai criteri del Decreto ad esempio la contemporanea presenza all’interno dello stesso nucleo familiare di due persone che percepiscono l’assegno di invalidità automaticamente li esclude da qualsiasi forma di aumento dovuta al Reddito di Cittadinanza.
Per quanto riguarda invece la pensione di invalidità aumenta l’età minima per poterla richiedere, che passa da 66 anni e 7 mesi a 67 anni.
A complicare le cose però c’è la questione dei fondi, per Di Maio ci sono ma secondo il capogruppo alla Camera di Forza Italia Francesco Lollobrigida nella bozza “semi definitiva” del Decreto non ce n’è traccia.
Anche l’ex M5S Matteo Dall’Osso ha denunciato come la disabilità sia stata sostanzialmente ignorata dal Decreto sul Reddito di Cittadinanza.
Durante un’intervento alla Camera Dall’Osso ha  dichiarato che dal momento che con il Decreto «l’assegno di disabilità viene considerato nel calcolo dell’Isee. I disabili non sono più considerati disabili, con questa norma, ma semplicemente poveri».
Non sorprende quindi, o forse sorprende giusto i più accaniti fan del vicepremier, l’ondata di commenti infuriati da parte dei disabili (o dei loro familiari) che hanno appena scoperto l’ennesima fregatura a 5 Stelle.
Sulla pagina Facebook di Di Maio è un continuo piovere di messaggi arrabbiati da parte di elettori (o ex elettori?) delusi dal MoVimento 5 Stelle.
C’è chi si lamenta della soglia minima di 67 anni necessaria per poter prendere la pensione di invalidità ricordando che non se ne era mai fatta parola.
Altri fanno notare che per la stragrande maggioranza dei disabili non è aumentato nulla perché la pensione di invalidità attualmente percepita viene considerata reddito ai fini ISEE
Disabili e invalidi civili si chiedono a quando toccherà anche a loro la rivalutazione della pensione a 780 euro. La speranza è sempre l’ultima a morire, ma per i più questo governo si sta comportando “come il PD”.
A mali estremi, estremi rimedi: se le cose promesse non verranno realizzate gli elettori sono pronti a dare un bel segnale nelle urne delle europee. Per la cronaca no, non bastano più i cartelloni con scritto “se lo diciamo lo facciamo”.
Perché quando le persone in difficoltà, quelle che maggiormente si sono fatte illudere (in buona fede) dalle promesse pentastellate, si guarderanno nelle tasche e scopriranno che non è arrivato nulla allora il governo Conte dovrà trovarsi un buon avvocato, non del Popolo ma dal popolo.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: denuncia | Commenta »

L’EX PORTAVOCE DELLA APPENDINO E ATTUALE ASSISTENTE DELLA VICEMINISTRA CASTELLI INDAGATO PER ESTORSIONE

Febbraio 1st, 2019 admin

PERQUISITA ABITAZIONE E SEQUESTRATO COMPUTER DI LUCA PASQUARETTA… E’ ACCUSATO ANCHE TURBATIVA D’ASTA

Nuovi guai per l’ex portavoce della sindaca Luca Pasquaretta cui i carabinieri della procura di Torino oggi hanno perquisito l’abitazione e sequestrato computer e cellulare, notificandogli un avviso di garanzia con accuse pesantissime di estorsione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta.
I fatti che gli vengono contestati sarebbero avvenuti dopo che Pasquaretta ha dato l’addio agli uffici di Palazzo Civico perché travolto dallo scandalo di una consulenza da 5 mila euro per una prestazione inesistente alla Fondazione del Salone del Libro.
Il pm Gianfranco Colace ha proseguito le indagini sul suo conto e nell’inchiesta sono spuntate nuove accuse. Oggi Luca Pasquaretta ha un incarico come assistente della viceministra dell’Economia, Laura Castelli, esponente torinese del Movimento 5 Stelle.
Pasquaretta risulta indagato anche per apertura abusiva di luoghi di spettacolo e invasione di terreni, a proposito della sistemazione a Parco Dora di un maxischermo in occasione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid, la stessa sera della tragedia di piazza San Carlo.

