LO PSICHIATRA RIGHETTI: “RENZI TEME LA GENTE, NON SOPPORTA DI METTERSI ALLA PARI RINUNCIANDO ALLA MANIPOLAZIONE”
“HA BISOGNO DELLA CORAZZA DEL POTERE, CONSEGUENZA DEL NARCISISMO PRIMARIO DI CHI HA UN’IDEA GRANDIOSA DI SE'”
Prima del voto Renzi è atterrato a Parma ancora impastata dall’alluvione.
Il popolo del fango sperava di mostrargli quali dolori provocano disattenzione e abbandono del territorio. Cementificazione, torrenti ridotti a discariche.
Ma gli è mancato il tempo dei quattro passi fra le case disastrate impegnato com’era tra un imprenditore all’altro e poi il discorso in diretta RaiNews ai sindaci della provincia col ritaglio veloce del botta e risposta a un ragazzo dei quartieri sott’acqua. E di corsa a Bologna per chiudere la campagna elettorale.
Se in Emilia ha votato il 37 per cento, Parma resta maglia nera col 34.
Per fortuna Genova non è andata alle urne: il capo del governo deve ancora fare un salto e chissà quanti arrabbiati non sarebbero usciti di casa.
Ma quel che conta sono i risultati e il Pd sfiora in Emilia Romagna il 50 per cento, record delle europee polverizzato, insomma felicità del Renzi che lontano dalla gente disegna il nuovo partito dopo aver rottamato il vecchio.
Mescolarsi lo imbarazza.
Osserva cortei, sindacati, catastrofi dalle finestre illuminate della Tv.
“Una fuga continua dal rischio di stabilire relazioni equilibrate che lo obbligherebbero a svestirsi degli abiti che predilige. Non sopporta di mettersi alla pari rinunciando alla capacità manipolatoria”.
Angelo Righetti, psichiatra e neurologo, cresciuto alla scuola di Franco Basaglia tra Gorizia e Trieste, responsabile di salute mentale della Conferenza Permanente Euromediterranea , esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità fa parte del comitato scientifico della Kip International School titolare del padiglione Expo che propone soluzioni ai problemi sociali; Righetti, analizza l’agitarsi del capo del governo con lo sguardo di un medico curioso.
“Ha bisogno della corazza del potere conseguenza del narcisismo primario di chi ha un’idea grandiosa di se stesso. E nel momento in cui deve esercitare l’empatia viene assalito dalla fobia dell’altro al quale dovrebbe solidarietà in situazioni di disgrazia. Ma gli viene naturale discorrere solo con chi lo riconosce referente del potere nutrendone l’immensa autostima: leader solitario che pretende conforto al proprio narcisismo. Produce un racconto e lo abita dentro una scatola di vetro, papamobile in fuga dal rischio di intrecciare relazioni equilibrate”.
A volte provoca risposte aggressive alle quali ribatte con la ruvidezza che entusiasma i fedeli del gruppo…
“Il leader assorbe questi fedeli quasi fossero parte del suo corpo. E i fedeli si caricano delle sue fantasie grandiose ripetendo le parole di chi li ha scelti e li guida. Bonaccini, nuovo presidente dell’Emilia Romagna, annunciava in campagna elettorale: qualsiasi cosa mi chieda il partito, io la farò”. Partito vuol dire il Renzi.
C’è chi lo immagina erede di Berlusconi… Nessuna somiglianza.
Renzi non si nasconde fra le bugie, ma nei fumi delle promesse, una dopo l’altra distribuite con l’ansia del programmare il tempo”.
Previsione dello psichiatra: quanto può durare la frenesia del correre dall’uno all’altro e quell’accavallare progetti?
“Punto interrogativo: non è facile capire dove lo porterà il narcisismo primario. La misura è sempre l’incontro con la realtà e i risultati faranno capire se si tratta di narcisismo benigno non chiuso in un cerchio magico rozzo e tribale: abbatte le barriere, produce investimenti concreti e aperture sociali che consolano l’umanità . Oppure se il narcisismo è maligno, èlite al potere che gonfia la stupidità di massa, annienta ogni sistema estraneo al gruppo e si avvolge su se stessa. Troppo presto per giudicare a quale narcisismo Renzi appartiene. Lo misureremo nella concretezza delle realizzazioni”.
Maurzio Chierici
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