MASSIMO HALLECKER, IL RESPONSABILE ACQUISTI DELLA FIERA DI MILANO ARRESTATO PER CORRUZIONE, HA UN PASSATO IN FRATELLI D’ITALIA
È STATO CANDIDATO A COLOGNO MONZESE NEL 2015 (SENZA ESSERE ELETTO). MA ADESSO NEL PARTITO TUTTI FANNO FINTA DI NON CONOSCERLO… NELL’INCHIESTA SONO INDAGATI ALTRI DUE ESPONENTI DI FDI
Un po’ responsabile dell’ufficio acquisti della Fiera di Milano spa dal 2017 all’autunno 2021 e un po’ imprenditore in proprio dietro lo schermo dei legami societari con due imprenditori e compagni di partito in Fratelli d’Italia: è questa figura di ircocervo, Massimo Hallecker, 56 anni, che secondo la Procura di Milano avrebbe compravenduto l’appalto da 8 milioni per la gestione dei servizi logistici a Lainate dei magazzini di Nolostand (controllata da Fiera Milano) in cambio del fatto che l’impresa Fabbro subappaltasse i lavori alla Idea Servizi srl amministrata di fatto da Domenico Seidita, legato a Hallecker e all’altro imprenditore Silvestro Riceputi da interessi economici, oltre che da comune militanza in Fratelli d’Italia a Cologno Monzese: Seidita, consigliere comunale fino al 2020; Riceputi, referente cittadino sino a poche settimane fa; Hallecker, candidato non eletto nella lista vincente del sindaco nel 2015.
Perquisito dal pm Paolo Storari il 30 giugno 2021, in un suo telefonino è stato trovato dalla Guardia di Finanza un foglio Excel dal quale Hallecker risulta detenere partecipazioni non dichiarate tra l’8 e il 12% in Bramì Building Management srl (gestione immobiliare), La Martesana srl (pompe funebri), Il Protagonista Comunication srl (consulenza) e Gruppo Lucia Service (catering): quattro società nelle quali la visura in Camera di Commercio mostrava tra i soci invece ufficiali (tra il 10 e il 25%) Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e genero del fratello del big di partito Ignazio La Russa.
Rimosso il 31 ottobre 2021 da Fiera Milano dopo la segnalazione interna di un collega protetta dalle procedure di whistleblowing , e dopo un esposto presentato in Procura a inizio 2021 dall’ad Luca Palermo con l’avvocato Antonio Bana, Hallecker si vede ora contestare non solo le proprie involontarie confessioni intercettate dalla Procura («quando ho affidato ai Fabbro l’appalto del magazzino, loro non erano i più competitivi, c’era un’offerta più competitiva»), ma anche i verbali appunto dei fratelli Massimiliano e William Fabbro: precipitatisi a confessare da Storari (e infatti ieri non arrestati) dopo che i pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi li avevano fatti già arrestare tre mesi fa per tangenti sugli appalti delle mense in Comuni dell’hinterland milanese.
Anche Gabriele Della Venezia della Eletric srl ha ammesso di aver pagato 20 mila euro «chiesti da Hallecker come corrispettivo per avermi fatto entrare in Fiera». E il gip accenna ad altri accertamenti su una prassi «che pare ergersi quasi a regola del 5%» nell’«affidamento di un qualche appalto fra quelli gestiti da Fiera».
(da Il Corriere della Sera)
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