L’EX MINISTRO RENZIANO GOZI POTREBBE ESSERE CANDIDATO IN FRANCIA DA MACRON PER LE EUROPEE
NELLA STRATEGIA DI EN MARCHE ANCHE UN RUOLO CHIAVE ALL’AMBIENTALISTA PASCAL CANFIN, DIRETTORE DEL WWF… ASSE EUROPEISTA CON LA MERKEL
L’italiano Sandro Gozi candidato per le europee 2019 nelle liste francesi di En Marche. Nulla è deciso tra Roma e Parigi, ma l’idea di far correre l’ex sottosegretario agli Affari Europei dei governi Renzi e Gentiloni nelle liste di Emmanuel Macron gira da tempo, in virtù del lavoro di Gozi sul fronte europeista, la sua proposta di liste transnazionali lanciata nel 2016, condivisa dal presidente francese anche se non è diventata realtà per la contrarietà del Ppe, e infine i suoi contatti con il movimento di En Marche, da sempre attivi.
Nulla è deciso, ma adesso la questione rimbalza sui media francesi e anche Huffpost apprende di questa possibilità .
Entro oggi, la ministra agli Affari europei del governo Philippe, Natalie Loiseau, dovrebbe dimettersi per assumere l’incarico di guidare la campagna elettorale per il voto di maggio come capolista. Dovrebbe essere affiancata da Pascal Canfin, ex ministro di Francois Hollande, attuale direttore del Wwf, potenziale numero due della lista.
E’ così che, dopo mesi di problemi con i gilet gialli in piazza, ancora non del tutto risolti, Macron vorrebbe recuperare il consenso anche dei movimenti ambientalisti.
Anche il portavoce dell’esecutivo Benjamin Griveaux potrebbe dimettersi per candidarsi al Comune di Parigi. Insomma, le europee imporranno evidentemente anche un rimpasto di governo in Francia.
Forte di sondaggi che lo danno in risalita, Macron si gioca il tutto per tutto nel voto di maggio, sempre più saldo nell’asse europeista con Angela Merkel, rafforzato a gennaio dal trattato di Aquisgrana tra Germania e Francia.
Oggi a Parigi si è tenuto il primo incontro del Parlamento congiunto tra Francia e Germania, previsto dal trattato firmato il 22 gennaio scorso.
Un inedito istituzionale: 50 deputati francesi e 50 tedeschi, si riuniranno due volte l’anno per fare proposte e controllare il rispetto del Trattato che prevede, tra le altre cose, cooperazione in materia di difesa ed economia, con tanto di vertici ministeriali.
A firmare l’atto fondativo della nuova assemblea, Wolfgang Schauble, presidente del Bundestag, e il presidente dell’assemblea nazionale francese, Richard Ferrand. “Agli scettici dico: la nuova assise non danneggerà nè abolirà la sovranità dei due Paesi”, dice Schaeuble. Ci saranno “dibattiti vivaci anche su temi scomodi”, per esempio nel tema sicurezza. “Avremo anche da litigare, perchè c’è bisogno anche del litigio”.
Ma questa è la risposta franco-tedesca all’avanzata dei populisti.
Ad ogni modo, a breve si potrebbe sapere di più sulle liste di En Marche, che corre in competizione anche con il Pd e – a livello europeo – il Pse, anche se dopo il voto è probabile che finiscano insieme nella stessa alleanza europeista.
La presenza di Gozi nelle liste francesi – e non dunque in quelle del Pd ora guidato da Nicola Zingaretti – potrebbe essere una della novità di questa campagna elettorale, che farebbe il paio con l’insoddisfazione dei renziani – battuti alle primarie – verso la nuova leadership.
Da tempo Gozi, ora componente della Direzione nazionale del Pd, sostiene che bisognerebbe “andare oltre il Pd”, proprio come ha fatto Macron anni fa. Il suo lavoro di connessione di reti europeiste poi non si è mai fermato, è stato lui ad accompagnare Matteo Renzi a dicembre nella visita a Bruxelles e negli incontri con alcuni commissari europei. Renzi per ora resta fermo, pur avendo accarezzato la possibilità di creare un suo soggetto politico. Gozi – forse – si muove intanto verso la Francia. Si vedrà , sempre che vada così.
(da “Huffingtonpost”)
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