A TRIPOLI PIOVONO BOMBE MA PER SALVINI IN LIBIA NON C’E’ UNA GUERRA: ALLORA CI MANDI I SUOI FIGLI IN VACANZA
NELLA NOTTE SETTE ESPLOSIONI CON 4 MORTI E 23 FERITI
Spesso e volentieri si nega l’evidenza pur di non sconfessare una battaglia personale portata avanti da anni, come quella di Matteo Salvini che da sempre definisce il Tripoli come un porto sicuro.
Poi, però, a forza di guardare la realtà dei fatti con i paraocchi si finisce per sminuire ciò che sta accadendo da qualche settimana — con le tensioni che vanno avanti da diversi mesi — in Libia.
Ed è così che mentre piovono bombe sulla capitale libica — anche se il portavoce del generale Haftar è corso a spiegare che l’ordine non sia partito da loro — il ministro dell’Interno italiano continua a non voler parlare di guerra in atto.
«Al momento non c’è guerra, ci sono scontri e noi stiamo lavorando affinchè non ci sia la guerra», ha spiegato Matteo Salvini ospite a Di Martedì, su La7. Una dichiarazione avventata dato che, nella notte, diverse bombe sono piovute su Tripoli, provocando almeno quattro morti e ferendo 23 persone.
Sono state ben sette le esplosioni nel centro della capitale della Libia e tra le vittime c’è un’intera famiglia spazzata via dagli ordigni.
È di almeno cinque soldati uccisi il bilancio di un raid aereo delle forze di Khalifa Haftar sull’area di Wadi Rabie, circa 35 km a est di Tripoli. Lo riferiscono all’Ansa fonti militari. Intanto, salgono a cinque i morti a causa del bombardamento di missili Grad – che hanno una gittata minima di 30 km – sul quartiere di Abu Slim, a ridosso del centro della capitale. Sono tutti civili. Lo riferiscono fonti mediche. L’area colpita si trova nel cuore del municipio, a circa 2 km dal Rixos, il celebre albergo di Muammar Gheddafi.
Come ha fatto notare il ministro Trenta, quella famosa ondata di esseri umani pronta a imbarcarsi dalla Libia in direzione Europa, non può essere etichettata come ‘immigrati’, ma profughi di guerra.
Perchè di quello si tratta, soprattutto dopo le azioni missilistiche che hanno iniziato a devastare Tripoli. Ma Salvini, anche nella sua direttiva, non cita mai la parola ‘guerra’, anche perchè solo così potrebbe portare avanti la sua propaganda.
(da Globalist)
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