INCUBO BALLLOTTAGGI PER BERLUSCONI: “IN QUEL CASO MANCHERA’ LA SPINTA DELLE LISTE”
TIMORI NON SOLO PER MILANO, MA ANCHE PER NAPOLI, DOPO AVER CONCORDATO CON COSENTINO IL CONDONO EDILIZIO… IL GIOCO SPORCO DELLA LEGA: AD APRILE IL CARROCCIO AVEVA VOTATO IL DECRETO CHE IMPEDIVA LE DEMOLIZIONI, ORA FINGE INDIGNAZIONE
La coperta è corta.
Berlusconi copre gli abusivi campani per dare una mano al candidato Lettieri ma scopre i leghisti nel nord.
“Ma con Bossi – ha assicurato – ci parlerò e mi spiegherò. Abbiamo trovato un accordo sulla Libia, figuriamoci se non lo troviamo su Ischia”.
Ottimismo solo obbligato a tre giorni dal voto, come quello di Paolo Bonaiuti: “Troveremo anche questa volta una “quadra” che faccia salve le esigenze di tutti”.
Eppure i due leader ieri non si sono parlati e nel Pdl aumentano i sospetti su quest’ennesimo strappo leghista.
Quasi che il Carroccio, sussurrano a via dell’Umiltà , stia “accumulando pretesti” per una rottura nazionale se le elezioni dovessero andare male.
E anche stavolta dietro a Bossi i berlusconiani scorgono la figura di Giorgio Napolitano, che qualche mese fa fece eliminare dal decreto Milleproroghe proprio il condono edilizio per i campani.
Milano e Napoli dunque.
È in queste due piazze che Berlusconi si gioca il resto della legislatura.
E in entrambe la situazione, ammettono nel quartier generale berlusconiano, è meno tranquilla di come appare, anche per la debolezza del candidato sindaco. A Milano le liste di centrodestra corrono qualche frazione di decimale sopra il cinquanta per cento, un margine troppo risicato per escludere il ballottaggio. Un’eventualità a cui il Cavaliere guarda con grande preoccupazione: “Al ballottaggio non ci saranno più le liste – ha spiegato ai suoi – e Letizia correrà da sola”.
Nel capoluogo lombardo ci sono nove circoscrizioni, fanno i calcoli a via dell’Umiltà , e ci sono 7 liste a sostegno della Moratti con 40 candidati ciascuna. È un esercito di 2500 aspiranti consiglieri che pompa voti a più non posso.
Ma dal 16 maggio, in caso di ballottaggio, questi militanti si fermeranno, lasciando Moratti da sola contro Pisapia.
A quel punto anche l’impensabile, la perdita della città -simbolo del berlusconismo, diventerebbe possibile.
Uno scenario non molto diverso da quello di Napoli, nonostante Berlusconi, riadattando una sua vecchia battuta, ieri abbia scherzato in privato sulla propensione al voto dei napoletani: “Non credo saranno tanto coglioni da rivotare chi li ha portati a quel disastro”.
Eppure i più attenti nel Pdl invitano alla prudenza, perchè sarà anche vero che Lettieri distanzia di più quindici punti i suoi due sfidanti.
Ma sotto il Vesuvio tutto è possibile.
“De Magistris – confidano – è un osso duro, un uomo d’ordine. Se dovesse andare lui al ballottaggio le cose si complicano”.
In ogni caso quel provvedimento annunciato ieri da Berlusconi serve e serve prima del ballottaggio.
“Dieci giorni fa – rivela Amedeo Laboccetta – Nicola Cosentino ed io siamo andati dal premier a palazzo Grazioli e abbiamo avuto il suo impegno a risolvere una questione che riguarda 67 mila famiglie. Il capo del governo ha preso un impegno e lo manterrà , Calderoli o non Calderoli”.
Per la verità già ad aprile, ricevendo a via del Plebiscito i sindaci campani di centrodestra (l’occasione venne immortalata con un video pirata e la barzelletta sulla mela), Berlusconi aveva garantito un decreto per bloccare le demolizioni. Ora è arrivato il momento di pagare dazio.
L’atteggiamento apparente di chiusura dei leghisti sulle case abusive provoca un moto di stizza nel Pdl al Nord, dove la “competition” tra i due partiti è serrata. “Quando si va a votare – osserva il milanese Massimo Corsaro – come al solito i leghisti pensano solo a loro stessi. Stavolta cercano di speculare agitando la solita storia dei terroni che si fanno le case abusive, senza farsi troppi scrupoli. Sono costretti ad alzare i toni perchè hanno subito una battuta d’arresto il 17 marzo, quando hanno polemizzato sull’unità d’Italia e i cittadini non li hanno capiti”.
Anche sulla questione della case abusive, ricordano nel Pdl, i leghisti giocano una partita sporca.
“Ora sono contrari ma lo scorso aprile il decreto che impediva le demolizioni lo votarono anche loro”.
Francesco Bei
(da “La Repubblica“)
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