Destra di Popolo.net

SCOPPIA LA RISSA TRA MICHELA BRAMBILLA E IL PARTITO ANIMALISTA EUROPEO

Ottobre 23rd, 2017 Riccardo Fucile

LEI ACCUSA IL PAE DI AVERLA DIFFAMATA, IL PAE RISPONDE: “TROVA UNA SCUSA PER IL CALO DEI CONSENSI”

Michela Vittoria Brambilla, leader del Movimento Animalista, ha preso parte nei giorni scorsi ai lavori della prima Assemblea Pubblica del suo partito.
Ma come ogni bravo leader si trova a dover tenere a bada tutti quelli pronti a saltare sul carro del vincitore per un posto in Parlamento.
Uno di questi è — scrive la Brambilla su Facebook — nientemeno che Stefano Fuccelli, il leader del PAE, il Partito Animalista Europeo.
La parlamentare di Forza Italia definisce Fuccelli e il suo compagno di partito Enrico Rizzi due “diffamatori seriali”.
Secondo la Brambilla infatti già  da alcuni anni Fuccelli starebbe facendo pressing per ottenere un posto da candidato nelle liste di Forza Italia. Di recente, dopo la nascita del Movimento Animalista il presidente del PAE si sarebbe offerto come “vicepresidente del Movimento Animalista con facoltà  decisionale” garantendo all’onorevole Brambilla che avrebbe provveduto a tenere a bada tutti coloro che non sarebbero adeguati alla linea del partito.
I problemi nascono però quando l’amica degli animali di FI rifiuta la proposta di Fuccelli e di Rizzi, che a luglio pare abbia contattato un senatore di Forza Italia per potersi candidare alle regionali siciliane del 5 novembre.
Una volta ricevuta la risposta negativa la Brambilla scrive che Fuccelli e Rizzi hanno messo in moto la macchina del fango e si sono messi a seminare zizzania “concentrando la sistematica campagna denigratoria sul Movimento animalista e su Silvio Berlusconi”. Secondo la Brambilla nessuno più di Rizzi e Fuccelli ha contribuito “ad alimentare il clichè degli animalisti estremisti e settari, pieni di livore, pronti a divorarsi a vicenda dopo aver proclamato obiettivi comuni. Penso che abbiano danneggiato la nostra causa quasi più di un esercito di doppiette, della lobby vivisezionista, degli antianimalisti che sbraitano alla radio e in tv”.
La replica del PAE: la Brambilla è arrabbiata per il crollo nei sondaggi del Movimento Animalista
La risposta del PAE non si è fatta attendere. Secondo il PAE la nota della parlamentare animalista è dai contenuti diffamatori e non affronta il vero nodo della questione. Il punto centrale della vicenda non è, scrive il PAE, la richiesta di un posto al sole per Fuccelli e Rizzi ma la fine che hanno fatto i soldi   dal Coordinatore nazionale del Movimento Animalista, Alessandro Mosso, per salvare un centinaio di capre.
Secondo il PAE, che ha presentato   querela per truffa aggravata nei confronti di Mosso quei soldi non sono stati utilizzati per il benessere degli animali.
Ma la faccenda si complica quando si scopre che sarebbe stato Fuccelli a rifiutare un posto all’interno del Movimento Animalista e non la Brambilla a negarglielo.
E sostiene di avere le prove e le registrazioni delle telefonate per poter smentire le affermazioni dell’Onorevole.
Evidentemente adesso ha cambiato idea perchè nello stesso giorno del mio messaggio, il 21 giugno, esattamente un’ora dopo l’On. Brambilla si affretta a rispondermi con un nuovo messaggio con su scritto “…L’organismo di dirigenza in cui ti avevo proposto di entrare, ovvero la Consulta dei Presidenti, è quello più importante e rappresentativo oltre che operativo, vedi un po, ciao“, non avendo dato conferma il giorno successivo, il 22 giugno, ricevo un altro messaggio sempre dall’On. Brambilla con su scritto”…E per quanto riguarda la tua persona, la tua esperienza e le tue aspettative, è evidente che il movimento animalista è la tua casa naturale.”.
La mia replica di chiusura definitiva è stata “…Sono d’accordo che il Movimento Animalista poteva essere la mia casa naturale ma sono alcuni inquilini che rovinano tutto. Per questo ti ho fatto un grande in bocca al lupo” .
Insomma se la Brambilla accusa il PAE di aver tentato la scalata al suo Movimento Fuccelli replica dicendo che quel posto gli era stato offerto ma che lui, in nome di ideali più alti, ha rifiutato.
Ma c’è di più: secondo Fuccelli la Brambilla sta solo cercando di risollevare le sorti del suo Movimento, che secondo alcuni non meglio precisati sondaggi è accreditato dell’1% dei consensi.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Brambilla | Commenta »

