BERLUSCONI: “INSISTO SU LETTA, NO A CHI MI HA SFIDATOâ€
L’INCONTRO CON FITTO NON FERMA LA FRONDA…. IN CAMPO ANCHE IL NOME DI MARTINO… BRUNETTA ATTACCA VERDINI: “CI PORTI A SBATTERE”…LA REPLICA: “CON TE SIAMO FOTTUTI”
«A me possono proporre tutto, possiamo discutere di chiunque, basta che non mi vengano a chiedere il voto per un ex segretario Pd o per chi è stato mio avversario diretto alle politiche».
Silvio Berlusconi il suo identikit per il Quirinale inizia a delinearlo, pur al contrario, nella sequenza di incontri a Palazzo Grazioli, in una giornata che ha avuto il suo culmine nel faccia a faccia di quasi due ore con Raffaele Fitto.
Col capocorrente – che rischia di rompergli le uova nel paniere nella difficile trattativa con Renzi su riforme e Colle – il gelo resta intatto, le posizioni immutate. Sebbene in serata il leader racconterà ai collaboratori che con l’eurodeputato «è andata benissimo, alla fine ci siamo anche sciolti in un lungo abbraccio».
Sarà , quel che è certo è che al momento il capo non può contare sull’intera truppa di 130-140 grandi elettori forzisti.
Una quarantina rispondono a Fitto, mentre nei gruppi è guerriglia continua.
Berlusconi proverà a mettere una pezza, incontrerà martedì i senatori, mercoledì i deputati.
Intanto la sua black list, se confermata il 29 gennaio, sbarrerebbe la strada a molti dei “papabili” del campo democraico.
Come pure – racconta chi ha parlato ieri – l’ex premier non sembra tanto disposto a concorrere all’elezione di un «pezzo della Prima Repubblica», pur autorevole, come Sergio Mattarella.
È tutto un gioco ad excludendum , che lascerebbe sul campo i nomi fatti ieri a Repubblica dalla compagna Francesca Pascale, oltre allo scontato Gianni Letta, anche Pier Ferdinando Casini e Anna Finocchiaro.
Questo non vuol dire che Berlusconi rinuncerà ad avanzare una sua rosa, sebbene di bandiera.
«I miei candidati ideali li avrei pure – raccontava nel pomeriggio a una deputata – e sono Letta, Antonio Martino e il generale Leonardo Gallitelli. Ma non sarò io a nominarli e bruciarli».
Con Fitto, per la prima volta, si sono ritrovati a tu per tu, senza testimoni e mediatori. Alla fine si sono dati appuntamento alla vigilia dell’elezione del Quirinale.
Il chiarimento intanto è stato schietto, come sempre, anche se non risolutivo. «Che ci hai guadagnato da queste riforme? Ci stiamo rimettendo tutti, tu la faccia e il partito i voti. Renzi incasserà il sostegno sull’Italicum e poi eleggerà un suo presidente», lo incalza l’ex governatore.
Berlusconi gli dà ragione, conferma che «Matteo non è stato leale, ha cambiato le carte in tavola a più riprese», ma gli spiega che «non possiamo tirarci indietro ora o ci ritroviamo un altro presidente ostile».
Quindi gli chiede con insistenza di restare in squadra e votare in linea dal 29.
Fitto abbozza, resta vago. Ma, appena uscito dalla residenza di Palazzo Grazioli, raggiunge i suoi a Montecitorio per ribadire che «la posizione non cambia, continuiamo a schierarci contro queste riforme».
Lo si è visto chiacchierare in buvette anche con il capogruppo Renato Brunetta, acerrimo nemico del patto del Nazareno, che per tutto il giorno tenta di bloccare l’esame riforme fino all’elezione del presidente.
Ma contro la sua proposta di ritardare pur di poche ore i lavori votano contro perfino sei forzisti, tra i quali la Gelmini, Abrignani, D’Alessandro.
«Siete dei verdiniani », si è scagliato contro di loro subito dopo la bocciatura a maggioranza. Le riforme vanno avanti.
E Brunetta resta in trincea contro “i Nazareni”.
Mercoledì sera stava finendo male con quello che il capogruppo ritiene il loro capofila, Verdini. Appena Berlusconi ha lasciato la riunione tenuta nel Parlamentino di Palazzo Grazioli, Brunetta si è scatenato contro il senatore: «Sei un amico di Renzi e ci porterai a sbattere». E il toscano a urlargli: «Lo capisci o no che se non approviamo le riforme siamo fot…?»
I due erano già a pochi centimetri.
Ed è quando Brunetta è sbottato in un «non sputare mentre mi parli» che i presenti sono dovuti intervenire per fermare il senatore toscano.
In questo clima Forza Italia affronterà riforme e elezione al Colle nel giro di due settimane.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
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