PD: VERSO IL “CONGRESSO PROVVISORIOâ€
UNA PAROLA CHIARA SU DATA, SEDE, RELAZIONI E LINEA POLITICA
Dove va il Pd? Ne sapremo di più al prossimo congresso provvisorio, che si terrà in campo neutro (in Svizzera o a San Marino) in un giorno di ottobre sul quale non c’è ancora un accordo: verrà probabilmente sorteggiato di fronte a un notaio.
In quella sede si cercherà di trovare un compromesso su dove celebrare il congresso effettivo e in quale data.
Le varie componenti del partito hanno in mente soluzioni diverse.
IL CONGRESSO
Sarà il ventiquattresimo congresso secondo i bersaniani, che contano anche i 20 del Pci e i successivi di Pds e Ds; l’ottavo congresso secondo i dalemiani, che contano solo i congressi, non importa di quale partito, ai quali ha partecipato D’Alema; il primo secondo Matteo Renzi, che considera i precedenti falsati dalla sua assenza; sicuramente l’ultimo secondo gli analisti politici più realistic
LA SEDE
Veltroni propone Indianapolis, nel cui magnifico Rodeo Center ha partecipato all’ultima convention democratica, rimanendo molto colpito dall’ingresso del senatore Brad Kennedy in groppa a un grosso bovino inferocito.
«La folla dei delegati era entusiasta — racconta — perchè ha subito riconosciuto nel senatore un autentico interprete dello spirito americano. E poi i soccorsi sono stati immediati».
Gli emissari di Veltroni assicurano comunque di essere disponibili anche a ripiegare su una sede italiana, purchè ci siano i palloncini.
Bersani considera del tutto inutile polemizzare sulla sede e in una lettera aperta a “Repubblica”, per dimostrare la sua neutralità sulla questione, propone «una qualunque cittadina lungo il corso del fiume Trebbia».
Napolitano, pur nel suo delicatissimo ruolo extrapartitico, ha discretamente fatto sapere che gli piacerebbe molto che il congresso del Pd si tenesse al Quirinale e che ai lavori partecipasse anche il Pdl, «nello spirito costruttivo, non disgiunto da una fattiva dimostrazione di maturità politica e di responsabilità istituzionale, che ha contraddistinto la fase delle larghe intese».
D’Alema ha chiesto come unica condizione che la sede prescelta abbia almeno un paio di botole segrete e ampi tendaggi dietro i quali nascondersi per parlottare; in alternativa, e in segno di distensione, chiede una Sala Trame dove complottare alla luce del sole.
LE RELAZIONI
Oltre alla relazione introduttiva del segretario Guglielmo Epifani, che avrà per titolo “La sfida del futuro: la sinistra alle porte del Duemila”, sono previsti molti interventi autorevoli. Pier Luigi Bersani, che non ne può più della maschera popolaresca che gli ha cucito addosso Maurizio Crozza, ha affidato al filosofo Emanuele Severino il compito di scrivergli una relazione dal titolo “Technè e Mimesis: l’uomo postmoderno sospeso tra la lacerazione nihilista e la comunità degli essenti”. D’Alema farà avere il suo intervento solo a pochi amici fidati, che avranno poi il compito di farlo circolare segretamente tra i congressisti.
I giovani turchi, guidati da Fassina, non prevedono interventi del loro leader per evitare i soliti equivoci con la stampa, che attribuisce a Fassino almeno la metà delle dichiarazioni di Fassina; poco probabile che intervengano al congresso gli altri componenti della corrente, che sono Finocchiara, Bersano e Veltrone.
I giovani dalmati (la corrente dei centouno che hanno impallinato Prodi) interverranno al congresso in forma anonima, a volto coperto, e presenteranno un loro documento politico, votandogli contro.
LA LINEA POLITICA
Tra i pochi, nel Pd, che considerano necessario averne una, fa spicco il segretario Epifani, che insiste nel considerare prioritaria la lotta per le otto ore delle mondine. Napolitano, con grande discrezione, «e senza voler interferire — si legge in una nota — nel sereno dispiegarsi delle diverse opinioni e nella fervida dialettica delle attività congressuali», chiede che non si proceda alla nomina del nuovo segretario del Pd senza avere consultato anche Berlusconi.
(da “La Repubblica”)
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