BERLUSCONI RISPOLVERA L’IMU DOPO IL NO DI NAPOLITANO AL SALVACONDOTTO: VERSO LA CRISI DI GOVERNO
IL CAVALIERE RESPINGE L’OFFERTA DEL QUIRINALE: ACCETTARE LA SENTENZA, DIMETTERSI DA SENATORE E INIZIARE A SCONTARE LA PENA… BERLUSCONI VUOLE RICANDIDARSI A OTTOBRE MA NAPOLITANO LO HA AVVISATO: DENUNCERA’ AL PAESE I RESPONSABILI CHE GIOCANO ALLO SFASCIO
“O viene abrogata l’Imu sulla prima casa, o salta il governo”.
Eccolo, il “segnale”. È nel gabinetto di guerra di Arcore che Silvio Berlusconi decide di bruciare i tempi rispetto alla dead line di Ferragosto.
E di accelerare sulla rottura, avvelenando i pozzi. Imu o morte.
È chiaro che se non è già crisi di governo, ci manca davvero poco.
E c’è un motivo se il Cavaliere ha deciso scegliere il terreno della possibile rottura. Che non c’entra con la relazione del ministero dell’Economia sull’Imu.
Quello è il pretesto.
È “l’altro” segnale, quello che è arrivato dal Colle ad essere considerato da Berlusconi in un solo modo: “Irricevibile”.
È una partita delicata, quella tra il Cavaliere e Giorgio Napolitano, entrata nello spazio di poche ore sul terreno del conflitto.
Perchè ad Arcore raccontano che “è vero che Napolitano sta riflettendo”, ma che “mentre riflette, sonda, prova a mandare messaggi”. E l’orientamento del Colle, in cui la partita giudiziaria di Berlusconi è intrecciata alla partita politica, prevede che l’agibilità politica del Cavaliere è legata a un governo che deve durare e a una sentenza che deve essere rispettata.
Ecco come chi è stato parecchie ore nella giornata di giovedì nel gabinetto di guerra di Arcore sintetizza il lodo Napolitano: “Ha chiesto a Berlusconi di dare segnali che rispetta la sentenza, e di valutare la possibilità di dimettersi da senatore per creare un clima disteso. Solo quando avrà iniziato a scontare la pena, solo allora si può valutare un regime soft di detenzione”.
Parallelamente, il ragionamento politico del Colle è quello che Quagliariello ha espresso in questi giorni: “Non si può votare con questa legge elettorale”.
Ecco, i due corni, quello giudiziario e quello politico, configurano per Berlusconi la più classica delle trappole.
Ecco la virata sull’Imu. Ecco il piano per elezioni anticipate.
A ottobre, massimo novembre. Con questa legge elettorale.
Anche perchè i legali del Cavaliere considerano non automatica l’applicabilità della Severino ora: “E’ controversa — spiega una fonte vicina al dossier — e si fa un grosso errore a dire che a settembre Berlusconi sarebbe incandidabile”.
È questo lo schema su cui Berlusconi ha chiesto ai suoi di avviare le macchine.
Che prevede la grande rottura sul primo dossier utile, e una campagna elettorale da iniziare in piazza e da finire ai domiciliari, utilizzando la carcerazione come il più grande spot elettorale mai immaginato.
O almeno questo è lo schema che sta utilizzando per far sentire sotto ricatto Napolitano, e vincolare la sopravvivenza del governo al suo salvacondotto.
Ed è in questo clima di crescente tensione che il capo dello Stato ha consegnato agli ambasciatori del Cavaliere un messaggio che suona come ultimativo.
In caso di rottura Napolitano, in un messaggio al paese, denuncerà con forza i responsabili dello sfascio.
E di questo sono stati informati i vertici di tutti i partiti che sostengono il governo.
(da “Huffington Post“)
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