“BERLUSCONI VADA VIAâ€: PANIZ, STRACQUADANIO E BERTOLINI PRONTI ALLO STRAPPO’
LA SLAVINA DEI FRONDISTI SPARSI, NON SOLO SCAJOLIANI…. IL PREMIER: “ME LO DICANO IN FACCIA!
Li chiamano, nel Pdl, “frondisti sparsi”, non solo scajoliani.
È l’ultima frontiera antiberlusconiana (che comprende anche le manovre di Luca di Montezemolo) per far cadere il Cavaliere e andare a un nuovo governo, evitando così le elezioni anticipate nel 2012, vero spauracchio di tanti peones di destra smarriti, incazzati e allo sbando.
Ieri, all’ufficio di presidenza del partito dell’amore, convocato a casa di B., a Palazzo Grazioli, il segretario Angelino Alfano ha affrontato la questione in termini prettamente numerici: “C’è una congiura contro di noi per attirare una decina di deputati e fare un governo del ribaltone. Ma hanno tempo fino a Natale perchè poi l’unica alternativa sono le elezioni anticipate a marzo o aprile”. In realtà le sacche di malessere nel Pdl si stanno allargando oltre la “decina” denunciata dal fedele Alfano
Lui, B., continua a ostentare sicurezza e dice che “i numeri ci sono per approvare i singoli provvedimenti che faremo” e che alla fine vuole vedere “in faccia chi mi viene contro”.
Ormai, però, il nuovo treno per un esecutivo tecnico o di larghe intese è partito ed è iniziata un’altra attesa spasmodica per il fatidico “incidente” in Parlamento.
Il manipolo dei “frondisti sparsi” è variegato e ha preso coraggio dopo l’addio al Pdl di Roberto Antonione, forzista della primissima ora, che di fatto ha decretato la fine della maggioranza: senza il suo voto scende da 316 a 315.
La novità principale è costituita da alcuni berlusconiani considerati “falchi irriducibili”.
I nomi circolano da domenica e sono quelli di Isabella Bertolini e Giorgio Stracquadanio.
Poi delusi come la senatrice Ida D’Ippolito e Piero Testoni.
Quest’ultimo ieri ha confermato il suo mal di pancia: “Sono tra coloro che dicono che in questo momento la maggioranza se c’è si deve far sentire”.
Questi scontenti sarebbero almeno 15 e ieri avrebbero pranzato insieme. Tra di loro anche il neomontezemoliano Fabio Gava.
Allo scoperto è uscito persino l’insospettabile Maurizio Paniz, il deputato-avvocato che fece votare la maggioranza per la tesi di Ruby “nipotina di Mubarak”.
In un’intervista Paniz scarica B. a favore di un governo guidato da Gianni Letta: “Io sono critico con Berlusconi per aver portato una commistione fra pubblico e privato che non va bene. Berlusconi ha messo molte persone in posti per i quali non erano all’altezza. Nel 2013 il presidente Berlusconi, a mio parere, non è candidabile. Oggi potrebbe fare un governo Gianni Letta, che è la persona che riesce a coagulare un percorso di consensi molto forte”.
Il repubblicano Nucara, altro malpancista della maggioranza, si schiera per il papabile Mario Monti e pronostica che “sarà molto difficile realizzare il programma di Berlusconi illustrato all’Ue”.
Alla lista poi vanno aggiunti i cosiddetti scajoliani e un po’ di ex Responsabili in forte sofferenza.
Tre in particolare: i campani Milo e Pisacane, ossia gli eroi dell’ultima fiducia, e Pippo Gianni. Milo ha smentito a metà : “Non lascio la maggioranza ma serve un cambio di rotta”.
Dieci o quindici che siano, questi deputati costituirebbero “l’avanguardia” per far andare sotto la maggioranza la prossima settimana, quando B. tornerà dal G20 di Cannes, in Francia.
Le opzioni vanno dalla legge di stabilità al rendiconto di bilancio già bocciato una volta. Oppure ancora a un voto legato alle conclusioni sul G20.
E ieri sera sarebbe apparso un nuovo documento dei “frondisti” (dopo il flop della “lettera” ispirata da Pisanu e Scajola rimasta però “anonima”), già una dozzina le firme in calce: l’obiettivo è il passo indietro del premier, anche a costo di arrivare a una mozione di sfiducia. A quel punto si spera in un effetto slavina che possa coinvolgere un numero di parlamentari più alto e varare un governo dalle basi solide, non con una maggioranza risicata.
In questo senso va una dichiarazione del leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini: “Non è più il momento delle furberie ma pensiamo che ci siano molti disponibili ad uscire dalla maggioranza”.
Così, sul futuro di B., in queste ore si moltiplicano gli scenari, compresa la voce di possibili dimissioni dopo il G20.
Ma lui, assediato nel bunker, non intende mollare e al Quirinale ha fatto dire che “non ci sono alternative a questo governo”.
Come scrive Giuliano Ferrara sul Foglio di oggi: “Il capo del governo si ritrova sotto assedio a Palazzo Chigi. Il plotone è pronto a fare fuoco”.
Si salverà anche stavolta, il soldato Berlusconi?
Fabrizio d’Esposito
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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