L’EX MINISTRO BRAMBILLA INDAGATA PER PECULATO E ABUSO D’UFFICIO PER L’USO DI ELICOTTERI DI STATO A FINI PERSONALI

Giugno 13th, 2013 Riccardo Fucile

L’ACCUSA E’ DI PECULATO E ABUSO D’UFFICO… I FATTI RISALGONO AL 2010 E VENNERO DENUNCIATI DAL “FATTO”

Abuso d’ufficio e peculato. Con queste accuse l’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla è stata iscritta nel registro degli indagati.
Sotto la lente della procura di Milano — pm Maria Letizia Mannella — è finito l’uso personale degli elicotteri di Stato da parte dell’ex titolare di Via della Ferratella.
Due in particolare i voli contestati, quelli del 9 dicembre 2009 e del 13 marzo 2010, raccontati nel novembre del 2010 dal Fatto Quotidiano, che ricevute e bilanci alla mano, documentò almeno due spostamenti del ministro effettuati con voli di Stato e procedure particolari senza nessuna “comprovata necessità  istituzionale”.
Elicotteri dei carabinieri per gli spostamenti, autoambulanze e automediche per garantire le condizioni di sicurezza necessarie al volo.
Il tutto per raggiungere, è il caso del 13 marzo, il suo comitato elettorale a Rimini.
Senza contare l’ingente uso di risorse pubbliche: solo nel 2009 il ministro aveva speso 157mila euro in viaggi contro un budget previsto di 27mila.
Nella scorsa legislatura la vicenda era finita anche agli atti di una interrogazione parlamentare degli onorevoli Ferrante e Della Seta che prendeva ampi stralci proprio dall’articolo del Fatto per chiedere conto al ministro delle sue abitudini e oggi ricompare   – come raccontato da Repubblica — nella richiesta di atti che il pm — unico modo per far proseguire le indagini — ha inoltrato al Tribunale dei Ministri.

argomento: Brambilla | Commenta »

L’INSEGNA DORATA DELLA MINISTRA BRAMBILLA A DOPPIE SPESE DELLO STATO

Settembre 15th, 2012 Riccardo Fucile

SI FECE PROMUOVERE MINISTRO DEL TURISMO (CARICA ABOLITA PER LEGGE) CON UN DECRETO AD PERSONAM E CELEBRO’ L’EVENTO CON UNA SCRITTA CUBITALE SUL PALAZZO DEL DICASTERO… POI UN CONCORSO INTERNAZIONALE PER “FONDERE” LE LETTERE IN UN’OPERA D’ARTE: COSTO 100.000 EURO

