TAGLIATE LE TESTE DEGLI ATLETI DI COLORE NELLO SPOT DELLA CORSA DI ODERZO
RAZZISTI DA TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO, ORGANIZZATORI SDEGNATI
Una sagoma di cartone con raffigurati due atleti in marcia, uno bianco e uno di colore. Quest’ultimo decapitato.
Uno dei manifesti pubblicitari colpito dai vandali si trova nei pressi di via Altinate, una delle vie d’accesso alla città .
La scelta di inveire a colpi di forbice o coltello solo sul secondo corridore non può non costringere a considerare che si tratti di una manifestazione di intolleranza: in altre parole, razzismo.
A tagliare la testa, parte integrante del manifesto che reclamizza la maratona internazionale del primo maggio a Oderzo, è stata una mano ignota.
Al momento non c’è stata infatti alcuna rivendicazione nè qualcuno ha segnalato alle autorità il vandalo. Tra l’imbarazzo dell’organizzazione e il tentativo di gettare acqua sul fuoco dell’amministrazione comunale si fa strada anche un sentimento di rabbia che trova sfogo in rete. Nella pagina «Oderzo segnala» gli autori del gesto vengono etichettati come «pazzi», «ignoranti » e «razzisti».
Ma c’è anche chi sottolinea che «un cartellone non può difendersi e magari facendolo di notte l’autore non ha neppure rischiato di essere visto».
Solo oggi, quando gli organizzatori recupereranno tutte le pubblicità posizionate nei giorni scorsi nelle rotonde e negli incroci della città e del circondario, si conoscerà con esattezza quanti manifesti abbiano subito la stessa sorte.
Al momento è certo che di sagome ne sono state decapitate diverse, quanto basta per chiarire che non si tratta di un gesto isolato compiuto da uno sconsiderato.
Di certo si è trattato di una brutta pagina per l’integrazione e di un brutto biglietto da visita per gli atleti che hanno partecipato alla competizione e per tutti quelli che si sono imbattuti nello scempio.
«Una mancanza di cultura» spiega Piero Martin, da anni in prima linea nell’organizzazione della maratona che si fregia del titolo di internazionale.
«Per noi essere internazionali — aggiunge Martin — è un motivo d’orgoglio, proprio per questo anche al momento di pensare alla pubblicità abbiamo deciso per i due atleti uno di colore e uno bianco. Ci auguriamo non si tratti di razzismo ma solo di mancanza di cultura, del gesto di qualche vandalo annoiato. Già in passato era capitato un episodio simile. E’ una brutta fotografia per il nostro comune, al termine di una giornata che è stata un successo».
(da “il Corriere della Sera”)
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