IL “LEGITTIMO OMICIDIO†E’ LEGGE: QUANDO UN MINISTRO DEGLI INTERNI AMMETTE DI ESSERE INCAPACE DI TUTELARE I CITTADINI
ARRIVA LA GIUSTIZIA FAI DA TE, I “CITTADINI PERBENE” CHIAMANO LE FORZE DELL’ORDINE, NON SPARANO ALLE SPALLE… AL PRIMO RICORSO SARA’ DICHIARATA INCOSTITUZIONALE
Con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti in Italia è legge la legittima difesa.
Le reazioni sono state uno scrosciante applauso da parte della Lega e del Movimento 5 stelle.
In Aula presenti il ministro dell’interno Matteo Salvini, il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e quello per l’Agricoltura Gianmarco Centinaio.
Assenti i rappresentanti di governo del Movimento 5 stelle.
Avanza dubbi di incostituzionalità , invece, l’associazione nazionale magistrati.
“La nuova legge – rileva il presidente dell’Anm Francesco Minisci – non tutelerà i cittadini più di quanto erano già tutelati fino ad oggi; al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sè grandi difficoltà di interpretazione: tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti”.
Per non parlare – aggiunge commentando il via libera – “dei numerosi dubbi di incostituzionalità che la nuova legge comporta.
Evvai con la propaganda.
Una legge venduta con una maglietta blu, esibita da Salvini davanti alle telecamere. Con su scritto in bianco “la difesa è sempre legittima”. Lui, e dietro quella che chiama “la sua squadra”. Il sottosegretario Molteni. Il capogruppo in commissione Giustizia Ostellari, relatore della legge a palazzo Madama. Si sottrae ai flash dei fotografi il ministro Giulia Bongiorno, che però tuitta subito lo slogan della ditta “la difesa è sempre legittima”.
I 5stelle votano ma non si siedono ai banchi del governo? Salvini minimizza e porta a casa una legge che, dice, “stavamo aspettando da 15 anni”.
Una legge “inutile, dannosa, incostituzionale” su cui le toghe dell’Anm preannunciano battaglia in direzione della Consulta. In compenso una legge per cui Salvini si fa fotografare e riprendere in aula a fine seduta contornato da tutti suoi senatori.
Anche oggi, come ormai dalla nascita del governo, Lega e M5S si presentano divisi, quasi non fossero i partner della stessa coalizione, pronti a tirare ognuno dalla sua parte provvedimenti marcatamente elettorali. Come la battaglia in corso sulle donne.
Perchè, mentre al Senato si vota la legittima difesa, alla Camera il Carroccio presenta un emendamento al cosiddetto “codice rosso” – nuove norme per rafforzare la tutela delle donne aggredite – sulla castrazione chimica. Su “base volontaria” dichiara Bongiorno, se si vuole evitare la galera.
Insorge M5S che dice subito no. Ma proprio sulle donne e sul “codice rosso” si gioca un balletto di “appropriazione”, prima Bongiorno presenta un testo, poi il Guardasigilli fa delle aggiunte rafforzando le pene e lanciando il carcere a 14 anni per chi sfregia con l’acido. Ma la Lega rilancia subito con la castrazione, una vecchia ossessione delle camicie verdi.
Funziona così nel governo, ognuno porta a casa quello che gli interessa di più. La legittima difesa può essere considerato l’ultimo emblema.
Le europee sono vicine e tutto serve per acchiappare voti. Anche sulla pelle dei cittadini, illusi dalla possibilità di autodifendersi armi in lungo, mentre dovrebbe essere lo Stato, e in particolare il ministro dell’Interno, a occuparsene.
(da agenzie)
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