IL VITALIZIO ETERNO DI BONSIGNORE & C: “CONDANNATI†A RICEVERE PENSIONI STATALI
IL PARLAMENTO NON RIESCE A ELIMINARE NEPPURE QUESTO PRIVILEGIO PER CHI HA NEL SUO PASSATO UNA PENA PASSATA IN GIUDICATO
I vitalizi ai condannati non si toccano.
Gli ex parlamentari che hanno subito condanne per reati di ogni tipo continuano a ricevere ogni mese un assegno dallo Stato in media di 4 mila euro nonostante le promesse di eliminazione, al momento disattese.
L’ultimo incontro del comitato ristretto alla presenza dei presidenti di Camera e Senato ha prodotto un nuovo nulla di fatto.
Si è deciso di attendere altri due pareri di costituzionalisti sulla questione. Durante l’incontro c’è stato anche un inconveniente.
Oltre al danno del rinvio, la beffa. All’atto della consegna di un parere sul tema, affidato all’ex giudice costituzionale Valerio Onida, i presenti si sono accorti che il documento mancava delle pagine pari. Un capolavoro.
Già il consiglio di presidenza del Senato aveva acquisito il parere del presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli che poneva una serie di criticità , rilievi che Pietro Grasso, presidente del Senato, aveva superato, in una relazione, sostenendo la possibilità di eliminare la “pensioncina” dorata ai condannati.
Di parere in parere il tempo passa e i vitalizi restano.
Nel prossimo incontro previsto domani si sarebbe dovuto procedere al voto finale e, invece, dovrebbero essere discussi i nuovi pareri e fissata la data per il voto finale.
Il condizionale è d’obbligo, visto che il fronte del no è largo e si procede di rinvio in rinvio con l’ipotesi di non cancellare i vitalizi, ma di proporre unicamente la sospensione agganciando la decisione al periodo dell’incandidabilità .
L’ipotesi truffa. Laura Bottici del Movimento cinque stelle, questore del Senato, condanna questa melina: “Se non vogliono cancellare il vitalizio ai loro amici, possiamo pensare di concedergli una pensione minima. Oltre alla battuta registriamo questa ennesima perdita di tempo, si fissi una data certa e votiamo”.
Il Fatto Quotidiano ha già indicato decine di “condannati” al vitalizio, ma scavando tra gli elenchi spuntano fuori altri casi.
In questi giorni è tornato di attualità Vito Bonsignore, indagato nell’inchiesta “Sistema” della Procura di Firenze, condotta dal Ros del generale Mario Parente. Bonsignore uomo di Ncd, percepisce 3.162 euro al mese nonostante una condanna definitiva per tentata corruzione.
L’elenco è lungo e si riempie di nuovi nomi.
C’è Luigi Grillo, arrestato nel maggio scorso e poi finito ai domiciliari. Ha patteggiato 2 anni e otto mesi e 50 mila euro di risarcimento, nell’inchiesta Expo.
L’ex senatore del Pdl si accontenta di 6930 euro al mese.
Anche Antonio Del Pennino, ex dirigente del Partito repubblicano e poi senatore del centrodestra, negli anni Novanta ha patteggiato una pena di due mesi per finanziamento illecito nel processo Enimont e un anno e 8 mesi nel procedimento sulla metropolitana milanese. Ogni mese percepisce 6939 euro.
Poi c’è Giulio Camber, ex senatore del Popolo delle libertà , per lui una condanna definitiva a 8 mesi per millantato credito e un vitalizio da 6409 euro.
Calogero Sodano, ex sindaco di Agrigento e quindi senatore dell’Udc, invece, è stato condannato per una storia di abusivismo edilizio. Incassa un vitalizio da 2381 euro.
L’ex senatore Rocco Salini, Forza Italia, riceve 2381 euro al mese, è stato condannato a un anno e 4 mesi per falso per una vicenda risalente ai primi anni Novanta.
Ha subito una condanna, ma per fatti riferiti agli anni di piombo, Toni Negri, eletto deputato negli anni Ottanta con il Partito radicale. Percepisce ogni mese 2.107 euro.
Assegno mensile da 1824 euro per Giuseppe Ciarrapico.
L’ex senatore del Pdl, coinvolto in diverse inchieste, è stato condannato in via definitiva per diversi reati come ricettazione fallimentare e bancarotta fraudolenta.
Tra i condannati al vitalizio anche Pietro Longo, un passato da segretario del Partito socialdemocratico, fu anche ministro del bilancio ai tempi della Prima Repubblica.
Per lui una condanna per concussione a 4 anni e 6 mesi, divenuta definitiva nel 1992, e ogni mese 4.992 euro.
Mentre deputati e senatori discutono, gli ex parlamentari condannati incassano.
Nello Trocchia
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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