BELSITO DISSE: “LI MANDO AL DIAVOLO E POI MI SPAROâ€
L’INTERCETTAZIONE DEL COLLOQUIO CON L’AMICA DIRIGENTE… L’EX TESORIERE PRIMA DELLA TEMPESTA: “A CAUSA DELLA LEGA SONO FINITO NEI GUAI”
C’è stato un momento, prima delle perquisizioni e del terremoto giudiziario, in cui l’ex tesoriere (ed ex leghista) Francesco Belsito ha capito.
E al telefono in qualche modo confessava lo sfaldarsi del suo castello di carta e, indirettamente, la consapevolezza da parte dei vertici del Carroccio di quel che stava succedendo, paventando addirittura un gesto estremo: «Mi sparo in bocca…dopo avergli scritto una lettera: “Vaff…tutti quanti”».
Quella intercettazione, riletta e contestualizzata oggi, rappresenta un punto di partenza importante, sia per la Procura di Genova che per quella di Milano, in vista dell’interrogatorio cui Belsito si è detto «pronto».
Nel frattempo si conferma in ambienti investigativi come nei prossimi giorni saranno condotti accertamenti anche sulla rete di appartenenti alle forze dell’ordine, fra loro un poliziotto, che con l’ex sottosegretario avevano rapporti «privilegiati».
Per ripercorrere la telefonata che oggi lascia capire quanto ha da raccontare Belsito sul vorticoso giro di milioni (Tanzania compresa) da lui gestito per conto della Lega e dei suoi amici faccendieri (tutti indagati per riciclaggio) bisogna tornare al 26 febbraio.
Il Secolo XIX ha appena pubblicato una serie di inchieste che ne descrivono le ombre del passato.
Belsito è al telefono con la dirigente amministrativa leghista Nadia Dagrada.
Per lui ormai tira una brutta aria ed è pure terrorizzato di rimetterci dei soldi, prendendosela proprio con la Lega: «Grazie alla Lega adesso sono andato nella merda! Tutto il resto lo metto a posto, ma se parlo di Francesco Belsito a livello personale, adesso, i debiti che devo affrontare… come faccio? Me li dà il partito? Me li presta il partito?».
(da “Il Secolo XIX”)
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