SONDAGGI IN EUROPA: IL FRONTE EUROPEISTA PPE-PSE-ALDE HA UNA SALDA MAGGIORANZA, 70 SEGGI IN PIU’ DEL NECESSARIO
SOVRANISTI IN ASCESA MA SCONFITTI… IN GRAN BRETAGNA SI RAFFORZANO I SOCIALISTI
L’asse tra Socialisti, Popolari e Liberali reggerà .
Secondo un sondaggio condotto da Swg e da altri quattro istituti europei, nonostante l’ascesa dei partiti euroscettici a danno di quelli tradizionali, la coalizione europeista dovrebbe essere in grado di raggiungere una salda maggioranza.
Ferma restando la soglia di maggioranza fissata a 353 seggi, un eventuale accordo tra il Ppe, S&D e l’Alde sarà in grado di raccogliere circa 424 poltrone.
Tuttavia nessun esito è ancora scontato, e molto dipenderà dalle mosse post-elettorali dei Popolari guidati dal tedesco Manfred Weber. Perchè di fronte a lui si apriranno due strade, una già battuta, un’altra invece mai percorsa. Quella di un’alleanza di destra con i partiti oggi raccolti nei gruppi parlamentari euroscettici: l’Enf di Matteo Salvini e Marine Le Pen, l’Ecr a guida Kaczynski e l’Efdd dove attualmente risiede il Movimento 5 Stelle.
Questa coalizione ad oggi avrebbe 347 seggi, a un soffio dalla maggioranza di 353.
Partiamo dai numeri.
Il Partito Popolare dovrebbe confermarsi primo gruppo parlamentare con 185 seggi, ben 32 in meno rispetto alla composizione attuale.
Ne perdono di più i Socialisti, che passano dagli attuali 186 a 141 (45 in meno).
Il gruppo attualmente guidato da Guy Verhofstadt dei liberali dell’Alde dovrebbe guadagnare circa 30 seggi in più rispetto ad ora, grazie soprattutto all’adesione del partito del presidente francese Emmanuel Macron.
Stessa quantità di seggi guadagnati dall’Enf, l’Europa delle Nazioni e della Libertà (che arriverebbe così a 67 seggi).
I Conservatori e Riformisti, secondo le proiezioni dei cinque istituti, perdono 19 seggi, fermandosi a 56. Questi ultimi, però, insieme ai Socialisti sono i principali gruppi che risentiranno di una eventuale assenza del Regno Unito alle elezioni europee di maggio.
Le stime dei sondaggi partono infatti dal presupposto che la Brexit sarà stata attuata prima del voto. In questo senso, la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni può avere un ruolo determinante nella distribuzione dei seggi del prossimo Parlamento Ue, offrendo un implicito assist alle forze europeiste a danno dei partiti euroscettici.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply