CONGRESSO FLI DI VARESE , FONTI ROMANE: ACCERTATE FIRME FALSE DI PERSONE CHE AVEVANO FIRMATO PER L’ALTRO CANDIDATO, INSERIMENTO DI ISCRITTI AL PDL E DI PERSONE USCITE DA FLI
UN MESE FA UNA LETTERA DEL COORDINATORE REGIONALE VALDITARA DENUNCIAVA AL VERTICE DI FLI CHE MOLTI CIRCOLI LOCALI ERANO FASULLI E CHE QUALCUNO STAVA PREDISPONENDO FIRME FALSE
Pubblichiamo due contributi sul vergognoso svolgimento del congresso Fli di Varese
URLA, INSULTI E MINACCE A CHI NON ACCETTA LA VOTAZIONE TAROCCATA, FINO ALL’INTERVENTO DELLLA DIGOS
Caro Riccardo, mi chiedi di Varese, del Congresso Provinciale.
Ti racconterò il mio vissuto, con una breve premessa: avevo detto al Presidente Fini, in un incontro ai primi di novembre, che il “clima”da queste parti aveva provocato l’esodo di tante belle persone, quelle entrate piene di entusiasmo agli albori di questa avventura, quelle che approcciavano la politica per la prima volta, quelle che se ne erano allontanate da anni perchè delusi dai Partiti, dalla loro gestione della cosa pubblica, dalla loro autoreferenzialità , indignate da quei personaggi che brulicano intorno a questo mondo attratti solo dal miraggio di un facile guadagno senza bisogno di avere competenze specifiche, professionalità , valori e principi.
Ecco, questo era il popolo che per primo aveva accolto il richiamo di un gruppo di coraggiosi che volevano dare un calcio a quella politica, per regalare al Paese quello che merita, cioè una classe dirigente seria, onesta, capace, che sente nel profondo l’onore di essere rappresentante della sovranità popolare.
Al Presidente ho detto che per non disperdere le sinergie create in quest’ultimo anno con tanti di loro, sarei stata defilata da Fli ed avrei ripreso l’attività con le associazioni con le quali in questi anni ho collaborato.
Ho spiegato che l’impatto con certi atteggiamenti, certe dinamiche “vecchie”, avrebbe lentamente corroso anche i nostri rapporti personali ed avrebbe reso impossibile anche l’ipotesi di un appoggio in eventuali future campagne elettorali.
Ha afferrato subito la situazione, un breve accenno al tipo di associazioni in cui sono attiva e mi sono congedata.
Rientrata a casa dopo lunga assenza da Varese mi dicono che a breve c’è il Congresso; un conoscente, avvocato e docente universitario ha deciso di candidarsi e mi chiede una mano: gran bella persona, lo appoggio, mi è sempre piaciuto il confronto, il dialogo; ci sto.
Il Congresso inizia male, tensioni per i nomi nell’uffficio di Presidenza, urla dalla saletta interna; alla fine prende in mano la situazione l’on. Conte che con autorità si impone e trova una soluzione.
Iniziano gli interventi..ovvio, parlo anche io, mi ero scritta al volo il giorno prima un pò di spunti, ed anche di critiche.
Certo, critico un modo di far politica che non condivido, critico anche i toni alti troppe volte usati, toni minacciosi, usati contro me e contro altri, gli insulti facili, le crisi di lesa maestà quando si è contraddetti.
Partono fischi ed insulti, mi viene da sorridere, mi stanno dando ragione..poi altri interventi, anche quelli dell’avv. Garavaglia, anche lui attaccato..poi quello dell’on Conte, che riprende questi comportamenti e viene contestato anche lui.
Poi improvvisamente confusione, dall’ufficio verifiche sui nomi dei sostenitori toni alterati, qualcuno va a vedere cosa succede e poi torna chiedendo la sospensione del Congresso, tra i sostenitori del Coord. uscente sarebbe stato rinvenuto almeno un nome falso, e i 2 membri dell’ufficio in quota del candidato”sfidante” dichiarano che nei loro confronti sono stati usati toni intimidatori.
