BERLUSCONI “CORNUTO E MAZZIATOâ€: LE PRENDE DA RENZI E DAI SUOI
L’ACCORDO SULLE RIFORME CADE SUI GIUDICI COSTITUZIONALI… E VERDINI SI INFURIA
Il cielo su Roma scarica bombe d’acqua e a Montecitorio si consuma tra i berlusconiani una tragedia già vista un anno fa.
Allora erano le colombe Alfano e Cicchitto a sbraitare contro i falchi Verdini e Santanchè e si è visto come è andata a finire.
Adesso i ruoli sono invertiti.
I verdiniani sono le colombe filonazarene che inveiscono contro Brunetta, Fitto e tutto il cerchio magico di Palazzo Grazioli (Ghedini, Rossi, Toti, Romani e Dudù) che sta spingendo B. a rompere il patto.
A far esplodere Forza Italia è la mancata elezione del giudice costituzionale in quota azzurra, Stefania Bariatti — al posto della Sandulli costretta a ritirarsi — ancora una volta scelta dal Gran Visir di B., l’andreottiano Gianni Letta.
I voti di FI che mancano sono almeno un cinquantina, ma la novità è un’altra: dopo che l’altro giorno Berlusconi ha alzato il prezzo sulla legge elettorale, nel vertice andato male con il premier, i renziani hanno mandato un avvertimento chiaro con altri cinquanta voti finiti in bianco. Per la serie: tu minacci io rispondo.
Confessa un parlamentare renziano: “Alcuni di noi hanno avuto la direttiva di non votare la Bariatti”.
Ecco perchè a un certo punto si forma un capannello di colombe nazarene di Forza Italia e il senso della discussione è il seguente, testuale: “Così Berlusconi è cornuto e mazziato. Da un lato le prende da Renzi dall’altro dai ribelli interni. Il cerchio magico lo ha chiuso di nuova in una bolla. Lo hanno convinto che può candidarsi di nuovo e vincere le elezioni. Ma Berlusconi non ha capito che stavolta ha trovato uno più spregiudicato di lui. Se il patto del Nazareno si rompe tra due mesi siamo finiti tutti, altro che scissioni, altro che fare opposizione”.
Allo stesso tempo il leader dei filonazareni, l’impresentabile Denis Verdini, discute platealmente con Lorenzo Guerini, pilastro del giglio magico di Renzi. Il punto è che Verdini stavolta è impotente.
Non può garantire come fino a qualche giorno fa. Lo scenario forse sta mutando e lui è il primo a pagarne le conseguenze: “Io non ho concorrenti, lascio il posto a chi lo vuole, naturalmente tranne che a casa mia”.
Il riferimento è alle manovre dei nemici del cerchio magico in primis.
Le mosse di Fitto, pure importanti, e la gestione pazzotica del gruppo da parte di Renato Brunetta sono una questione importante ma non decisiva.
Sono Ghedini, Toti, Romani, la Rossi, la stessa fidanzata Francesca Pascale che spingono Berlusconi a rompere con Renzi. Il gioco è questo da settimane e Verdini lo ha capito quando un giorno Silvio ha telefonato a “Matteo” senza dirgli nulla.
Di qui tutte le voci che si sono rincorse su “Denis”, sul suo abbandono e sui suoi guai giudiziari (inchieste e rinvii a giudizio).
Da ieri l’ipotesi dell’abbandono è sempre più in campo, dopo che Renzi ha confermato pubblicamente che il patto “scricchiola”.
E non riguarderebbe solo Verdini. Spiega una colomba: “Che senso avrebbe rimanere se salta tutto? Di questo passo perderemo anche il giudice della Corte costituzionale , Berlusconi sta favorendo il dialogo di Renzi con i grillini per una nuova maggioranza”.
In realtà , a B., del giudice della Consulta in quota Fi non importa granchè.
sulla votazione di ieri si sono scaricati i mal di pancia contro la gestione di Brunetta, peraltro antirenziano di ferro, del gruppo (non avrebbe partecipato alla riunione decisiva con gli altri partiti per concordare i nomi) e quelli contro Letta che ha scelto di nuovo il candidato.
È ormai un caos senza fine. Berlusconi è finito di nuovo nel pantano. “Cornuto e mazziato”, come dicono le colombe.
E con due clan agguerriti contro il Pd: i fittiani che si stanno organizzando e arriveranno a essere 50 in Parlamento e il cerchio magico di Dudù.
Fabrizio d’Esposito
(da “il Fatto Quotidiano“)
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