LA RIBELLIONE DEI MILITANTI PD SUL WEB: “UN SUICIDIOâ€. E UN SONDAGGIO DA’ L’80% DI CHI STA CON LETTA E SOLO IL 20% PER CHI DA’ RAGIONE A RENZI
IRONIE E RABBIA DELLA BASE SULLA LOTTA INTESTINA TRA LETTA E RENZI
Al termine della giornata più strampalata che si ricordi dentro il Partito democratico (in attesa di quella di oggi), tra faccia a faccia al vetriolo e conferenze stampa velenose, forse le somme le tira su Twitter Pasquale Pugliese col suo «dubbio della sera: ma Antonio Gramsci che 90 anni fa fondava l’Unità , oggi starebbe con #Letta o con #Renzi?»
Giusto per dire quanto la base del Partito democratico, lo zoccolo duro che non proviene dalla Dc ma con radici più a sinistra, osservi con una certa costernazione quanto sta accadendo.
Archiviate le primarie 66 giorni fa, l’unico modo per farsi sentire, anzi cantarle, sono i social network.
Nessun valore statistico, chiaro. Solo rumori e parecchio di pancia.
Ma nelle ultime 24 ore da Facebook a Twitter se ne leggono di tutti i colori, molti gli interventi anche piuttosto critici nei confronti del segretario Renzi, della sua intenzione di entrare a Palazzo Chigi ma passando dall’ingresso posteriore.
Va detto che tra grafomani e commentatori anonimi la gran parte certo non solo non milita nel Pd ma, ma quel partito nemmeno lo ha votato. Nè lo voterà .
Tant’è che vero in serata i post sulla pagina Facebook del partito sono talmente tanti e pungenti che deve intervenire Francesco Nicodemo, responsabile comunicazione (renziano) per prendere le distanze e precisare.
«Stupisce che si prendano fake e troll grillini sulla pagina Facebook del Partito democratico per attaccare il Pd. Come se non fossero in moltissimi casi profili fasulli usati strumentalmente». Dunque, «nessuna rivolta, solo attacchi fatti ad arte per inquinare il dibattito, aperto e trasparente, sulle nostre pagine web».
Non solo Fb ma anche Twitter trasuda commenti, è l’argomento del giorno.
Nicola Tamburro, arrabbiato: «#Renzi e #Letta si scannano per la poltrona. Inutile dire chi beneficerà di questo balletto in perfetto stile prima repubblica. complimenti».
E ancora. «Stimo #Renzi, ma staffetta è colpo alle regole democratiche. Se #Letta non regge si torni al voto » scrive Maurizio Matteucci.
E un anonimo che si firma “La torre normanna” rincara: «Come passare da sicuri vincitori a sicuri perdenti in un mese (e non è la prima volta)».
L’aria che tira, sul web, tra i simpatizzanti democratici è un po’ questa, alla vigilia della direzione di oggi pomeriggio che qualcuno, come Civati, prefigura già come un western.
Di certo si è sparato, e parecchio, anche su Facebook.
E il sindaco di Firenze è l’indiscusso protagonista sulla pagina del partito.
Alcuni niente affatto teneri con lui: «Un giorno ne dice una e il giorno dopo un’altra! Mi ricorda qualcuno» scrive Gianna Degano.
E giù altre ironie sul presunto feeling con Berlusconi (sulle riforme) e sulla comparsata ad “Amici”.
Stefano Ruggeri la vede nera: «Avanti sorridenti verso l’ennesimo suicidio».
Poi ci sono quelli che si lanciano a dipingere scenari abbastanza fantasiosi ma che sul web fanno presa. «Renzi presidente del Consiglio e Letta presidente della Repubblica subito », prevede su Twitter Manuela Ruaben. «Nel governo Renzi, la Boldrini sarà ministro» scrive sicuro invece Nico di Messina. E poi i “simpatici”, che non mancano mai, e alleggeriscono un po’ la tensione anche sui social nei momenti più hard. Come Stefano Vedovato: «#Renzi premier sceglie #Letta ministro degli esteri. Lo spediamo in India e ci riprendiamo i #marò»
Per finire un dato significativo: un sondaggio on line de “il Corriere della Sera” con oltre 50.000 votanti fa emergere che l’80% degli italiano si schiera con Letta e soli il 20% con Renzi.
Un elemento che fa tremare i vertici del Pd.
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