(da agenzie)

argomento: Giustizia | Commenta »

“FINO A QUANDO ABUSERAI DELLA NOSTRA PAZIENZA?”

Febbraio 1st, 2019 admin

LOMBARDI (M5S) CITA CICERONE CONTRO IL SEQUESTRATORE DI PERSONE

Mentre una parte dei gruppi parlamentari grillini stano seriamente pensando di salvare Salvini, molti fanno resistenza.
Uno dei personaggi grillini che mostra più insofferenza è Roberta Lombardi, ora capogruppo M5s alla Regione Lazio che ha scritto: “Prima dà il via alla stagione degli sgomberi (risparmiando CasaPound), poi si sottrae al giudizio della magistratura e oggi promuove la Tav. ‘Quousque tandem abutere, Matteo Salvini, patientia nostra?’” #Notav”.
Un attacco al capo leghista con le celeberrime parole tratte dall’orazione di Cicerone contro Catilina.  “Fino a quando abuserai della nostra pazienza?”.
Una scelta, affermano fonti vicine al M5s della Regione Lazio, volutamente scelte dalla Lombardi per rimarcare le distanza dall’ignoranza e incompetenza dell’attuale pattuglia di governo grillina.

(da Globalist)

argomento: denuncia | Commenta »

L’ACCORDO DI DUE ANNI FA CON LA LIBIA CAUSA DI MORTE, VA REVOCATO

Febbraio 1st, 2019 admin

IN DUE ANNI ANNEGATE 5.300 PERSONE, LA DENUNCIA DI OXFAM

“A due anni dalla firma, l’accordo Italia-Libia sulle migrazioni, sostenuto dall’Unione europea, continua a produrre morti nel Mediterraneo e a favorire la detenzione nei centri libici di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga da guerre e fame.  In due anni sono annegate 5.300 persone, di cui 4000 solo nella rotta del Mediterraneo centrale”.
E’ quanto si legge nel rapporto “Accordo Italia-Libia: scacco ai diritti umani in 4 mosse”, diffuso oggi da Oxfam Italia e Borderline Sicilia.
Il documento analizza la strategia messa in atto dal governo italiano e dall’Ue, “che - incurante dei vincoli del diritto internazionale - mostra tutta la sua inadeguatezza nella gestione di politiche di ingressi regolari nel nostro continente e di meccanismi di redistribuzione automatica dei migranti tra gli Stati membri”.
“Proprio a partire dall’accordo Italia – Libia di due anni fa, sono quattro le mosse che secondo la nostra analisi hanno causato un vero e proprio scacco ai diritti umani, generando effetti disastrosi sul tasso di mortalità nella rotta del Mediterraneo centrale passato da 1 vittima ogni 38 arrivi nel 2017 a 1 ogni 14 nel 2018. - ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per la crisi migratoria di Oxfam Italia -  Si sono contati 1.311 tra morti e dispersi lo scorso anno e allo stesso tempo sono peggiorate drammaticamente le condizioni di vita dei migranti in Libia. È necessaria un’inversione di rotta, verso l’attuazione di politiche di aiuto e cooperazione improntate al rispetto dei diritti umani e alla costruzione di un ambiente sicuro in Libia e in Europa”.
“Riteniamo gravissimo che a due anni di distanza dalla firma del memorandum (mai ratificato dal Parlamento), alla luce degli innumerevoli rapporti internazionali che hanno denunciato la mancanza del rispetto dei diritti umani e la forte instabilità che continua a caratterizzare la Libia, l’Italia e l’Europa perseverino in politiche migratorie che saranno ricordate dalla storia come un crimine contro l’umanità“, aggiunge Paola Ottaviano, avvocato di Borderline Sicilia.
Ecco quindi le 4 mosse attraverso cui l’Italia e di conseguenza l’Europa, hanno scavalcato il diritto internazionale, prevaricando di fatto i diritti umani dei migranti.
Guardia Costiera libica, “un attore illegittimo”.
Se la Libia non è un porto sicuro, come più volte ribadito anche a livello europeo, si può continuare a ritenerla attore legittimo di una zona di ricerca e soccorso con la sua Guardia costiera? Secondo le stime in questo momento serve solo a intrappolare migliaia di migranti, esponendoli a sistematiche e quotidiane violazioni, torture e abusi di ogni sorta, in campi di detenzione equiparabili a lager ufficiali e non ufficiali.
Mentre secondo le stime sarebbero circa 600 mila i migranti bloccati nel Paese. “Nel 2018, la guardia costiera libica ha intercettato 15.000 persone e le ha riportate indietro esponendole nuovamente a condizioni disumane – aggiunge Pezzati - Attualmente, 6.400 persone sono intrappolate in luoghi di detenzione ufficiali in Libia, ma molte di sono detenute in “carceri non ufficiali”, alcune delle quali gestite direttamente da gruppi armati libici.
