“SIETE UGUALI A TUTTI GLI ALTRIâ€: LA RIVOLTA DELLA BASE GRILLINA
DOPO IL VOTO INTERNO PER TENERSI, SENZA DOCUMENTARE LE SPESE, I SOLDI DELLA DIARIA, ESPLODE SUL WEB LA RABBIA CINQUESTELLE
Una riunione a mezzogiorno per parlare della “talpa”, un post di Roberto Fico contro Repubblica rea di aver raccontato cose che non avrebbe dovuto sapere, e la rabbia degli attivisti, che sul blog chiedono: «Ma insomma, quanto prendete di stipendio?». Sono inciampati nell’asticella che loro stessi hanno alzato, i 5 stelle.
Nel regolamento firmato prima dell’elezione era scritto che i parlamentari avrebbero tenuto solo 5mila euro lordi (2500 netti) dei 10mila dell’indennità di carica, insieme a diarie e rimborsi vari (che calcolando per difetto, tra spese per il mantenimento a Roma, collaboratori, taxi e telefono ammontano a 8.440 euro).
C’era però l’obbligo di rendicontare tutto, e qui la prescrizione rimaneva ambigua: quello che non si documenta va restituito oppure no?
Nell’e-mail inviata da Grillo e Casaleggio la settimana scorsa si invitavano i parlamentari a identificare delle onlus cui devolvere l’eccedente.
E quindi, a restituire.
I 163 deputati e senatori ne hanno parlato nel loro forum interno istituendo un sondaggio, e la maggioranza ha scelto per la libertà di coscienza.
Fatti salvi i 2500 euro devoluti obbligatoriamente a un fondo di solidarietà (che hanno chiesto alla Camera di istituire) potranno decidere se tenersi diaria e rimborsi oppure no.
Molti promettono che terranno solo quel che sono in grado di documentare, che manderanno indietro i soldi per taxi e telefono, ma la maggioranza ha chiesto che non siano obbligati a farlo.
È quello che Repubblica e l’agenzia Agi hanno ricostruito domenica sera, ed è quello che Roberto Fico definisce: «Occuparsi del nulla per screditare il Movimento, per metterci contro Beppe Grillo e viceversa ».
Il deputato M5S — subito rilanciato dal blog — snocciola le rinunce fatte: il dimezzamento dello stipendio base dei parlamentari che varrà 5 milioni di euro all’anno, i 42 milioni di euro di rimborsi elettorali non incassati, la rinuncia all’assegno di fine mandato e alle doppie indennità di carica.
Non nega però che il sondaggio ci sia stato, e che quelli siano i risultati.
Così come non lo negano i deputati in Transatlantico. «Per me siamo solo all’inizio dice uno di loro — su questa vicenda dei soldi scoppieranno altri casini».
Il capogruppo al Senato Vito Crimi fa un video per dire: «Dateci un po’ di tempo e vedrete che rispetteremo gli impegni».
Fico e Laura Castelli intervengono sulla web tv del Movimento: la deputata piemontese spiega che nel forum si sono solo espresse delle opinioni, e che la decisione finale sarà presa in assemblea.
A chi li segue in Rete non basta.
I post messi sul blog per screditare Repubblica e Ballarò (cui il deputato Alessandro Di Battista ha dedicato una personale “lezione di giornalismo”) vengono bersagliati dalle critiche: «Scusate, io avevo sempre capito che la diaria sì, ma in base alle spese rendicontate — scrive Elisa — sennò che serve? Vogliamo fare i politici vecchio stampo?».
E Francesco: «Non stiamo qui a fare gli azzeccagarbugli su quello che dice il regolamento, è lo spirito con cui si è presentato agli elettori il Movimento che viene violato».
La maggior parte chiede, e a gran voce, più chiarezza.
Il fatto è che per il fisco i parlamentari prendono tutto lo stipendio base (a chi poi lo devolvano non è affare dell’Agenzia delle Entrate) e questo comporterà un aggravio di tasse per molti.
Ma non è facile farlo capire dopo aver mantenuto a lungo un messaggio ambiguo. Chissà che non aiuti la visita a Roma di Gianroberto Casaleggio.
Il cofondatore incontrerà i parlamentari che si occupano di Economia, quelli destinati alla commissione Bilancio, giovedì e venerdì.
Porterà loro i frutti del suo giro tra gli imprenditori del nord, le loro idee per battere la crisi, che però — anche stavolta — pare non coincidano con quelle di deputati e senatori a 5 stelle.
Anche di questo, ci sarà da discutere.
Annalisa Cuzzocrea
(da ““La Repubblica“)
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