“HO 16 TITOLI TRICOLORI, SENZA CITTADINANZA STO GIU’ DAL PODIOâ€
IL TUFFATORE EDUARD TIMBRETTI GUGIU, 16 ANNI, NATO A CUNEO MA DI NAZIONALITA’ ROMENA, DA TRE ANNI IN ATTESA DELLA CITTADINANZA ITALIANA… GRAZIE AL DECRETO SICUREZZA DOVRA’ ATTENDERE ALTRI DUE ANNI
Eduard Cristian Timbretti Gugiu, sedicenne nato a Cuneo, sorride mentre lo racconta: «Ogni volta che vinco è come se diventassi un fantasma. Scompaio letteralmente dalla classifica. E pur potendo stare sul gradino più alto del podio devo per forza mettermi di lato. Niente oro. Scalo subito in basso, al quarto posto».
Di «sparire» sul più bello, al momento della premiazione, sinora gli è successo sedici volte: vale a dire il numero di campionati nazionali che questo tuffatore – con il sogno di poter gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo – ha vinto nelle categorie giovanili.
Il primo successo risale a quando aveva dieci anni. L’ultimo lo ha sfiorato lo scorso 31 marzo, in una piscina a Torino: qui l’adolescente Eduard (con una vera impresa) è arrivato secondo assoluto nella prova dalla piattaforma 10 metri vinta da Maicol Verzotto, 30 anni
Il tuffatore «fantasma»
Anche in quel caso il sedicenne si è trasformato in un «fantasma». Scalando, ancora una volta, dall’argento alla medaglia di cartone del quarto posto. Eduard è infatti nato da genitori rumeni. Pur parlando un perfetto italiano, dove spicca la cadenza piemontese, ghiotto di lasagne al ragù e con un palmarès tutto tricolore, il tuffatore non è italiano.
«Circostanza che, con le regole attuali, non mi consente di entrare negli albi d’oro. Ho chiesto la cittadinanza nel 2016», spiega l’atleta, «ma con le nuove norme del decreto sicurezza è cambiato tutto. Prima servivano 24 mesi, ora 48».-
Le Olimpiadi di Tokyo 2020
Nel frattempo c’è un treno da prendere, quello dei Giochi del 2020.
«Magari…» sospira Eduard, da tempo inserito nel giro della nazionale. Ai raduni, ai quali è regolarmente convocato dai tecnici federali, ha già collezionato «una ventina di giorni indossando cuffia e costume azzurro. Ma alle gare internazionali non posso partecipare» racconta rammaricato. «La prima volta si tuffò in piscina a tre anni, con una capriola» ricorda orgoglioso il papà Sandro, 52 anni, in Italia dal 1993, elettrauto «in cassa integrazione: la mia azienda ha chiuso e questi sono momenti complicati».
A scuola ha una media di 7,5
Tesserato con la Blu 2006, Eduard – iscritto allo scientifico, media del 7,5 – dedica ai tuffi quattro pomeriggi alla settimana. Esce da scuola alle 13 e da Cuneo raggiunge in treno la piscina di Torino dove si allena, pranzando con il cestino preparato dalla mamma, una badante. In vasca ci sta tre ore e poi rincasa per le 19. A questo punto «ceno e studio sino a mezzanotte».
Il suo allenatore Claudio Leoni, ex azzurro e oggi poliziotto alla questura di Torino, stravede per lui: «Fa tuffi con coefficienti di difficoltà che io mi sognavo. La questione cittadinanza? Eduard è un ragazzo italiano in tutto e per tutto…».
(da “il Corriere della Sera”)
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