LA CARICA DEL 7° CAVALLEGGERI DI MINNITI ALLA STAZIONE CENTRALE NON E’ SERVITO A NULLA: 52 PORTATI IN QUESTURA, NESSUNA DENUNCIA, NESSUN REATO
IL SOLITO SPOTTONE CHE HA FATTO FELICE SOLO SALVINI CHE HA POTUTO FILMARE I CAVALLI, RISPARMIANDO IL BIGLIETTO DEL CIRCO E OVVIAMENTE IL MINISTRO CHE SI E’ COMPIACIUTO ALLO SPECCHIO CON SE STESSO
Le serrande della metropolitana sono state chiuse poco prima delle 14.30. Poi è toccato ai cancelli dei varchi che permettono d’accedere alla Galleria delle carrozze, sbarrati alla chetichella dai vigilantes delle ferrovie.
L’ultimo segnale è stato il blindato dell’Esercito che ha abbandonato piazza Duca d’Aosta.
L’attesa del blitz aveva già radunato qualche fotografo e alcune troupe, ma nessuno immaginava di vedere arrivare trecento agenti dai tre lati della piazza, blindati a chiudere le vie di fuga, un pullman per trasportare gli «irregolari» in via Fatebenefratelli, cinofili, poliziotti a cavallo e perfino un elicottero.
Qualcuno ha azzardato il paragone con i rastrellamenti tedeschi, nei fatti però il blitz è stato una «prova muscolare» senza precedenti per la Questura.
Vero è che la situazione di degrado nella quale è precipitata da mesi la Centrale ha ormai superato ogni limite (almeno a sentire abitanti, turisti e negozianti), ma anche perchè non si è intervenuti a tempo debito, magari con agenti in borghese.
Il bilancio del maxi controllo è il seguente: 52 immigrati portati in Questura per verifiche sui documenti, ma nessuna denuncia in assenza di reati e di ricercati.
E anzi, quattro i senegalesi e gambiani che proprio grazie a queste verifiche hanno scoperto di avere ottenuto, dopo un iter durato mesi, lo status di rifugiato.
Si è creato qualche disagio per i pendolari che hanno dovuto utilizzare gli ingressi laterali per accedere ai treni.
All’arrivo degli agenti, nonostante il blocco delle vie di fuga sui tre lati, alcuni senza tetto sono riusciti ad allontanarsi di corsa.
I migranti sono stati portati in Questura con un pullman e il gruppo di coloro che doveva essere identificato in ufficio ha attraversato il piazzale sotto la scorta degli agenti. Una scena immortalata con i telefonini da turisti e pendolari, ma anche dagli altri immigrati già «liberati» dai controlli.
Alla fine di questa sceneggiata è rimasto solo uno spot.
(da agenzie)
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