RENZI, L’ESTREMISTA NAZIONALE
RISPONDE ALLE CRITICHE CON LA BRUTALITA’ DELLA MENZOGNA
Fra le imma gini che hanno cele brano la mis sione del pre si dente del Con si glio a Bre scia, ce n’è una in cui Renzi si stringe accanto al pre si dente della Con fin du stria bre sciana Bono metti, uomo di destra, falco delle rela zioni indu striali, che un attimo dopo lo scatto dichia rerà : «Il sin da cato è un osta colo sulla strada del rilan cio dell’Italia».
Sullo slan cio, il pre si dente del Con si glio si rifiu terà di rice vere i rap pre sen tanti Fiom nella
fab brica di Bono metti.
Per chè tra il segre ta rio Pd e l’imprenditore destrorso l’estremista è il primo.
In un’altra fab brica lì vicino, dove gli ope rai sono stati messi in ferie obbli gate e sosti tuiti con piante orna men tali, men tre la poli zia bastona lon tani con te sta tori, un Renzi scuro in volto e niente spi ri toso mette al cor rente la pla tea di Con fin du stria e il pre si dente Squinzi che «c’è un dise gno cal co lato, stu diato e pro get tato per divi dere il mondo del lavoro». Dice qui, in Ita lia, «in que ste set ti mane».
E i padroni bat tono le mani, con l’aria di chi pra tico di com plotti ha capito subito che l’oscura trama sco perta dal pre mier non deve fare paura. Può anzi tor nare utile.
Per chè se Renzi denun cia che «c’è l’idea di fare del lavoro il luogo dello scon tro» non lo fa per sco prire l’acqua calda: dove altro che intorno al lavoro e al non lavoro può esserci la mas sima ten sione al set timo anno di crisi e con i disoc cu pati che aumen tano ancora?
Nè lo fa per rico no scere di essere stato lui a incen diare l’ultima guerra, deci dendo di can cel lare le garan zie dell’articolo 18 più di quanto abbiano mai ten tato i peg giori governi di destra.
Lo fa per riba dire la sua visione della moder nità ita liana, il suo cam bio di verso: scon tro è quando qual cuno non è d’accordo con lui.
È qui che si risolve l’apparente con trad di zione di un pre si dente del Con si glio che da un lato si pre senta come il fon da tore del Par tito Nazio nale, il volen te roso capo de «l’Italia unica e
indi vi si bile di chi vuol bene ai pro pri figli», e dall’altro non manca occa sione di strap pare,
attac care stormi di avver sari «gufi», sco prirli intenti in sor didi com plotti.
Dal suo lato della strada non si deve vedere il paese che è in fondo a tutti gli indici eco no mici e rie sce ancora ad arre trare in quelli di civiltà ; die tro di lui si rac con tano spe ranza e fidu cia.
E poi c’è «qual cuno che vuole lo scon tro ver bale e non sol tanto ver bale».
Quel qual cuno è nei fatti il suo mini stro di poli zia, ma non impor tano più i fatti.
Il rac conto di un’Italia che sta tutta da una parte sola, la sua, si regge in piedi con il rac conto dei nemici. Da circondare.
Ave vamo già avuto un nar ra tore della pace sociale al clo ro for mio, del par tito degli ope rai ma anche dei padroni.
Oggi la ver sione di Renzi è assai più aggres siva di quella di Vel troni, più cat tiva e più chiusa a sini stra.
Risponde alle cri ti che con la bru ta lità della men zo gna: ai con fin du striali in estasi il pre mier ha rac con tato di una legge elet to rale «pronta a essere votata» e di riforme costi tu zio nali
pra ti ca mente già fatte.
Un castello, un for tino di carte che prima o poi crol lerà .
Meglio spin gere per chè crolli dal suo lato.
Andrea Fabozzi
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