Scoppia la gazzarra, urla, insulti..il candidato “incriminato” scatta verso chi chiede la sospensione del Congresso e viene bloccato da un uomo ,ispettore digos fuori servizio – fortunatamente nei pressi -mentre stava per dare una capocciata in faccia al poverino..un altro appartenente alle forze dell’ordine in borghese blocca e riduce a più miti consigli un altro e insieme all’on. Conte riescono a quasi calmare gli uomini.
Dichiarano aperto il voto, mi viene da vomitare, chiamo i ragazzi in pizzeria e dico loro di non venire, farsi spaccare la faccia da un poveraccio che non riesce a controllare i propri nervi è l’ultima cosa che posso pretendere da qualcuno; avviso Garavaglia che mi conferma che anche lui ha deciso di chiamare i suoi amici che si stavano riunendo nella sede della loro associazione e dire anche a loro che non se ne faceva nulla, il clima era tale che si rischiava di far partire una rissa.
Abbiamo annunciato che proporremo il ricorso e ce ne siamo andati.
Ecco Riccardo, questo è un resoconto che invio a te, un amico che in questo momento sta facendo una coraggiosa battaglia per la legalità e la trasparenza.
Quanto accaduto a Varese in confronto sono quisquilie, ma solo persone che hanno condiviso il nostro passato possono intendere fino in fondo la rabbia e la rivolta che salgono quando sei costretto a vivere e vedere la bruttura e lo squallore di questi piccoli squallidi momenti di nonpolitica.
Laura Caruso
CONGRESSO TAROCCO DI FLI A VARESE: LA LETTERA DI UN PRESIDENTE DI CIRCOLO
Sono stato presente al Congresso in qualità di presidente di circolo e componente del coordinamento provinciale uscente e contesto la ricostruzione fatta da certa stampa a proposito delle 130 iscrizioni che non sono state fatte on-line all’ultimo momento, ma presentate alle segreterie regionali e nazionale nei tempi stabiliti dai regolamenti del partito.
Dichiaro che la candidatura del prof. Garavaglia, giurista ed accademico di chiara fama, è stata da tempo condivisa ed appoggiata da numerosi circoli della provincia, tra i quali quelli presieduti da chi è in Futuro e Libertà da ben prima del sig. Ferrazzi e dei suoi accoliti.
Rilevo che sulla stampa non viene fatta menzione dell’esposto/ricorso da me presentato a proposito della regolarità dell’indizione del congresso, attualmente al vaglio della commissione preposta del partito.
Non viene nemmeno fatta menzione dell’aggressione vile perpetrata dal sig. Ferrazzi nei confronti di un sostenitore del prof. Garavaglia, “colpevole” di aver rilevato almeno una firma falsa tra quelle a sostegno del sig. Ferrazzi e di volerlo fare presente al Presidente del congresso.
L’aggressione è stata , per fortuna, bloccata da un ispettore della Digos presente altrimenti avrebbe avuto ben più gravi conseguenze.
Faccio notare che il plebiscito ottenuto dal sig. Ferrazzi è stato del 98%, ma solo dei votanti, che quindi ha raggiunto l’iperbolica cifra di 96 voti a suo favore.
Uno squallore per chi si accredita di una pluridecennale militanza politica e che afferma di governare 970 iscritti in 36 circoli con ben 26 consiglieri comunali e 2 provinciali.
E’ mai possibile che nessuno si sia domandato dove fosse tutta questa gente e perchè mai il sig. Ferrazzi raccatti ad un congresso provinciale un “plebiscito” di ben 96 voti?
Per quanto riguarda il non voto a favore del prof. Garavaglia, è motivato dal fatto che non si è voluto legittimare quel congresso-farsa nemmeno con la partecipazione al voto.
Tutto questo alla faccia della completezza e della correttezza dell’informazione.
Desidero sottolineare il comportamento esemplare dell’on. Conte che ha saputo condurre da par suo una situazione resa difficile dai comportamenti dei soliti facinorosi e soprattutto da gravi scorrettezze che saranno valutate dagli organi centrali del partito.
Alessandro Vinci
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