Ottobre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
A NOVEMBRE SALTA TERESA DE SANTIS, AUTRICE DELLA SVOLTA SOVRANISTA
Rai1 da gennaio a settembre di quest’anno ha perso l’1,4 nell’intera programmazione giornaliera e nel prime time — la fascia più importante anche dal punto di vista pubblicitario — ha fatto ancora peggio: -2,35.
Da gennaio a oggi l’intera RAI ha perso il 4% di share nel prime time e Fabrizio Salini, a.d. grillino, ha deciso di rimuovere Teresa De Santis, autrice della svolta sovranista e salviniana.
Racconta il Messaggero:
La cifra monstre, che sta mettendo in allarme il Settimo Piano, è la seguente: nel prime time, l’insieme delle principali reti Rai (1,2 e 3) perde quasi il 4 per cento di share.
Una botta forte (precisamente un meno 3,8) e il calo del Tg1 si deve, a quanto si apprende negli uffici che contano a Viale Mazzini, proprio alla debacle della rete.
Ed è su questa, Rai1, che alla luce dei dati allarmanti si interverrà — in concomitanza con l’andata in pensione di Carlo Freccero, direttore di Rai2, da rimpiazzare — trovando nell’azienda un sostituto o una sostituta all’attuale direttrice Teresa De Santis. La cui programmazione considerata filo-sovranista — ma poi con Salvini i rapporti si sono guastati e interrotti — non è mai andata troppo a genio all’ad Salini e ora alla luce dei cattivi ascolti viene data per scontata la sua destituzione.
La data è a fine novembre, quando Freccero andrà in pensione, e secondo la linea di Salini della valorizzazione delle energie interne la scelta cadrà su due professionisti non presi da fuori.
Il problema — così dicono a Viale Mazzini — è che c’è una bad company, e questa viene individuata in Rai1. Per il resto, la situazione è ritenuta gestibile. E non solo il calo di Rai2 gestione Freccero -1,2 nell’intera giornata e -1,5 nel prime time — è ritenuto abbastanza soddisfacente visto che la sperimentazione si paga sempre prima che entri a regime, ma altri spiragli di luce sono indicati così: nel mese di settembre la Rai ha nella prima serata vinto 28 volte su 30 contro la concorrenza.
(da “NextQuotidiano”)
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Ottobre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
E’ UN FOGLIO SCRITTO A MANO CON LE PERCENTUALI DELLA TANGENTE, FOTOGRAFATO E INCAUTAMENTE CONDIVISO IN CHAT DAI TRE ITALIANI AL METROPOL
Davide Milosa sul Fatto racconta che l’accordo del Metropol per la vendita di petrolio che avrebbe
dovuto portare nelle casse della Lega il 4% dei proventi è stato ritrovato dagli inquirenti negli screenshot del telefono cellulare di Gianluca Savoini.
Il documento è in sostanza un foglio sul quale sono appuntate le percentuali del cosiddetto “discount” rispetto al valore complessivo (1,5 miliardi dollari) della compravendita di gasolio.
Così da un lato vi si legge il 4% che nei piani doveva finire alla Lega e dall’altro un valore che oscilla tra il 4 e il 6% da destinare ai pubblici ufficiali russi e ai loro intermediari d’affari.
Dell’esistenza di questo importante documento si ha una prima conferma riascoltando l’aud io registrato al Metropol. Al tavolo quella mattina ci sono sei persone: tre russi, tutti legati all’entourage politico del presidente Vladimir Putin. E tre italiani: Gianluca Savoini, l’uomo di Matteo Salvini per gli affari a Mosca, l’avvocato Gianluca Meranda e il consulente finanziario Francesco Vannucci
I tre italiani sono oggi indagati per corruzione internazionale. I sei discutono di una compravendita di gasolio da 1,5 miliardi.
Vende una società russa (Gazprom o Rosneft), acquista il colosso italiano Eni, dopo un passaggio intermedio con una banca d’affari londinese.
Si tratta della Euro-Ib (non indagata) nella quale Meranda all’epoca dei fatti ricopre il ruolo di general counsel. È qui a Londra, secondo i documenti acquisiti dalla Procura, che viene preparata una proposta di acquisto da inviare a Rosneft.
