NASCE “HUMAN FACTORâ€, LA LEOPOLDA ROSSA: BATTERE IL PREMIER CON LANDINI E PRODI
STATI GENERALI DELLA SINISTRA CONVOCATA DA VENDOLA A GENNAIO
«Altro che andare a vivere all’estero come dissero che avrei fatto dopo la scissione di Sel…». Nichi Vendola lancia la riscossa della sinistra con lo slogan “Battiamo Renzi” e chiama un pezzo di Pd, i sindacati Cgil e Fiom, i movimenti.
In tutto sono 450 gli inviti per “Human factor” dal 23 al 25 gennaio a Milano.
Una anti Leopolda o una Leopolda rossa — spiega — «per fare politica e cultura, abbassare il rumore e accendere il pensiero, federare le esperienze alternative a Matteo Renzi e batterlo».
Tutto online, interattivo, con un grande sforzo organizzativo e la possibilità per chi vorrà di proporre le ricette per la nuova sinistra.
I nomi che il leader rosso vuole coinvolgere sono tanti, ma due sopra tutti: Maurizio Landini, il segretario della Fiom e Romano Prodi, il padre dell’Ulivo.
Speranze un po’ velleitarie? Intanto Vendola mira a rappresentare tutto quel mondo di lavoratori e di disagio sociale che ritiene quella renziana una «svolta a destra».
«La sinistra si è addormentata socialdemocratica e si è svegliata alfaniana o sacconiana », attacca.
Il gioco del “chi ci sarà e chi non ci sarà ” è ancora incerto.
Stefano Fassina, l’ex vice ministro dell’Economia del governo Letta, oggi uno dei dissidenti dem, ci sarà .
«Andrò con interesse, perchè dobbiamo condividere l’analisi e proporre un progetto che poi parli a tutta la sinistra e il centrosinistra. Però noi siamo e rimaniamo nel Pd. Discuteremo di temi importanti e non di contenitori».
Quella parte di sinistra del Pd che fa capo a Cuperlo e a Fassina non prevede di abbandonare la “ditta”.
Diversa è la posizione di Pippo Civati e della sua corrente.
Civati sarà a “Human”, ma batte a sua volta un colpo. Il 13 dicembre ha organizzato una convention a Bologna. Titolo: «La sinistra? Possibile».
Anche qui tanti inviti, soprattutto a pezzi di sindacato, a Sel, ai Verdi che stanno riunificandosi, anche alle “partite Iva”.
Civati dice di puntare a un contro-Patto del Nazareno. L’accordo tra Renzi e Berlusconi sulle riforme va smantellato e sostituito con una sorta di «Carta» di programma di sinistra.
Da proporre per primo allo stesso Pd di Renzi. «per vedere cosa risponde — osserva il dissidente dem più ostile al renzismo — Non credo che allo stesso Renzi può fare piacere avere una forza del 10% alla sua sinistra».
Civati non trae ancora le conseguenze, ma da settimane lascia intendere che potrebbe anche andare via: «Non è possibile che qualsiasi raggruppamento non renziano sia subito bollato come residuale, allora è un po’ difficile restare».
Sembra esserci un’accelerazione a sinistra. La piazza dei lavoratori, gli scioperi sociali stanno evidentemente facendo da detonatori.
Tutto da vedere poi, se il movimento avrà respiro o resterà una ridotta minoritaria. Vendola è combattivo e convinto di non rischiare «una ridotta di duri e puri, che contesti Renzi standosene all’opposizione», bensì di avere avviato un’operazione politica ricca di futuro.
«Contro la cortigianeria e il conformismo», rivendica il leader di Sel. Utilizzando il social network Medium dedicato alla condivisione di documenti, come sperimentò Obama in America. Il riferimento a Prodi è sibillino.
Se Blair è considerato da Palazzo Chigi un profeta del futuro, mentre non c’è nulla di «più archiviabile come modernariato politico», non si vede perchè — ribadisce Vendola — Prodi debba essere trattato «come protagonista della preistoria».
Giovanna Casadio
(da “La Repubblica”)
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