PESTAGGIO GIORNALISTA ORIGONE, LA RIDICOLA RISPOSTA DEL GOVERNO: “I CRONISTI NON ERANO RICONOSCIBILI”
PERCHE’, GLI ALTRI SI POSSONO PICCHIARE?… EMERGE LA RESPONSABILITA’ DELLE ISTITUZIONI: “LA DIGOS AVEVA CHIESTO A CASAPOUND DI SCEGLIERE UN ALTRO LUOGO”… MA CONVENIVA A QUALCUNO GENERARE INCIDENTI QUANDO SI POTEVANO EVITARE
“Rammarico, i cronisti non erano riconoscibili. I fotografi o i videoperatori sì, dall’attrezzatura”, il governo risponde così all’interpellanza urgente della deputata ligure, Raffaella Paita, Pd, sui fatti di piazza Corvetto del 23 maggio e sul pestaggio del giornalista di Repubblica, Stefano Origone, manganellato dalla polizia.
Che ha replicato: “Quanto accaduto è un fatto grave e inaccettabile non è un incidente. Continua il silenzio del ministro dell’Interno”
A rispondere, per conto del governo, per la prima volta, sugli scontri e sul pestaggio di Origone, Luigi Gaetti, sottosegretario dell’interno che, dopo aver ripercorso le vicende di quel giorno, ha dichiarato: “Erano stati fermati due attivisti più esagitati e violenti, il cui arresto peraltro poi è stato convalidato dall’autorità giudiziaria, e altri si sono avvicinati con l’intento di sottrarre all’arresto queste persone, con atteggiamento aggressivo e violento verso il personale di polizia – ha spiegato – per cui la polizia è intervenuto con l’uso dello sfollagente, Origone dunque è stato colpito da alcune manganellate e cadendo a terra il cronista ha riportato la frattura di due falangi, una costa e diverse contusioni”. Gaetti sottolinea che: “I cronisti non erano riconoscibili, mentre fotografi e operatori erano più distinguibili per le macchine fotografiche o le telecamere”.
Il sottosegretario Gaetti ha poi ricordato che: “E’ il Comune a individuare le piazze in cui si svolgono i comizi elettorali” e comunque “la Digos aveva comunque chiesto al referente di CasaPound di scegliere, invece di piazza Marsala, per il comizio elettorale, un luogo più decentrato, ma egli era rimasto fermo nella sua decisione”.
Come se non fosse nel potere del prefetto, d’intesa con Questore e Comune, spostare d’autorità il comizio in altra sede.
Durissima la replica di Paita: “Questa risposta, la prima, ufficiale, del governo sui fatti di Genova non è soddisfacente – ha detto – anzi è preoccupante. Origone è stato colpito dalla manganellata mentre svolgeva il suo lavoro di cronista: ci attendevamo parole di condanna per i fatti accaduti, avvertiamo invece un sistema di ostilità nnei confronti dell’informazione, forse l’unica cosa che ancora tiene uniti, Lega e Movimento Cinque Stelle. Quello che è accaduto a Genova è stato grave e inaccettabile e nessuno, dal governo, lo ha detto. Ne prendiamo atto”.
(da agenzie)
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