Non solo: secondo l’Onu, anche i centri ufficiali in diversi casi sono gestiti dalle stesse persone che sono coinvolte nella tratta di esseri umani e nel traffico di persone - che proprio l’UE e l’Italia si sono impegnate a combattere. Pertanto, riportare i migranti in Libia non fa che alimentare il traffico di esseri umani”.
Da Triton a Themis, meno approdi in Italia ma più rischi per i migranti.
La principale novità introdotta su richiesta del governo italiano, prevede l’obbligo di sbarco dei migranti e dei naufraghi soccorsi, nel porto più vicino al punto in cui è stato effettuato il salvataggio in mare e non più automaticamente in un porto italiano, come succedeva con la missione Triton.
Inoltre la linea di pattugliamento delle unità navali coinvolte è stata posta al limite delle 24 miglia nautiche dalle coste italiane, riducendo la zona operativa (Triton arrivava alle 30 miglia).
Solo per le persone soccorse all’interno del limite diviene automatico lo sbarco in un porto italiano. Una condizione che espone di conseguenza uomini, donne e bambini innocenti, e in fuga da atrocità, a ulteriori rischi, indipendentemente dalla propria storia, condizione di vulnerabilità o dal paese di provenienza.
Il tutto, mentre la rotta del Mediterraneo centrale si conferma la più pericolosa al mondo, con 937 morti e dispersi tra giugno e dicembre 2018 su un totale di 1.311 nell’intero anno e 143 vittime su 500 arrivi ad oggi nel 2019.
La politica dei “porti chiusi”.
Il governo in carica raccoglie l’impostazione del precedente e la porta all’estremo iniziando una lotta corpo a corpo sia con altri stati membri sia con le imbarcazioni che soccorrono naufraghi.
Il caso dell’imbarcazione Lifeline, il secondo dopo quello dell’Aquarius costretta a dirigersi a Valencia dopo un tira e molla tra i vari governi europei, rappresenta il precedente che ha condotto il Consiglio europeo del giugno scorso a includere nelle sue Conclusioni la facoltà per gli Stati membri di subordinare lo sbarco a un accordo preventivo sulla redistribuzione dei migranti a bordo. Una misura che sancisce la rinuncia a cercare soluzioni strutturali e che inaugura una fase in cui le decisioni vengono prese caso per caso.
Oltre alle condizioni disperate a cui sono sottoposti i migranti, come nei ben noti casi Lifeline, Diciotti e SeaWatch, il braccio di ferro tra gli stati europei, partito dall’Italia, continua e continuerà a mettere in pericolo la vita di persone vulnerabili, violando allo stesso tempo la Convenzione europea per i diritti dell’uomo agli articoli 2 (diritto alla vita) e 3 (divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti).
Questo però non sembra preoccupare l’attuale Governo italiano, che rifiutando l’autorizzazione allo sbarco sul proprio territorio a tutte le navi coinvolte in azioni di salvataggio in mare, non rispetta le norme del diritto interno e internazionale.
“Il nemico alle porte: le Organizzazioni non governative”.
Tra il 2014 e il 2017, le navi delle Ong nel Mediterraneo hanno salvato la vita di 114.910 persone a fronte delle 611.414 soccorse, pari al 18,8% del totale.
Nonostante questo la campagna di screditamento e criminalizzazione partita nel 2017 - che non ha generato alcuna condanna giudiziaria – ha determinato mancanza di soccorsi in mare; violazioni dei diritti umani ai danni dei migranti, perpetrati dalla Guardia costiera libica nel corso delle operazioni di salvataggio; ritardi nella segnalazione di naufragi, non denunciati anche per diversi giorni.
L’appello all’Italia e all’Europa.
“Di fronte a tutto questo chiediamo con forza all’Italia di revocare l’accordo con le autorità libiche, in accordo con l’Ue e altri Paesi europei. - conclude Pezzati –  Per questo oggi assieme a 50 organizzazioni abbiamo inviato una lettera aperta ai Governi degli stati membri, con la richiesta di impedire che i migranti salvati in mare vengano riportati nell’inferno della Libia.
Allo stesso tempo, facciamo appello all’Italia affinché interrompa la politica dei porti chiusi e al contrario si faccia promotrice a livello europeo di una nuova missione salvataggio nel Mediterraneo. All’Unione europea chiediamo di fare tutti gli sforzi diplomatici possibili, affinché gli stati membri approvino nel Consiglio Europeo la Riforma del trattato di Dublino come votata dal Parlamento Europeo, con la previsione di una redistribuzione automatica dei richiedenti asilo”.