Bertolt Brecht scrisse una poesia che si intitolava “La scritta invincibile”.
Raccontava di un soldato socialista della Guerra mondiale, rinchiuso in un carcere italiano, che con un lapis copiativo aveva scritto sul muro della cella: “Viva Lenin”.
Per quanto i secondini facessero, ripassando le lettere con la calce o raschiandole con un coltello, o imbiancando il muro, la scritta riappariva sempre: “Invincibile”, appunto.
Anche oggi c’è una scritta a suo modo invincibile.
Non esalta Lenin, non è vergata in lapis copiativo, non ha la forza evocativa di quella di Brecht, ma resiste.
È la scritta “ministro del Turismo”, in lega di metallo scintillante d’oro e alta alcune decine di centimetri, che per qualche tempo abbellì (si fa per dire) la facciata del palazzo di via della Ferratella in Laterano, sede del Dipartimento del Turismo.
Badate bene: Dipartimento e non ministero, perchè il ministero del Turismo per legge non esiste, cancellato 19 anni fa da un referendum, e quindi non c’è neanche un ministro.
Michela Vittoria Brambilla, signora dotata di un ego assai robusto, incaricata di seguire gli affari turistici nel passato governo di Silvio Berlusconi, referendum o no, si sentiva però ministro a tutto tondo e per far valere il titolo che si sentiva addosso, ingaggiò una sua personale battaglia.
Tanto brigò che il suo sghiribizzo fu accolto in una specie di decreto ad personam, l’ennesimo di un governo specializzato in materia.
Ottenuta la nomina, la signora pretese pure senza badare a spese che la sua sudata impresa fosse celebrata non con una semplice targa ottonata da appendere nell’atrio, ma con una costosa e vistosa scritta luccicante, “ministro del Turismo”, una specie di insegna da esporre proprio sotto le finestre del suo ufficio, cosicchè non solo automobilisti e passanti, ma lei stessa potesse ogni tanto rimirarla soddisfatta.
Per mesi quelle lettere dorate si videro benissimo dalla strada sottostante e nessuno osò rimuoverle finchè il governo fu in piedi.
Quando nel novembre di un anno fa Berlusconi cadde e la Brambilla si avviò con la velocità  della luce verso l’oblio, sembrò logico che le cose tornassero in ordine e quella pretenziosa insegna, figlia del capriccetto di una ex potente, fosse smontata e infilata in qualche sottoscala.
E invece no: come il “Viva Lenin” di Brecht, la scritta brambillesca rifiorisce.
Forse credendo di far bene, forse per semplice piaggeria, al Dipartimento del Turismo ci fu tra i dirigenti chi ebbe la stuzzicante idea di riciclare le lettere dorate: perchè non utilizzarle per una composizione artistica?
Se ne potrebbe fare una scultura, suggerì qualche entusiasta, un’opera che abbellirebbe gli uffici.
Nello stesso periodo all’Ente del turismo (Enit) il direttore Paolo Rubini, sopravvissuto all’uscita di scena della sua amica Brambilla, per promuovere l’Italia nel mondo aveva avuto un’altra strepitosa pensata invitando artisti indiani, cinesi, brasiliani, russi, coreani, a esibirsi in dipinti e sculture che raffigurassero l’Italia così come la pensavano.
Prendendo i classici due piccioni con una fava, la scritta della Brambilla — pensarono — avrebbe dovuto essere esposta nelle sale e nei corridoi di via della Ferratella assieme a queste opere.
Fu indetta regolare gara, importo 100 mila euro circa, 70 mila per le opere straniere più ammennicoli vari, 30 mila per la scritta brambillesca all’uopo ricomposta.
La gara fu vinta da una ditta romana dei Parioli con un’ardita composizione raffigurante un albero stilizzato, un “albero della conoscenza” niente meno, con il logo Ue (Unione europea) a mo’ di terreno, la I di Italia come fusto e le lettere dorate “ministro del Turismo” rami e foglie. Ora, però, in un soprassalto di resipiscenza, al Dipartimento del Turismo ritengono che 30mila euro non saranno la fine del mondo, ma non è un buon motivo per spenderli in quel modo.
Oltretutto per la scultura ministeriale e le altre opere non c’è proprio più posto.
Già  piccolo prima, a forza di tagli il Dipartimento turistico è stato ridotto a poco più che un avamposto, i dirigenti portati da 12 a 5, i piani per gli uffici da 6 a 2.
La ditta romana che ha lavorato, però, vuol essere pagata e siccome l’“albero della conoscenza” è pure ingombrante, vorrebbe sapere dove piazzarlo.
Volete scommettere che la brambillesca scritta invincibile rispunterà  ancora?

