INTERVISTA AL CINQUESTELLE ZACCAGNINI: “PER MIGLIORARE BISOGNA GUARDARE AL PROPRIO INTERNOâ€
“ABBIAMO SBAGLIATO A DIRE SEMPRE NO, CI HA LASCIATO CHI VOLEVA CAMBIARE”
Tira fuori quel che pensa, Adriano Zaccagnini.
Il risultato delle elezioni amministrative?
«Una sconfitta».
La ragione?
«Abbiamo deluso chi ci ha votato perchè cambiassimo le cose».
L’errore più grande?
«Non aver fatto i nomi di un governo a 5 stelle».
Quanto a Beppe Grillo, secondo il deputato: «Si sta impegnando tantissimo, ma vorrei dirgli che ogni tanto bisogna guardare al proprio interno. E migliorare».
Cosa pensa del risultato a Roma?
«Mi sembra sia andata meglio che altrove, ed è andata male. A pranzo ci dicevamo che sotto il 18 per cento sarebbe stata una sconfitta. Lo è. A questo punto bisognerà fare una grande analisi politica interna, una seria autocritica, e chiederci come mai sia avvenuto ».
Secondo lei?
«Ci hanno chiesto di cambiare le cose, volevano da noi un governo di cambiamento. Ci abbiamo provato e non ci siamo riusciti. Spesso le persone hanno una visione superficiale dei processi politici, magari non hanno capito quanto abbiamo tentato, ma non possiamo ignorare che a loro arriva questo: l’incapacità di essere propositivi, di andare al di là della distruzione».
Cosa avreste dovuto fare?
«I nomi di un governo a 5 stelle. Al momento giusto, quando aveva un senso. È stato un passaggio fondamentale che abbiamo perso per restare legati al no, no, no. E invece, qui dentro, non ha senso ancorarsialla protesta. Bisognava proporre ».
Paradossalmente, vi penalizza il governo delle larghe intese di cui non fate parte?
«Non possiamo esimerci dal prenderci la responsabilità di quello che accade nel Paese, non possiamo fare come se non ci fossimo. Noi parlamentari a 5 stelle dobbiamo parlare di strategie politiche, al contrario di quel che dice Vito Crimi. Io sono un agricoltore -come non ha mancato di ricordare Roberta Lombardi — ma sono anche laureato in Scienze politiche, e non siamo in tanti qui dentro».
Il capogruppo al Senato è stato chiaro: i parlamentari devono pensare ai singoli provvedimenti, non alle strategie.
«Al momento dovrebbe essere l’assemblea congiunta dei parlamentari a fare le strategie. E se volessimo tornare all’origine del Movimento, dovrebbe farlo la Rete, attraverso quel portale di democrazia diretta che tarda ad arrivare ».
Doveva essere pronto da mesi, questo complica le cose?
«Fa sì che la strategia politica sia in mano al blog, mentre a ispirarla dovrebbero essere i cittadini, nè i capigruppo, nè un sito, nè un’azienda. Dire — come ha fatto Crimi — che le strategie sono quelle dello Tsunami Tour e del Tutti a casa tourè francamente assurdo».
Sta dicendo che a dirigere adesso sono Grillo e Casaleggio?
«Dico che è ora che comincino a farlo i cittadini».
Ma lei di Beppe Grillo cosa pensa?
«Bisogna dargli atto di un impegno incessante, è una persona in cui ho fiducia, ma vorrei dirgli che in alcuni momenti c’è bisogno di guardare al proprio interno per migliorare».
E Casaleggio?
«Non lo conosco».
Siete ancora in tempo a cambiare rotta?
«Siamo in ritardo su alcune decisioni, dobbiamo lavorare molto al nostro interno. Abbiamo portato in questo posto una freschezza assolutamente positiva, ma se ci crediamo perfetti non andremo da nessuna parte. Se risolviamo il problema della democrazia interna e quello della democrazia diretta a 5 stelle, il Movimento riprenderà il galoppo alle urne».
Succederà ?
«Non lo so. Me lo auguro».
Non ha paura di essere cacciato, vista la sua franchezza? (Sorride per qualche istante)
«Ogni volta che rilascio delle dichiarazioni lo faccio pensando ai padri costituenti. Grazie a loro posso esprimere il mio pensiero in libertà , e continuerò a farlo».
Annalisa Cuzzocrea
(da “La Repubblica”)
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