INTERVISTA AL CINQUESTELLE BATTISTA: “QUEI TRE NO DI CASALEGGIO UN’OCCASIONE PERSAâ€
“TROPPA CONFUSIONE, SULLA RIFORMA ABBIAMO SOSTENUTO QUATTRO TESI DIVERSE IN POCHE SETTIMANE”
Mai contaminarsi, piuttosto restare immobili mentre intorno tutto si muove per riformare la legge elettorale.
Il Movimento cinque stelle dribbla ogni possibile trattativa.
E il senatore grillino Lorenzo Battista osserva sconsolato, indeciso se cedere alla rabbia o alla delusione.
«Renzi ha proposto tre modelli, gli è stato risposto di no sul blog. Poi Casaleggio ha ribadito i tre no. La considero un’occasione persa».
Senatore, dove avete sbagliato?
«Renzi decide di parlare con Berlusconi. Bene, forse commette un errore, potendo discutere magari con i capigruppo di Forza Italia invece che con l’ex premier. Ma lo fa, credo, per portare a casa un risultato. Resta un dato, in ogni caso».
Quale?
«Nessun partito può cambiare la legge da solo, bisogna discuterne con gli altri. E visto che un dialogo è stato avviato, avremmo potuto avanzare le nostre proposte a Renzi. Facendoci semmai dire di no da lui, invece di pronunciare noi un no senza discutere».
Siete ancora in tempo, forse. Cosa potete fare?
«Mah, ormai credo che i giochi siano fatti. È evidente che c’è stata un’accelerazione. Arriverà un disegno di legge e noi, pur votando contro, dovremo fare i conti con questa legge, con il doppio turno e lo sbarramento».
Sembra davvero amareggiato. Sente di non aver potuto incidere?
«Ero entrato in Parlamento per favorire un cambiamento. Diciamo che mi sarei aspettato qualcosa di più…».
Vi rivolgerete alla Rete. Ma forse sarà troppo tardi.
«I tempi della Rete e quelli della politica non sempre vanno d’accordo. Bastava fare un sondaggio e far scegliere agli attivisti se far partecipare il M5S al tavolo. Dicendo: caro Renzi, dici di essere il “rottamatore”, accetta una legge elettorale che abbia come condizioni il limite dei due mandati, l’esclusione dalle liste dei condannati e il ritorno alle preferenze».
Qual è la vostra posizione sulla riforma?
«Che vuole che le dica… appena entrati in Parlamento abbiamo detto “tutti a casa”. Poco dopo abbiamo votato la mozione di Giachetti per il Mattarellum».
È solo l’inizio…
«Poi abbiamo sostenuto che andava bene il Porcellum e che avremmo cambiato la legge solo dopo le prossime elezioni. Successivamente c’è stata la proposta di Toninelli, ora sul portale. Poi abbiamo sostenuto che si poteva votare con il modello uscito dalla sentenza della Consulta. E invece sarebbe bastato rilanciare, mettendo Renzi con le spalle al muro… ».
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