E IN PARLAMENTO TORNA LA PAURA: “QUESTI QUA STANNO FACENDO LA CAMPAGNA ELETTORALE A GRILLOâ€
PREOCCUPAZIONE CHE LE VICENDE GIUDIZIARIE SI RIPERCUOTANO SUL VOTO EUROPEO
A Montecitorio la notizia della «retata» piomba in un giovedì mattina altrimenti sonnacchioso e ha l’effetto di una scarica elettrica.
Anche perchè gli arresti dell’Expo arrivano in coincidenza con le immagini, altrettanto clamorose, di Claudio Scajola portato via dagli uomini dell’antimafia.
Non si parla d’altro in Transatlantico e nelle code di deputati con il trolley che si affrettano verso l’uscita.
Di spalle, un giovane forzista al collega del Pd: «È un’offensiva. Cosentino, Scajola, Dell’Utri. Luigi Grillo. Tutti quelli che non sono più parlamentari finiscono in manette ».
Il democratico scuote la testa: «Questi qua stanno facendo la campagna elettorale a Grillo».
Il problema infatti non è soltanto l’inchiesta e il terrore che possa allargarsi ancora, coinvolgendo livelli più alti.
Il problema a questo punto sono le conseguenze sul voto delle Europee.
«Rischia di essere un altro colpo alla politica tradizionale – riflette il renziano Matteo Richetti – questa roba non fa bene».
E pensare che Renzi, appena quattro giorni fa, aveva confidato di voler organizzare a Milano, proprio per celebrare l’Expo, la festa nazionale del Pd.
Anche Gaetano Quagliariello, coordinatore del Nuovo centrodestra, non è affatto tranquillo: «La cosa è preoccupante. Potrebbe essere il grimaldello per scardinare tutto».
Si parla del possibile successo del Movimento 5 stelle, ovviamente.
Lo spettro che mette i brividi è quello del sorpasso. Una cosa impensabile fino a pochi giorni, con i grillini quotati dieci punti dietro il Pd.
Ma nei capannelli del centrosinistra il fantasma prende corpo sulla scorta di un sondaggio che porterebbe i pentastellati al 28,5 per cento. A un passo dal primo partito.
La Velina rossa, agenzia che dà voce alla pancia profonda della sinistra, ieri invitava non a caso a «non minimizzare l’avanzata di Grillo».
Ugo Sposetti, senatore dem con una lunga militanza nell’organizzazione, è preoccupato: «Mi auguro che il rischio del pareggio non ci sia. Ma sento in giro una strana aria, la stessa che sentivamo noi nel 1976. Allora il Pci andava fortissimo tra i giovani, come oggi il M5S, e alle elezioni infatti quella spinta ci portò al più grande successo: il 34 per cento».
Se così fosse, il terremoto Cinque stelle travolgerebbe tutto.
Alessandra Ghisleri, la sondaggista di fiducia di Berlusconi, ammette che il peso delle inchieste Expo e Scajola sulla campagna elettorale al momento è imponderabile. «Di sicuro, da domani, cambia tutto. I vecchi dati non servono più. È un’altra storia».
In questo mare incognito, chi ha vissuto la prima ondata di arresti eccellenti, quella di Tangentopoli, non può fare a meno di notare le coincidenze: «Sono esterrefatto – osserva Fabrizio Cicchitto, rigirandosi tra le mani i lanci di agenzia che parlano di Frigerio e Greganti – che ritornino questi nomi. Possibile che continuino, dopo tanti anni, a fare queste cose?».
Il fatto che, nello stesso giorno, siano stati pizzicati sia Luigi Grillo che Claudio Scajola, seppur in inchieste diverse, per l’ex forzista Cicchitto costituisce un elemento in più di riflessione.
«Il mondo di Forza Italia in Liguria era diviso tra Grillo e Scajola». Una classe dirigente, seppur in disarmo, viene spazzata via.
«Bisogna capire – prosegue la mente politica dell’Ncd – se ci sono state forzature. Ancora è presto per dirlo. Certo la tempistica è sconcertante: potevano arrestarli un mese fa o tra due mesi? Perchè proprio ora in campagna elettorale? E perchè questi arresti fatti con il bilancino tra Pd e Forza Italia? Sembra un contributo alla destabilizzazione ».
Gli interrogativi di Cicchitto, benchè Renzi abbia imposto una linea di distacco, sono gli stessi che si sentono tra i deputati Pd in fila con i trolley.
Francesco Bei
(da “La Repubblica”)
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