Si tratta di una proposta in tutto simile a quella discussa al Metropol. E da questo affare che i tre italiani progettano di far uscire i 65 milioni di dollari da dare alla Lega per finanziare le europee dello scorso maggio.
Spiega, infatti, Gianluca Meranda: “La pianificazione fatta dai nostri ragazzi politici è che dato uno sconto del 4% possono sostenere una campagna”.
IL PAPELLO DI SAVOINI e soci, così come viene chi amato dagli inquirenti, viene messo a punto dopo l’incontro del Metropol.
Scritto, poi fotografato e infine inviato. Chi invia e chi riceve sono sempre i tre italiani coinvolti nell’inchiesta.
Il dato emerge dall’analisi delle chat dei telefonini sequestrati. E mostra, secondo chi indaga, la serietà dell’accordo. Dopo le percentuali scritte, l’estensore, con buona probabilità l’avvocato d’affari Meranda, scrive un “nota bene”, di seguito si legge: “II 4% forse più alto da restituire”.
Si tratta, è la lettura che viene data in Procura, della percentuale che dovrà rimanere in Russia. Sono due poi i passaggi dell’audio che, secondo i magistrati, annunciano l’esistenza del documento.
A parlare è sempre Meranda. Nel primo dice: “Solo per averlo chiaro, aspetterò che tu confermi il prodotto, le quantità e qualunque cosa tu sia in grado di fare”. Poi aggiunge: “Farò solo uno screenshot qui e te lo invierò solo per essere sulla stessa pagina. Ok signori, penso che stia andando nella giusta direzione”, quindi conclude annunciando un prossimo incontro: “Magari a Roma o in banca o a Eni”.
La scorsa settimana, durante un incidente probatorio con le parti presenti, i tecnici della Guardia di finanza hanno recuperato i contenuti di una prima chat. Ne esiste, però un’altra. Si tratta dell’applicazione Wickr che permette una messaggistica istantanea, segreta e con la distruzione delle conversazioni. Per aprirla però è necessaria una password che Savoini al momento non ha consegnato agli investigatori.
(da agenzie)
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Ottobre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
CON UN SISTEMA MAGGIORITARIO PURO VINCEREBBERO CENTROSINISTRA PIU’ M5D… IL 69% FAVOREVOLE ALLO IUS CULTURAE, CONTRARIO SOLO IL 29%
I nuovi sondaggi politici dell’istituto Ixè ci svelano le intenzioni di voto degli italiani in merito ai vari partiti. Le rilevazioni sono state presentate in anteprima ieri sera nel corso del programma Cartabianca su Rai 3 e dimostrano come la pensano gli italiani in merito ad eventuali nuove elezioni.
Il dato più rilevante è senza dubbio il calo della Lega, che scende al 29,7 per cento.
Il leggera flessione anche il M5s al 21% e il Pd al 21,6%.
Se ne avvantaggia invece Italia Viva, che sale inaspettatamente al 3,9%. Sul fronte opposto Fratelli d’Italia mantiene un trend in crescita (8,9 per cento), mentre Forza Italia si mantiene stabile (6,9 per cento).
Di fatto, se si votasse alle prossime consultazioni con un maggioritario puro, un’alleanza composta da cinquestelle, dem e partito di Renzi supererebbe il 46 per cento, sorpassando di circa un punto percentuale un’eventuale coalizione di centrodestra composta da Lega, Fdi e Forza Italia.
Addirittura se al centrosinistra più M5s si unissero tutte le forze della sinistra, i Verdi e + Europa si arriverebbe al 51,1%.
Tornando invece ai tre partiti principali della nostra politica (Lega, M5s e Pd) tutti hanno perso circa lo 0,2% rispetto alla settimana scorsa. Ecco nel dettaglio le percentuali raccolte dall’istituto (tra parentesi i risultati della scorsa settimana).
Lega: 29,7 per cento (dal 29,9)
Pd: 21,6 (21,8)
M5S: 21,0 (21,5)
Fdi: 8,6 (8,6)
Forza Italia: 6,9 (6,5)
Italia Viva: 3,9 (2,9)
+Europa: 2,3 (2,7)
La Sinistra: 2,3 (2,7)
Europa Verde: 1,5 (2,0)
Altri partiti: 2,2 (1,4)
Altra sorpresa: gli Italiani sono ora favorevoli allo Ius culturae: il 62% dice sì, contrario solo il 29%-
(da agenzie)
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