(da Globalist”)

argomento: denuncia | Commenta »

EMERGENZA FREDDO, LA COMUNITA’ ISLAMICA APRE LE PORTE AI SENZA TETTO

Febbraio 1st, 2019 admin

PIACENZA: PROGETTO “MUDDATHIR” APERTO A TUTTI, SENZA DISTINZIONE DI RAZZA E FEDE RELIGIOSA… LORO NON DICONO PRIMA I MUSULMANI

“Muddathir” (che in arabo significa avvolto nel mantello) è il nome del progetto lanciato dalla Comunità islamica di Piacenza per contrastare l’emergenza freddo. Il progetto è aperto a tutti i senza tetto, senza distinzioni di provenienza o fede. Le porte si apriranno già da domani 31 gennaio presso la sede della stessa.
Questo progetto è promosso dal dipartimento sociale della Comunità e che vedrà svolgersi in questi giorni altre importanti attività presso la sua sede, come il corso di pronto soccorso organizzato in collaborazione con la Croce Rossa sede di Piacenza e l’evento “Donatori di vita” assieme ad AVIS, ADMO e AIMO.
Il progetto durerà 15 giorni e consiste nel mettere a disposizione la struttura di via Caorsana 43/A dando la possibilità ai senza fissa dimora di pernottare, fare la doccia, accedere ai servizi igienici e usufruire della prima colazione
Sono state informate anche le altre strutture attive della città per un miglior coordinamento e offrire un servizio più efficiente.
In vista del progetto la Comunità islamica piacentina, tramite i suoi volontari, sta raccogliendo beni di prima necessità. Chi avesse piacere può donare, portando alla sede di Via Caorsana 43/A, materiale quale: lenzuola, federe, coperte, asciugamani da doccia, ciabatte, intimo uomo nuovo, calzini, pigiama uomo, cuscini, bagnoschiuma, shampoo, sapone, spazzolini, dentifricio, carta igienica, latte, caffè solubile.

(da agenzie)

argomento: radici e valori | Commenta »

“SE HAI FAME PRENDILE”: LE BRIOCHES SOLIDALI DELLA BARISTA BRESCIANA DI ORIGINE ROMENA

Febbraio 1st, 2019 admin

OGNI SERA, DOPO LA CHIUSURA, LASCIA SACCHETTI DI DOLCI, PANINI E FRUTTA: “SO COSA VUOL DIRE LA FAME, IO L’HO PROVATA”

