SCANDALO GETTONI DI PRESENZA A GENOVA: CINQUE MILIONI DI EURO IN CERCA D’AUTORE
I COSTI DEI GETTONI IN UNA LEGISLATURA: I COMPENSI DEI CONSIGLIERI EQUIVALGONO A UN TERZO DEL FONDO PER L’AUTOSUFFICIENZA
In Consiglio comunale – dove la tensione, dopo le rilevazioni sui gettoni rubati, si taglia col coltello – qualcuno ha fatto i calcoli.
Novantasette euro e sessantuno (il gettone lordo) per diciotto (che sono le sedute al mese) per cinquanta (cioè il numero dei consiglieri) e per sessanta (dodici mesi per cinque anni di legislatura) dà una cifra impressionante.
Cioè cinque milioni e 271mila euro.
Per dire, un terzo del fondo per l’autosufficienza.
Per dire, tre nuovi asili.
Per dire, il taglio del servizio domiciliare provocato da Tremonti.
Ma, mentre lo scandalo dei gettoni facili in comune divampa, “Primocanale” ne fa esplodere un secondo, quello dei gettoni facili nei Municipi.
Qualche consiglio – spiega l’emittente televisiva – ha inserito il contrappello a fine seduta, ma la stragrande maggioranza no.
Così Primocanale è andato a vedere chi dà gettoni (valgono la metà di quelli in Comune, cioè circa 48 euro lordi) e chi no, chi chiede ai propri consiglieri di restare fino alla fine e chi è di manica larga, ben sapendo che alla fine la grande falce di Tremonti ha tagliato in modo massacrante qualsiasi tipo di gettone.
Tornando a Tursi, i soldi dei gettoni, cioè cinque milioni (abbondanti) di euro, sono buttati al vento?
“Ma questa è demagogia allo stato puro – sbotta uno degli assessori più influenti della giunta Vincenzi – Le commissioni fanno parte dei costi della democrazia. Il problema non è togliere le commissioni: il problema è farne meno e farle tutte utili”.
Quanto si potrebbe risparmiare davvero?
Proviamo a fare qualche esempio.
Il 13 febbraio le commissioni 7 e 3 si sono riunite congiuntamente (tema: piano urbano della mobilità ).
Appello alle ore 9,45, inizio effettivo dei lavori ore 10, fine 10 e 58.
Costo per la collettività , solo in gettoni, tremiladuecento euro.
Nel pomeriggio commissione 5 sul giorno d’azzardo: appello alle 14,45, inizio dei lavori 14 e 55, fine alle 16.
Due giorni dopo, il 15, si riunisce la commissione 4, appello alle 9,40, fine 11,10, tema è la vendita di un sedime in Costa Ometti.
All’inizio sono presenti in trenta (costo per la collettività , solo in gettoni, tremila euro), alla fine i nove che restano si accorgono che mancano dei documenti e la pratica è rinviata.
Il giorno dopo la commissione 8 discute dell’Accademia Ligustica: all’appello delle 14,30 sono in 27, alla fine sono in nove.
Il giorno dopo ancora si riuniscono ben tre commissioni, la terza, la quarta e la sesta, sulla gestione del Servizio parchi pubblici: in 33 prendono il gettone all’appello delle 9,40, alla fine sono rimasti in undici.
Poi, naturalmente, ci sono commissioni molto più sfiancanti, che durano anche tre ore e dove i cento euro di gettone sono ampiamente meritati, ma è probabile che abbia ragione Alberto Gagliardi quando propone un tipo di retribuzione fissa, non legata al gettone di presenza e, quindi, al “Prendi i soldi e scappa”.
Raffaele Niri
(da “La Repubblica”)
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