LO SFOGO DI BERLUSCONI: “MA DI COSA DEVO RIEDUCARMI IO CHE HO RICEVUTO LA MIGLIORE EDUCAZIONE POSSIBILE DA MIA MADRE?â€
ORA VUOLE GIOCARSI LA PARTITA DELLE EUROPEE: L’AGIBILITà€ C’È… RISPUNTANO I NOMI DI SAMORI’ E MASTELLA
L’ex Cavaliere è nero a metà . Incazzato e umiliato con sollievo.
È l’ultimo ossimoro del berlusconismo. Palazzo Grazioli, mezzogiorno e mezzo di fuoco.
A caldo, la reazione del Condannato è di furente rassegnazione. Di fronte alla decisione e alle motivazioni dei magistrati di sorveglianza di Milano, scuote la testa, stringe gli occhi e ripete la sua nenia ossessiva: “Sono innocente, mi umiliano mandandomi a rieducare in un centro anziani. Ma di cosa devo rieducarmi io, che ho ricevuto la migliore educazione possibile da mia madre? Guardate qui, scrivono che sono socialmente pericoloso ma recuperabile. Non è possibile. Limitano la mia libertà con orari e giorni prestabiliti. Per spostarmi dovrò chiedere il permesso a quelli lì, non è giusto”.
La costrizione del silenzio, poi, comprime l’amarezza e aumenta la sensazione del contrappasso. Il Condannato, stavolta, non può sparare pubblicamente sui “giudici comunisti”.
I minuti passano e l’elaborazione del “male minore” porta al centro delle riflessioni il lato pratico della questione. Quello che causa il sospirone di sollievo nella corte di B. e in tutta Forza Italia. L’ex Cavaliere ha la cosiddetta “agibilità politica”. Potrà fare la campagna elettorale per le Europee e tentare di vincere la sua ultima scommessa mortale: “Con me in campo, Forza Italia arriverà al 30 per cento”.
Oggi i sondaggi oscillano dal venti per cento in giù. B. promette a se stesso e a chi lo circonda che garantirà quel dieci per cento in grado di riallinearlo a Grillo e Renzi, vincitori annunciati. Un’impresa disperata, quasi impossibile, ma guai a dare per morto il Caimano azzoppato e affidato ai servizi sociali. Anzi.
Ogni occassione sarà sfruttata per la campagna elettorale. Tra i fedelissimi c’è già chi studia “come capitalizzare mediatica-mente” le incursioni settimanali di B. al centro di Cesano Boscone.
L’ex Cavaliere sarà sempre in tv, con l’unica limitazione del contatto con gli altri pregiudicati, siano essi giornalisti o politici.
L’incubo della museruola da domiciliari, adesso, è definitivamente svanito. Fino a ieri, tutta l’agenda di Berlusconi era sospesa in attesa del tribunale di sorveglianza. Non solo.
B. deve fare i conti con le macerie azzurre tra abbandoni, epurazioni, sospetti, tradimenti.
Un partito distrutto, da ricostruire. Tutto questo potrebbe caricarlo, trasfigurandolo ancora una volta nel solito animale da campagna elettorale.
Ecco perchè il sollievo si mescola con la rabbia e l’umiliazione e i legali parlano di “decisione equilibrata”.
L’unico autorizzato a portare la voce del Capo, Giovanni Toti, riassume così l’umore contrastante di Palazzo Grazioli, residenza romana del Condannato : “La sentenza continuiamo a considerarla ingiusta ma l’applicazione della sentenza da parte del tribunale di Milano ci sembra ragionevole perchè consente a Berlusconi di rappresentare i moderati di questo Paese in campagna elettorale”.
Per questo anche chi è stato ieri a Palazzo Grazioli lo descrive “arrabbiato” per la sentenza ma “galvanizzato” e “carico” per la campagna elettorale. La prova del nove sarà domani alle sedici quando B. comparirà in una conferenza stampa nella sede nazionale di FI a Roma per la presentazione delle liste. Il dossier si chiuderà stanotte.
Toti sarà nel nord-ovest con la Ronzulli e la Comi.
Al sud il suo rivale Fitto tenterà di superarlo in preferenze e dimostrare così chi è più forte dentro Forza Italia. Per la serie a volte ritornano, rispuntano i nomi di Gianpiero Samorì, il banchiere amico di Marcello Dell’Utri, e di Clemente Mastella.
Sopravviveranno alla notte oppure saranno cancellati all’ultimo momento utile?
Nonostante l’ottimismo sul breve periodo, le limitazioni di Berlusconi in campagna elettorale non riguarderanno solo la libertà personale. Detto dei magistrati, dovrà anche contenersi su Renzi, cui deve la resurrezione politica con il patto sulle riforme rinnovato l’altra sera a Palazzo Chigi. Per molti versi, sarà una campagna unica e inedita.
Tra Cesano Boscone e il resto d’Italia, con il permesso dei giudici.
Fabrizio d’Esposito
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