“Se hai fame, prendi”: il senso dell’iniziativa solidale e antispreco promossa dalla caffetteria Zerotrenta di Brescia sta tutto nel messaggio che la titolare Cristina Georgiana Vlad fissa sui sacchetti lasciati ogni sera fuori dal locale con i prodotti freschi avanzati nel corso della giornata.
Chiunque lo desideri, può prenderne uno.
“Ho preso l’idea da un bar in Romania, il mio Paese d’origine, e ho deciso di riproporla qui. Nel corso della mia vita ci sono stati momenti in cui ho davvero patito la fame, quindi so cosa significa e come ci si sente quando si è soli ed emarginati - spiega - Questo è il mio contributo. Se tanti altri bar, panetterie e pizzerie facessero lo stesso, tanta gente starebbe meglio e ci sarebbe certamente molto meno spreco”
Quando ha iniziato, qualche giorno fa, temeva di essere multata per la sua iniziativa: “Avevo paura che potessero contestarmi la violazione delle norme igienico-sanitarie, ma io imbusto tutto con grande cura e attenzione prima di lasciare i sacchetti. E poi i miei clienti mi hanno detto che nel caso in cui mi multassero, farebbero una colletta per aiutarmi a pagare. C’è anche chi si è offerto di portare a sua volta dei pacchetti con quanto viene avanzato in casa. Gli italiani sono così: in un primo momento ognuno pensa che sia sufficiente pensare al proprio benessere personale. Poi però basta che qualcuno dia l’input e si dimostrano solidali. Io sono arrivata qui 18 anni fa e non ho mai avuto problemi di integrazione”.
L’iniziativa è stata annunciata sulla pagina Facebook della caffetteria: “Dopo la chiusura qui trovate frutta, brioche e panini. Prendete quello di cui avete bisogno senza sprecare. Buon appetito” ha scritto Cristina Vlad, ricevendo decine di messaggi di complimenti. Inizialmente non pensava di rendere pubblica l’iniziativa, ma poi l’ha condivisa sui social perché nessuno sapeva di questa possibilità e le prime notti i sacchetti rimanevano intonsi fuori dal bar.
“Ho le telecamere di sorveglianza e vedo che adesso pochi minuti dopo la chiusura, alle 20, i sacchetti vengono ritirati. Per esempio, ieri sera è passato un uomo che aveva con sé una busta di plastica con dei pezzi di pane e ha preso due pacchetti, mentre la sera prima era venuta una ragazza con dei cani. Sono convinta siano senzatetto, persone che hanno davvero bisogno - conclude la titolare della caffetteria - Purtroppo non riesco a garantire sempre la stessa offerta. Ci sono le giornate in cui dono due sacchetti e altre in cui arrivo a quattro. L’importante però è fare qualcosa di concreto”.

(da “La Repubblica”)

argomento: povertà | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo .net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici



