BERLUSCONI: “CON L’ARIA CHE TIRA ANCH’IO ANDRÃ’ IN GALERAâ€
L’ATTACCO ALLA BOCCASSINI, I SERVIZI SOCIALI E VERONICA CHE CHIEDE 540 MILIONI
Dice di sentire «il solito tintinnare di manette alla vigilia del voto». Ma stavolta lo sente vicino per davvero.
Non solo perchè nel giro di un mese sono finiti in trappola tutti gli uomini più fidati di un tempo, da Cosentino a Scajola passando per il latitante Dell’Utri.
Il fatto è che compare anche il suo nome, Silvio Berlusconi (oltre a Previti, Letta e tanti altri), tra le pagine dell’inchiesta Expo.
E allora al «dolore» per le manette all’amico si affianca la paura tutta personale del leader di Forza Italia.
«Stanno stringendo il cerchio, puntano a revocarmi i servizi sociali, vedrete che finirò ai domiciliari se non in galera» è stato lo sfogo coi suoi tra una intervista e l’altra con le tv locali, prima di rientrare a Milano.
L’avvocato Ghedini non fa nulla per mitigare le ansie nelle ore già cupe che precedono il dday di oggi. Umore rasoterra in vista dell’ingresso alle 9,45 nell’istituto di Cesano Boscone dove Berlusconi inizierà a scontare la condanna ai servizi sociali.
Fuori, lo attenderanno centinaia di giornalisti e telecamere, dalle tv giapponesi a quelle americane. Lui arriverà con la scorta, ma gli agenti dovranno attendere fuori.
«Porterò una sorpresa » continua a ripetere l’ex Cavaliere. A quanto pare un nuovo protocollo di cure per l’Alzhaimer messo a punto al San Raffaele.
Le prime quattro ore tra le mura dell’istituto le trascorrerà da osservatore, a fianco della responsabile Giuliana Mura e dell’educatrice Maria Giovanna Sembiase.
Non poteva esserci vigilia peggiore, segnata dal fulmine dell’arresto di Scajola, solo in parte mitigato dal sollievo per non averlo candidato alle Europee.
Berlusconi giura che non ne sapeva nulla dell’inchiesta della Dia calabrese. «Avevamo deciso di non candidarlo perchè un sondaggio ci aveva detto che il partito avrebbe perso voti» racconta apprendendo la notizia in diretta a Radio Capital.
È da quegli stessi microfoni che si lancia all’attacco di Ilda Boccassini a proposito del processo Ruby: «Aveva delle motivazioni dentro di lei molto forti, da tempo, per interrogare chiunque avesse potuto farmi del male. Tutto quel processo è una farsa, indirizzato a colpire la mia immagine in Italia e all’estero, fa parte di quella tempesta perfetta realizzata nel 2011 e che ha portato al colpo di Stato con le dimissioni del mio governo ». Insomma, «per quello che ho subito dovrei essere fatto santo».
Concetti che ribadirà nella lettera web ai sostenitori del partito, invitati ad aiutare finanziariamente Forza Italia («Mi impediscono di farlo»).
Rincara le accuse: «Mi hanno aggredito con 57 processi, hanno infangato la mia immagine con una sentenza impossibile, attentando alla mia libertà ».
Con i duecento ragazzi del movimento «Azzurra libertà » dei fratelli Zappacosta (sponsor Daniela Santanchè) incontrati e arringati mercoledì sera nella sede del partito, se l’è cavata con una battuta amara, quando lo hanno invitato a tornare a casa di corsa entro le 23, come prevede il dispositivo del Tribunale: «Non preoccupatevi, tanto mi arrestano in diretta».
Era finito un lungo comizio in cui tra l’altro ha smantellato su due piedi il mito dei club alimentato per mesi: «Bisogna chiamarli comunità , la gente altrimenti non ci capisce».
Le preoccupazioni politiche sono altre però in questo momento.
Il timore diffuso nel quartier generale forzista è che le ultime vicende giudiziarie avranno ricadute sulla tenuta alle urne, a beneficio di Grillo.
Già l’ultimo sondaggio Euromedia consegnato ieri da Alessandra Ghisleri registra il M5S in testa nelle circoscrizioni Sud e Isole e al 25 nazionale (Fi al 20,9 e il Pd al 31,4). Come se non bastasse, ecco l’ultima tegola su Berlusconi rivelata dall’ Espresso: la “ex” Veronica avrebbe chiesto attraverso i legali 540 milioni per chiudere la battaglia giudiziaria. Lui ha respinto: «Enormità ».
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
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