Daniele Martini
(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: Brambilla | Commenta »

MICHELA BRAMBILLA, ULTIMO GIRO: UN REGALO DA 4,5 MILIONI

Novembre 26th, 2011 Riccardo Fucile

IL PROGETTO E’ FERMO, MA I MANAGER VENGONO PAGATI

Michela Vittoria Brambilla ci aveva preso gusto.
Dopo essersi baloccata con Italia.it, il criticatissimo e secondo molti osservatori inutile portale del turismo costato la bellezza di circa 7 milioni di euro, l’ex ministro del Turismo stava raddoppiando con un altro giocattolo, una specie di giornale on line.
Un gingillo pesante e caro, altri 4 milioni e mezzo di euro, con una redazione bella folta di 20 giornalisti: un direttore, 5 redattori a tempo pieno, 10 redattori specializzati nel web e 4 redattori in lingua (inglese, francese, tedesco e spagnolo).
Al momento e per fortuna i quattrini per lanciare l’iniziativa sono stati spesi solo in parte e in altra parte semplicemente impegnati, ma c’è il rischio che alla fine debbano essere tirati fuori tutti quanti, nonostante la Brambilla abbia dovuto traslocare dal suo ufficio ministeriale di via della Ferratella in Laterano a Roma.
E nonostante il giornale del turismo non sia proprio in cima ai pensieri di operatori del ramo e manager delle vacanze.
La gara per il lancio del quotidiano da sovrapporre al por-tale è stata espletata e c’è un vincitore, un raggruppamento di 3 imprese: Monrif Net Srl-Zeppelin group Srl-Paesionline Srl.
La prima è una società  di cui è presidente e amministratore un giovanotto, il ventitreenne Matteo Monti Riffeser della famiglia di editori della Nazione, Resto del Carlino e Giorno.
La seconda è un’azienda di Bolzano che si occupa di vendita di software e la terza è una società  dei Castelli romani, amministrata da un certo Luca Cotichini, specializzata in guide turistiche e offerte di pacchetti vacanza on line presentati da appena un anno anche in tedesco, spagnolo e francese.
Monrif e le altre due aziende per ora sono ferme sulla porta perchè il nuovo giornale è finito in una specie di limbo.
La seconda classificata nella gara, la società  Unicity, ha ritenuto che la commissione giudicante avesse commesso irregolarità  nella valutazione delle offerte e quindi ha fatto ricorso al Tar del Lazio. La sentenza è prevista a breve.
Anche se i giudici amministrativi dovessero decidere di rimettere in discussione la graduatoria, però, la sentenza di per sè non potrebbe fermare il giornale della Brambilla che continuerebbe a progredire quasi per forza d’inerzia, magari anche a dispetto di dio e dei santi, drenando altri quattrini pubblici.
Solo il nuovo ministro, Piero Gnudi, potrebbe far ritornare nel cassetto il costoso progetto, magari dando l’indicazione di smontare il giocattolo al direttore generale delle Politiche turistiche del ministero, Roberto Rocca.
Facendo così capire anche con questa decisione di voler far calare il sipario sulla precedente gestione della politica turistica, contrassegnata da decisioni estemporanee e spesso clientelari e da strappi continui.
A partire dalla scelta di commissariare l’Enit, l’ente del turismo, per arrivare alla decisione di nominare un direttore, Paolo Rubini, con un curriculum vuoto di incarichi in ambito turistico, ma in cui spicca la sua attività  di collaboratore della Brambilla nel lancio dei Circoli berlusconiani della libertà .
Dall’idea di far nascere una società  per la convegnistica, Convention Bureau, capace in appena tre mesi di mangiarsi più di 500 mila euro, alla scelta del ministro di affidare la guida di questa nuova struttura allo stesso direttore dell’Enit assegnandogli un secondo stipendio di altri 130 mila euro.
Tutte faccende molto criticate e ora al vaglio, tra l’altro, della Corte dei Conti e sulle quali anche il Pd vorrebbe fare chiarezza.
A questo proposito il deputato Ludovico Vico ha avanzato una proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulle responsabilità  amministrative nella gestione della politica turistica, dell’ente del turismo, del Dipartimento del ministero e sull’operato dell’ex capo di gabinetto, Claudio Varrone.
Dei circa 4 milioni e mezzo di euro in ballo per il giornale on line della Brambilla, al momento è stato speso più di 1 milione e mezzo.
Quattrini serviti soprattutto per pagare gli stipendi a 5 “Project manager” voluti dall’ex ministro, suoi conoscenti o stretti collaboratori politici, ingaggiati con un contratto della durata di 3 anni.
I 5 “manager” dovrebbero occuparsi di tecnologie e innovazione, di comunicazione digitale e social network, della promozione e del coordinamento delle redazioni locali e del media designer.
Ma considerato che per ora il giornale non c’è, probabilmente non si stanno ammazzando di lavoro, e considerato anche l’impegno dei “project manager” da solo non è sufficiente a far girare un portale, nel frattempo è stata allestita una redazione volante con altri professionisti definiti “Junior web content editor”, cioè redattori che scrivono, selezionano, mettono e tolgono i contenuti dalle pagine on line.
Al momento nel cassetto quindi ci sono ancora circa 3 milioni di euro.
Tre milioni che forse potrebbero essere utilizzati altrimenti e meglio per promuovere l’Italia turistica nel mondo.