  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (19)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (2)
    • Alemanno (146)
    • Alfano (316)
    • Alitalia (88)
    • Ambiente (302)
    • AN (211)
    • Animali (71)
    • Arancioni (2)
    • arte (125)
    • Attentato (301)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4237)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1222)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (79)
    • Burlando (25)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (166)
    • casa (245)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (248)
    • Cina (10)
    • Comune (345)
    • Coop (7)
    • Cossiga (6)
    • Costume (4738)
    • criminalità (792)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (8420)
    • destra (558)
    • destradipopolo (88)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (195)
    • don Gallo (9)
    • economia (2186)
    • elezioni (2652)
    • emergenza (1735)
    • Energia (46)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (733)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1051)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (122)
    • finanziaria (301)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (28)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (88)
    • Forza Italia (519)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (246)
    • Futuro e Liberta' (517)
    • g8 (25)
    • Gelmini (67)
    • Genova (524)
    • Giannino (9)
    • Giustizia (4740)
    • governo (4683)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2859)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (695)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1369)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1248)
    • LegaNord (2395)
    • Letta Enrico (132)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (69)
    • Libri (32)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (485)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (166)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (12)
    • Meloni (12)
    • Milano (299)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (355)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (306)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (38)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (28)
    • Papa (20)
    • Parlamento (1372)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (985)
    • PD (1191)
    • PdL (2786)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (118)
    • Politica (5683)
    • polizia (237)
    • Porto (12)
    • povertà (460)
    • Presepe (8)
    • Primarie (140)
    • Prodi (48)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3340)
    • RAI (312)
    • rapine (37)
    • Razzismo (923)
    • Referendum (185)
    • Regione (347)
    • Renzi (1405)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1103)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (288)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (332)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (449)
    • sindacati (160)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (320)
    • Stampa (354)
    • Storace (46)
    • subappalti (31)
    • televisione (238)
    • terremoto (389)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (58)
    • Udc (64)
    • Università (126)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (4)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (230)
    • Web (1)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Febbraio 2019 (426)
    • Gennaio 2019 (643)
    • Dicembre 2018 (625)
    • Novembre 2018 (609)
    • Ottobre 2018 (632)
    • Settembre 2018 (588)
    • Agosto 2018 (364)
    • Luglio 2018 (563)
    • Giugno 2018 (567)
    • Maggio 2018 (636)
    • Aprile 2018 (552)
    • Marzo 2018 (600)
    • Febbraio 2018 (573)
    • Gennaio 2018 (610)
    • Dicembre 2017 (582)
    • Novembre 2017 (636)
    • Ottobre 2017 (581)
    • Settembre 2017 (462)
    • Agosto 2017 (383)
    • Luglio 2017 (452)
    • Giugno 2017 (471)
    • Maggio 2017 (461)
    • Aprile 2017 (442)
    • Marzo 2017 (481)
    • Febbraio 2017 (421)
    • Gennaio 2017 (460)
    • Dicembre 2016 (445)
    • Novembre 2016 (440)
    • Ottobre 2016 (430)
    • Settembre 2016 (371)
    • Agosto 2016 (335)
    • Luglio 2016 (340)
    • Giugno 2016 (367)
    • Maggio 2016 (388)
    • Aprile 2016 (370)
    • Marzo 2016 (398)
    • Febbraio 2016 (391)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (424)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (418)
    • Luglio 2015 (388)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (404)
    • Aprile 2015 (408)
    • Marzo 2015 (431)
    • Febbraio 2015 (418)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (395)
    • Maggio 2014 (396)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (369)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (450)
    • Settembre 2013 (434)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (391)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (295)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (366)
    • Settembre 2012 (342)
    • Agosto 2012 (239)
    • Luglio 2012 (329)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (219)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (248)
    • Gennaio 2012 (262)
    • Dicembre 2011 (228)
    • Novembre 2011 (271)
    • Ottobre 2011 (284)
    • Settembre 2011 (269)
    • Agosto 2011 (157)
    • Luglio 2011 (214)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (274)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (235)
    • Gennaio 2011 (255)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  •  

    Febbraio 2019
    L M M G V S D
    « Gen    
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    25262728  
  • Note Legali


    Il presente sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità e non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 07/03/01.
    Le foto sono prese in gran parte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla redazione che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • DA FONDATORE A SFONDATORE: GRILLO PICCONA DI MAIO
    • I SOVRANISTI PATACCA CHE PERMETTONO AD AGENTI NORDCOREANI DI FARE IL CAZZO CHE VOGLIONO IN ITALIA: SALVINI NON DIFENDE NEANCHE I CONFINI DEL CORTILE DI CASA
    • SCRITTE RAZZISTE CONTRO IL RAGAZZO DI MELEGNANO, LA DENUNCIA DELLA MADRE: “COLPA ANCHE DI SALVINI”
    • “CHI VOTA CONTRO SARA’ ESPULSO”: LA KASTA GRILLINA NON SA PIU’ COME CONTENERE IL DISSENSO INTERNO
    • NUGNES: “CI SONO NELLA VITA VALORI NON NEGOZIABILI, VOTERO’ PER L’AUTORIZZAZIONE A PROCESSARE SALVINI”
    • PROTESTA DEI PASTORI, LA TENSIONE RESTA ALTA E DOPO LE ELEZIONI DI DOMENICA VEDRETE IN AZIONE IL SISTEMA REPRESSIVO DI CHI OGGI FINGE DI FARE L’AMICONE
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Login
      • Voce RSS
      • RSS dei commenti
      • WordPress.org