L’EX STELLA DEL CALCIO BULGARO STOICHKOV PIANGE IN TV PER I CORI RAZZISTI DEI TIFOSI BULGARI: “IL MIO PAESE NON MERITA L’ONTA E LA VERGOGNA DI QUESTI TIFOSIâ€
“I GIOCATORI DEVONO LASCIARE IL CAMPO E I RESPONSABILI IDENTIFICATI”
Vi ricordate Hristo Stoichkov? I nostalgici del calcio degli anni Novanta ricorderanno senz’altro le sue prodezze.
Soprattutto nei dintorni di Parma, dove l’attaccante bulgaro ha lasciato un ricordo indelebile. Era l’epoca in cui le squadre italiane, tutte e nessuna esclusa, godevano di quell’appeal che permetteva loro di strappare un neo-pallone d’oro a una squadra come il Barcellona.
Il calciatore bulgaro aveva ottenuto il riconoscimento nel 1994 e già due anni dopo vestiva la maglia dei ducali, dopo aver chiuso la sua esperienza con i catalani (esperienza che si ripeterà nella stagione successiva).
Un passaggio veloce in Serie A, quanto è bastato a lasciare un ricordo indelebile.
Ora, Hristo Stoichkov fa l’allenatore e il commentatore per una televisione spagnola. Proprio in questa circostanza è stato chiamato a commentare i cori razzisti che hanno caratterizzato la partita di qualificazione a Euro 2020 tra Bulgaria e Inghilterra.
Hristo Stoichkov ha illustrato la sua ricetta per contrastare questi comportamenti inaccettabili: «Bisogna lasciare il campo o, più duramente, mandare via questi tifosi per cinque anni, come succede in Inghilterra, senza che possano partecipare alle competizioni internazionali e di club — ha detto Stoichkov in trasmissione -. Le persone nel mio Paese non meritano di soffrire così per colpa loro».
Dopo aver pronunciato questa frase, il grande attaccante bulgaro china il capo e — dopo un attimo di silenzio in studio — si lascia andare a un pianto incontrollabile.
Un’emozione molto forte, che fa capire quanto il problema sia stato avvertito e percepito dal fuoriclasse bulgaro.
L’onta e la vergogna per quanto provocato dai suoi tifosi lo hanno tormentato: nel corso della partita Bulgaria-Inghilterra, i tifosi bulgari hanno insultato i calciatori di colore inglesi e sono stati inquadrati mentre urlavano con le braccia tese, quasi a replicare un saluto nazista.
(da agenzie)
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