Daniele Martini:
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Brambilla | Commenta »

MINISTRO BRAMBALLA: “AL TURISMO COLLABORATORI A TITOLO GRATUITO” E INVECE CONTRATTI AGLI AMICI DA 152.000 EURO

Ottobre 6th, 2011 Riccardo Fucile

ALTRO CHE RIMBORSO SPESE PER CURARE IL PORTALE ITALIA.IT… ORA ESCONO FUORI VARI CONTRATTI DI COLLABORAZIONE TRIENNALI: IL MINISTRO POTEVA NON SAPERE?

Il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla è una che se la lega al dito.
Per questo aveva deciso di querelare il Fatto Quotidiano per una serie di articoli riguardanti le assunzioni al dicastero di suoi fedelissimi.
Dicendo, tra l’altro, che i collaboratori erano a titolo gratuito.
Oggi però Fabio Amato sul giornale di Padellaro e Travaglio ci racconta tutta un’altra storia:
Siamo nel novembre 2010: il Fatto denuncia la sovrapposizione evidente tra lo staff delle iniziative movimentiste del ministro — Tv della Libertà  (chiusa con 14,5 milioni di euro di debiti), Giornale della Libertà  (cessato), Circoli della libertà , Promotori della libertà  — e quello del dicastero da lei diretto.
Una decina di persone passate dai movimenti pidiellini al ministero tra cui spiccano i due consulenti del ministro: Edoardo Colombo, animatore del blog iper-berlusconiano “Il giulivo ”, e soprattutto Luca Moschini, già  vice della Brambilla in Confcommercio giovani, già  responsabile regionale dei Circoli, oggi curatore tanto dei siti politici del ministro (sono almeno quattro) che di quelli a iniziativa pubblica (turistia4zampe. it, yidalinihao. com, italia.it).
Un mese più avanti, a metà  dicembre, la Corte dei conti decide di aprire un’istruttoria per verificare la natura, la durata e l’oggetto di quelle consulenze e appurare le reali competenze dei beneficiari. Il dubbio dei magistrati contabili è che alcuni tra i collaboratori del ministero siano pagati con soldi pubblici per fare attività  di natura politica, con conseguente danno erariale.
Il ministro insorge di fronte alla possibile accusa e di lì a poco annuncia querela contro questo giornale.
Alla fine di citazioni ne arriveranno due:
Una a titolo personale (500 mila euro), l’altra per il “danno d’immagine” causato alla Struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia (1 milione).
Qui cominciano le bugie ministeriali.
Sdegnata, alla vigilia del Natale 2010 la rossa di Calolziocorte detta alle agenzie una nota durissima, che tra i suoi passaggi reca anche la seguente affermazione: “Quanto, infine, ai signori Luca Moschini ed Edoardo Colombo, appare sufficiente evidenziare che gli stessi prestano la loro collaborazione in favore degli Uffici, facenti capo al Ministro del Turismo, a titolo totalmente gratuito, e non hanno, perciò, percepito, nè percepiscono, alcun compenso a carico dei predetti Uffici”.
La frase riappare otto mesi più tardi nella citazione che l’Avvocatura dello Stato recapita al Fatto giusto in tempo per le vacanze estive.
Si legge infatti a pagina 26 dell’atto che “i due menzionati collaboratori del ministro (Moschini e Colombo) prestano la propria attività  a titolo assolutamente gratuito (salvo ovviamente un rimborso spese)”.
Spiacerà  all’Avvocatura dello Stato sapere che si è prestata a scrivere falsità : Edoardo Colombo e Luca Moschini risultano infatti essere sotto contratto con Promuovi Italia Spa, controllata dell’Enit (l’Ente del Turismo).
Non proprio un rimborso spese: 152 mila euro a testa in tre anni per il lavoro di consulenza sul portale italia.it.
