L’ITALIA PERDE ALTRE 30.000 IMPRESE
I DATI DI UNIONCAMERE: MAI COSI’ NEGATIVO IL SALDO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI… EMERGENZA CASSA INTEGRAZIONE IN LIGURIA E AUMENTO DELLE APERTURE DEI PROCEDIMENTI FALLIMENTARI
Mai così negativo, negli ultimi dieci anni, il saldo delle imprese italiane.
Un evidente segnale di una crisi che, secondo l’analisi delle Camere di commercio, fa paura anche se, chi è adesso sul mercato, sta facendo di tutto per sopravvivere dignitosamente, resistendo alla tentazione di abbassare la saracinesca, mentre chi vorrebbe avviare un’attività preferisce prendere tempo.
Il risultato è che tra gennaio e marzo in Italia, si è registrato un saldo negativo di 30.706 unità , pari a una riduzione dello stock delle imprese dello 0,5%.
Il quadro emerge dai dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre di quest’anno, fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Unioncamere, la società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane.
Il bilancio del trimestre è frutto della differenza tra le 118.407 imprese che hanno aperto i battenti (contro le 130.629 del primo trimestre dello scorso anno) e le 149.113 che invece li hanno chiusi (contro le medesime 152.443 dell’anno scorso).
Lo stock delle imprese a fine marzo ammonta pertanto in Italia a 6.065.232 unità .
Secondo Unioncamere, le imprese stanno cercando di ridurre i margini, limare i costi, rallentare le attività , ma resistono pur in condizioni difficili.
L’andamento dei fallimenti, in notevole aumento rispetto al 2008, soprattutto nel primo trimestre, induce a tenere però alta la guardia.
In particolare sono in difficoltà le piccole imprese e quelle artigianali, in relazione anche al fronte del credito.
Se guardiamo ai dati liguri vediamo andamenti in ribasso per fatturato, ordini, export e occupazione, linee in rialzo invece per quanto concerne il ricorso alla cassa integrazione.
Secondo i dati dell’Inps, la cassa integrazione è cresciuta a marzo del 240% rispetto all’anno precedente, quella ordinaria in particolare del 267%, mentre quella straordinaria del 97%.
La crisi è maggiormente sentita nella provincia genovese, con una percentuale del 66,8% che si traduce in 8.500 persone in cassa integrazione di cui ben 5.600 a Genova.
Quanto all’apertura di procedimenti fallimentari, in Italia si è passati dai 1.797 del 2008 ai 2.626 del primo trimestre 2009, a Genova invece sono più che raddoppiati.
Se segnali timidi di ripresa vengono annunciati in taluni settori, è sicuramente ancora troppo presto per parlare di ripresa, i segnali negativi sono ancora troppi.
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