“TUTTI INFORMATI MA NESSUNO RISPONDE: ASSASSINIâ€: OTTO DISPERSI AL LARGO DELLA LIBIA E ALTRI VENTI SU UN BARCONE ALLA DERIVA
LA CONFRATERNITA DEI GOVERNI CRIMINALI SE NE FOTTE, L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA NEANCHE RISPONDE
Una nuova emergenza nel Mediterraneo.
Una barca di legno blu con venti persone a bordo, tra le quali ci sarebbero anche diversi bambini, sarebbe affondata al largo delle coste libiche.
Ne dà notizia Alarm Phone, che ha ricevuto la chiamata di aiuto dei migranti e che racconta di aver sentito durante l’sos il pianto di diversi bambini.
Secondo il loro racconto, al momento della telefonata intorno alle sei del mattino, già otto persone erano finite in acqua: chi ha telefonata ha detto che l’imbarcazione aveva perso il motore e stava affondando.
Non sembra che in zona vi fosse alcun mezzo della guardia costiera, presenza assai improbabile in questi giorni di scontri armati in Libia.
Mediterranea chiede che si vada a prestare immediato soccorso ma, in assenza ormai anche delle navi militari di Sophia, il dispositivo di aiuti in mare è praticamente inesistente.
Moonbird, l’aereo della ong Seawatch, ha avvistato l’imbarcazione mentre stava andando alla deriva vicino al confine libico-tunisino.
Alarm Phone ha informato le sale operative della guardia costiera di Tunisi, Roma e Malta. A Tripoli non risponde nessuno.
“In questo momento uomini donne e bambini stanno affondando davanti alle coste della Libia. Otto di loro sono già morti. Tutte le autorità sono informate da 4 ore di questa situazione. Nessuno risponde, compresa Roma. Che voi siate maledetti, assassini”. E’ la denuncia su Twitter della ong Mediterranea Saving Humans dopo la notizia dell’ennesimo naufragio .
Continua intanto l’odissea dei migranti a bordo della nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea eye ormai al suo ottavo giorno in stand by in attesa che le trattative tra il governo tedesco e gli altri paesi europei approdi a qualche risultato.
Le 63 persone a bordo (ieri una donna è stata evacuata a Malta per le sue gravi condizioni) sono allo sfinimento.
Regina Catrambone della Ong Moas li ha raggiunti a venti miglia da Malta per portare loro acqua, cibo e farmaci rinnovando l’appello a farli scendere.
(da agenzie)
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