IL RIVOLUZIONARIO MARONI CHE INVITAVA GLI ALTRI A NON PAGARE L’IMU, ZITTO ZITTO L’HA PAGATA SUBITO
LA SOLITA FIGURA DI MERDA DEL PORTAVOCE DELLA VOTINO CHE ORA CAMBIA VERSIONE: “NON CHIEDEVAMO AI CITTADINI DI DIVENTARE EVASORI”… POI SCARICA LA COLPA SUL SINDACO: “AVEVAMO CHIESTO AI NOSTRI SINDACI DI FARE IN MODO DI NON APPLICARE L’IMU, MA MOLTI NON L’HANNO FATTO”
“Oggi inizia una guerra istituzionale contro il governo”, aveva detto Roberto Maroni dal palco del ‘No Imu day’ , in piazza dei Signori a Verona, poche settimane fa, spiegando che oggi “è la protesta dei sindaci, dei cittadini, degli amministratori contro una tassa ingiusta ed è una protesta che si manifesta attraverso azioni concrete” .
Annunciando iniziative diversificate dei sindaci della Lega sulla tassa sulla casa.
“Alcuni nostri sindaci – aveva detto Maroni – non faranno pagare l’Imu, lo metteranno allo zero per cento; altri lo pagheranno loro per i cittadini; altri come forma di protesta non approveranno il bilancio”.
Insomma sembrava dovesse partire la madre di tutte le battaglie padagne, quella della disobbedienza fiscale, con a capo il manipolo dei sindaci del Carroccio a guidare le truppe piegate dall’artrosi.
E adesso cosa scopriamo?
Che il primo ad affrettarsi a pagarla è stato proprio lui, il nuovo imperatore della Padagna per intercessione Votina.
«Io ho pagato l’Imu perchè il mio sindaco non ha fatto nulla per permettermi di non pagarla». ha dovuto ammettere il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, all’Intervista su Sky Tg24, rispondendo a una domanda sulla tassa sulla casa e sulla battaglia del Carroccio.
Insomma colpa del sindaco, ti pareva.
E sentite la spiegazione: “Noi avevamo detto ai nostri sindaci di fare in modo che i cittadini potessero non pagare l’Imu senza chiedere loro di diventare evasori. C’è stata una reazione diversa dai sindaci: comunque è stata la prova generale per vedere se il sistema può funzionare per la grande battaglia di settembre, ovvero – ha concluso – quella contro il patto di stabilità interno».
Insomma Maroni era stato mal interpretato, tutto un equivoco, lui era per pagarla subito l’Imu e così’ ha fatto perchè quel pirla del sindaco di dove abita non ha voluto suicidarsi economicamente.
Poi in fondo era tutto uno scherzo, una farsa: diciamo come la sua nomina a segretario federale della Lega, così ci capiamo meglio.
Maroni ha quindi affrontato i “grossi” temi politici: la festa di Pontida e l’elezione di miss Padania.
“Pontida si continuerà a fare. Ho letto che l’avrei cancellata, ma non è vero. È una festa di popolo” ha dovuto dire Maroni per pararsi il culo dalle critiche interne dei bossiani che erano insorti alla prospettiva dell’annullamento della scampagnata sui prati.
Diversa è la questione legata a Miss Padania e ad altre iniziative collaterali.
«Possono continuare – ha detto l’ex ministro -, ma a due condizioni, che si autofinanzino e che non coinvolgano più la Lega. Separazione dei compiti: la Lega fa politica, le cose accessorie si fanno fuori».
I maligni dicono che la Votino, la nuova zarina, non gradisca la concorrenza di altre miss che possano oscurarla.
La risposta più pericolosa Maroni però l’ha data alla giornalista Maria Latella che gli chiedeva chi vedrebbe bene al Quirinale, affermando: “Per il Quirinale non mi viene in mente nessuno, ma mi piacerebbe vedere lì una donna”.
“Oddio no, la Isabella anche lì no” ha mugolato affranto a quel punto il popolo leghista spegnendo disperato la Tv.
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