CASAL BRUCIATO, ARRIVANO GLI AVVISI DI GARANZIA PER LA TEPPAGLIA: CONTESTATI I REATI DI MINACCE. VIOLENZA PRIVATA E ISTIGAZIONE ALL’ODIO RAZZIALE
INVESTIGATORI AL LAVORO PER IDENTIFICARE TUTTI I RESPONSABILI… OGGI TUTTI SPARITI, NESSUN PRESIDIO, L’AVANSPETTACOLO RAZZISTA OGGI E’ IN PERMESSO PREMIO
Primi denunciati per le proteste avvenute nei giorni scorsi a Casal Bruciato, alla periferia di Roma, contro l’assegnazione di una casa popolare ai nomadi.
Secondo quanto si è appreso, tra questi ci sarebbe anche chi ha urlato la frase “ti stupro” al passaggio della donna rom con la bambina.
Identificati e denunciati anche chi ha insultato con frasi razziste la famiglia rom. Gli investigatori sono ancora al lavoro per individuare con esattezza tutti i responsabili che, secondo quanto si è appreso, rischiano denunce per minacce, istigazione all’odio razziale e violenza privata.
Ieri il giovane, identificato grazie alle immagini delle telecamere, aveva provato a discolparsi. “Quello che è successo, di aver detto a quella signora rom, quello che tutti i giornali scrivono, ovvero che le avrei detto ‘ti stupro’, io non lo ho mai detto – aveva detto Daniele – Gli ho detto tante altre brutte parole e mi scuso con lei per averle dette, il momento era quello che era, non si ragionava tanto bene. Io non appartengo a CasaPound, a nessun loro movimento, non sono iscritto, stavo lì da semplice cittadino.”
Insulti e accuse anche contro Virginia Raggi, che sempre nella giornata di ieri era andato a far visita alla coppia bosniaca e ai loro 12 figli, asserragliati nell’appartamento di via Satta. “Questa famiglia risulta legittima assegnataria di un alloggio – ha sottolineato la sindaca colpita da una raffica di offese anche sessiste da parte dei manifestanti – Ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere” aveva concluso Raggi
Intanto cala la tensione del quartiere della periferia est. Niente più gazebo con le bandiere tricolore stamattina nel cortile davanti al portone di via Satta,. Radunati nel cortile una quindicina di abitanti. L’area rimane presidiata da alcuni agenti delle forze dell’ordine e due blindati fermi davanti agli ingressi del piazzale. Intanto la famiglia dei nomadi è nell’abitazione al secondo piano. Alcuni guardano da dietro le finestre cosa accade in strada.
“Oggi va meglio – racconta papà Imer – stamattina sono uscito a fare colazione al bar ma non so dopo come andrà , vedremo nei prossimi giorni. Ho aspettato tanto tempo per questa casa e devo rimanere qui” ha raccontato Imer.
“Siamo molto preoccupati – aggiunge – mia figlia di 3 anni non dorme da quattro giorni, si sveglia continuamente. L’altra di 9 anni ha avuto il panico”. L’uomo spiega che vive a Roma da 30 anni. “Pulisco cantine – ha raccontato – faccio il mercatino a Boccea, vendo e compro auto”.
E aggiunge: “Oggi incontreremo il Papa. Lo ringraziamo per l’invito e per aver mandato nella nostra casa il vescovo ausiliare. Non so cosa gli diremo, pregheremo insieme. Per me siamo tutti uguali”. Nell’appartamento stamattina ci sono anche la moglie e alcuni dei figli. Qualcuno si siede sui materassi adagiati sul pavimento, nel resto della casa mancano i mobili.
(da agenzie)
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