INTERVISTA A MICCICHE’: “ALFANO PORTA IL PARTITO IN SERIE Câ€
“DOPO TANTE BATOSTE, L’ALLENATORE SI CAMBIA”….”SE SI VOTA NEL 2015 NESSUNO MEGLIO DI MARINA BERLUSCONI”
Se torna Forza Italia, torna la vecchia guardia. E se torna la vecchia guardia non può mancare Gianfranco Miccichè, che del partito è stato il fondatore in Sicilia, fino al mitizzato 61-0.
Oggi, da sottosegretario (alla Funzione pubblica) alquanto scettico su opere e durata del governo, fresco di incontro col Cavaliere come tutti i fedelissimi della prima ora, è pronto a dare il suo contributo alla «resurrezione».
Premette: «Non ho titoli per esprimermi sul Pdl, non faccio parte da tempo di un partito che non è mai nato. Guido con orgoglio Grande Sud. Ma se riparte Forza Italia, allora posso dire la mia».
È davvero convinto che vent’anni dopo funzioni?
«Assolutamente sì. Se oggi rinascesse Forza Italia con lo spirito del 94, dunque con gente nuova,col coinvolgimento vero della società civile, allora l’entusiasmo sarebbe coinvolgente per vecchi e nuovi elettori. Impensabile invece se restano queste figure al comando».
Si riferisce agli attuali dirigenti del Pdl?
«Parliamoci chiaro. Alfano per tante cose è bravo. Ma fare il segretario di un partito non è mestiere suo».
E cosa la porta a trarre queste conclusioni?
«Prendiamo ad esempio la Sicilia, la sua regione, quella in cui dovrebbe essere più forte. Ecco. Non puoi partire dal 61-0, da sei presidenti di province su nove, da sei sindaci di capoluogo su nove e poi perdere tutto. Regione compresa. Per non dire delle amministrative in tutto il resto d’Italia, da due anni a questa parte. Ripeto, parlo da osservatore esterno. Ma dopo tante batoste, l’allenatore si cambia. Oppure ti porta in serie C».
A lei Alfano non sta simpatico, vecchie ruggini…
«A me non fa simpatia, vero, ma ha dimostrato di avere delle doti, da vicepremier farà bene. La sua battuta infelice a Porta a Porta sulla Santanchè denota l’intenzione di resistere. Il consiglio che gli do, anzichè insultare Daniela, è di farsi da parte. La gente pretende una classe dirigente nuova. Lui ricopre già parecchi incarichi».
Rinasce Forza Italia e Miccichè che fa?
«Se rinascerà con lo spirito el’entusiasmo del ’94 non avrei esitazione a dare il mio contributo. L’importante sarà recuperare quello spirito del fare che purtroppo mi sembra non caratterizzi molto questo governo».
Il governo Letta del quale lei fa parte, intende?
«Beh, un governo nel quale i ministri stentano a parlare tra loro. In cui – rivelo un particolare per me poco piacevole – succede che il sottosegretario alla Funzione pubblica con una consolidata esperienza sui fondi strutturali europei cerchi il premier per dare qualche suggerimento utile e si sente rispondere che si può rivolgere al capo di gabinetto. Da viceministro, con Tremonti erano scintille. Ma almeno ci si confrontava. Così, non si va lontano. E poi i rinvii su Iva, Imu, un pacchetto economico solo in parte soddisfacente…».
Sembra non escludere che la situazione precipiti. Vede crisi e elezioni in autunno?
«In questo momento non mi sento di escludere nulla. Nemmeno il voto, certo. Questo governo oggi c’è ma domani non si sa se reggerà . Ed è un’ipocrisia sostenere che la persecuzione giudiziaria di Berlusconi, di fronte alla quale nessuno ha mosso un dito, non avrà ripercussioni. Ecco perchè l’operazione Forza Italia deve partire, siamo già in ritardo».
Silvio o Marina candidati premier di Forza Italia
«Il presidente non ha giustamente voglia di abbandonare. Se si voterà nell’arco di un anno, il candidato indiscusso resterà lui. Oltre il 2014, nessuno meglio di Marina potrà ricoprire quel ruolo. La conosco da vent’anni, donna straordinaria, è un leader nato. Mezza Italia si riconosce nel brand dei Berlusconi. E di Forza Italia».
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
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