JIHADISTI NELLE FILE DELLE MILIZIE PRO-ERGODAN MINACCIANO I CURDI: “VI DECAPITEREMOâ€
GRAZIE A ERDOGAN SDOGANATO L’ISIS CHE TORNA AD OPERARE.. CONTINUE VIOLAZIONI DELLA TREGUA DA PARTE DELLA TURCHIA
Le prove già c’erano: ma funzionari americani hanno confermato alla Cnn che forze sostenute dalla Turchia stanno violando dal primo giorno la tregua di 102 ore concordata da Ankara e Washington. L’alleanza curdo araba delle Forze democratiche siriane (Fds) hanno fermato le operazioni, ma vengono attaccate, ha spiegato la fonte a condizione di anonimato.
Il funzionario ha quindi aggiunto che le forze filo turche stanno agendo fuori dal controllo di Ankara o ”senza che (Ankara, ndr) si preoccupi di quello che stanno facendo”.
La tregua, quindi, ”non viene rispettata”, ha confermato un secondo funzionario americano alla Cnn.
Nel frattempo un convoglio umanitario è entrato nella città di Ras al Ain, nel Nord-Est della Siria, per evacuare i feriti dell’offensiva militare lanciata dalla Turchia il 9 ottobre scorso.
Il convoglio, rimasto in città solo poche ore, ha caricato diversi feriti presenti nell’ospedale locale, che verranno ora trasferiti nelle strutture sanitarie delle città di Qamishli e Hasakah
Ma intanto dal fronte giungono altri video terribili: un gruppo di jihadisti delle milizie filo-turche finanziate da Erdogan che lanciano minacce contro i curdi usando le stesse parole dell’Isis: “ Arrendetevi o vi taglieremo la testo, tra poche ore mostreremo le vostre teste tagliate”.
E ancora: “Se dio vuole stiamo venendo da voi, la vittoria viene solo da dio. Con le decapitazioni”.
Una tregua farlocca: gli aerei da ricognizione turchi continuano a volare sul cielo della città di Seràªkaniyઠsenza sosta, mentre i mercenari jihadisti delle milizie filo- turche continuano a bloccare la strada che porta all’ospedale della città per impedire l’apertura di un corridoio umanitario per trasportare i feriti.
Tra l’altro l’esercito turco ha approfittato della tregua per guadagnare terreno e portare le milizie dei mercenari e armi pesanti nella città di Seràªkaniyàª.
Senza considerare che anche ieri i turchi hanno bombardato un certo numero di villaggi e quartieri della città , causando la morte di numerosi civili nel distretto di Zarkan appartenenti a Seràªkaniyàª.
Nel frattempo un esponente della comunità cristiana di Seràªkaniyઠha lanciato un appello all’Onu, alla Lega araba e a tutte le organizzazione umanitare perchè sia consentita l’evacuazione dei civili che sono rimasti intrappolati nelle aree di guerra.
(da agenzie)
Leave a Reply