GLI “ITALIANI SENZA CITTADINANZAâ€: “NOI INVISIBILI A MENO CHE NON SALVIAMO 50 BAMBINIâ€
“ANDIAMO ALLA SCUOLA PUBBLICA, ALL’UNIVERSITA’ E LAVORIAMO: SIAMO ITALIANI SENZA UN DOCUMENTO CHE LO DIMOSTRI”
“Nel Paese siamo un milione di “italiani senza cittadinanza”, soprattutto bambini e i politici di professione ci dicono che non contiamo niente. A meno che non rischi la pelle e salvi altri 50 bambini”. Le parole del vicepremier Luigi Di Maio non vanno giù ai figli di immigrati nati e cresciuti in Italia. Per il capo politico del M5S infatti lo ius soli “non è nel contratto, nè nell’agenda di governo”.
Gli “italiani senza cittadinanza”. Il movimento degli “Italiani senza cittadinanza” è nato per sostenere la riforma dello ius soli. Nella scorsa legislatura ha organizzato manifestazioni, ha scritto lettere a tutti i parlamentari, ha promosso una campagna permanente per sostenere una nuova legge sulla cittadinanza, ma senza alcun esito. Oggi sono una community su Facebook di oltre 22mila persone.
“Siamo figli invisibili”.
Così si descrivono su internet: “Abbiamo età diverse, nati nelle città italiane o all’estero, ma tutti cresciuti nel Belpaese. La maggioranza di noi va ancora alla scuola pubblica italiana, ma una parte è all’università o lavora. Siamo tutti italiani con una sola particolarità : non abbiamo un documento che lo possa testimoniare. Siamo figli di una patria che non ci riconosce. L’obsoleta legge 91 del 1992 non rispecchia l’attualità della nostra Italia, ci rende difficile e talvolta impossibile acquisire la cittadinanza italiana e molti di noi vengono considerati stranieri nel proprio Paese, liquidati come “italiani col permesso di soggiorno”. Ma non siamo stranieri, nè straniere. Siamo gli “italiani e italiane senza cittadinanza”, uniti nel chiedere una legge 91/92 più aperta verso noi “figli invisibili””.
Di Maio e lo ius soli. Al vicepremier Luigi Di Maio, che ricorda come lo ius soli non sia nel programma di governo, il movimento replica con un post pubblico: “Nel Paese siamo un milione di “italiani senza cittadinanza”, soprattutto bambini e i politici di professione ci dicono che non contiamo niente. A meno che non rischi la pelle e salvi altri 50 bambini. Noi invece vogliamo la cittadinanza per tutti quelli che in Italia crescono”.
(da agenzie)
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