Contratti di collaborazione stipulati nel marzo 2010, scadenza 21 marzo 2013. Il ministro poteva non sapere?
No: Promuovi Italia è una società  per azioni a capitale pubblico, ma non per questo ha il diritto di fare ciò che vuole.
I contratti non fanno eccezione: sono l’emanazione diretta di una convenzione tra la società  — che normalmente si occupa di strumenti per il lavoro nel settore turistico —e il Dipartimento del ministero.
Convenzione sollecitata dallo stesso ministro Brambilla nel gennaio dello stesso anno. Si chiama “delegazione interor ganica”.
Tradotto: il ministero trasferisce a Promuovi Italia — dietro rimborso — il peso burocratico della gestione dei contratti. Ma se ne prende i benefici — cioè il lavoro — perchè, si legge tanto nella convenzione che nei contratti, i collaboratori risponderanno direttamente al dipartimento.
Dalla firma in poi, in sostanza, Promuovi Italia non sa niente e nessun potere può esercitare, se non l’adempimento degli obblighi formali.
Questa formula non vale solo per Moschini e Colombo:
Tra marzo e luglio la Guardia di finanza fa la spola tra ministero e Promuovi Italia per portare avanti l’istruttoria della Corte dei conti.
Ne esce con i contratti di sei persone, tutte nominate dagli articoli del Fatto dello scorso novembre: Nicola Fortugno, Roberta Bottino, Loredana Maritato, Diletta Grella, Valentina Zofrea e Nadia Baldi. Tv e Promotori Libert�
Tutti hanno in comune la provenienza: Tv o promotori della Libertà .
Tutti nel 2010 hanno avuto contratti con Promuovi Italia, ma hanno lavorato, in base alle convenzioni, alle dirette dipendenze del dipartimento del Turismo o delle sue strutture.
Di questi, Diletta Grella ha ancora un contratto con Promuovi Italia: 171 mila euro in tre anni, firmato il 22 marzo 2010.
In quel periodo ha già  due incarichi: è referente dei Promotori della Libertà  — il suo cellulare appare ad hoc su Facebook tre giorni prima, in vista di una manifestazione pro Pdl — ed è sotto contratto con il ministero: 18 mila euro per il periodo settembre 2009-agosto 2010.
Del resto, nemmeno si può dire che l’inchiesta della Corte dei conti abbia a oggi sortito qualche effetto sulla gestione dei collaboratori del ministro Brambilla.
A scorrere l’ultima lista disponibile sul sito della Presidenza del Consiglio, a giugno di quest’anno i fedelissimi della Libertà  erano ancora tutti al lavoro al ministero del Turismo.
Anzi, rispetto a novembre ce n’era qualcuno in più.

(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Brambilla, Costume, denuncia, governo, PdL, Politica, radici e valori | Commenta »

LA CASTA DELL’ACI, GARANTISCE LA BRAMBILLA

Agosto 26th, 2011 Riccardo Fucile

LA LEGGE IMPONE UNA DRASTICA RIDUZIONE DEI DIRIGENTI, IL MINISTRO LI TIENE IN VITA

In questi giorni di stangate e rigore, di forbici che tagliano ovunque, tranne che nei pressi della Casta, la storia dell’Aci e del fantomatico decreto firmato dal ministro Brambilla diventa ancor più interessante.
L’Aci è infatti un “ente pubblico non economico”, con circa un milioni di iscritti e partecipazioni in parecchie società : Sara assicurazioni, Ala assicurazioni, Aci Mondadori, Ventura e altre ancora.
Insomma, l’Aci non è una robetta da niente, e il suo presidente Enrico Gelpi ogni anno intasca un’indennità  da circa 300mila euro.
Ai suoi tre vicepresidenti, invece, ne spettano circa 100 mila.
A vigilare sulla correttezza di questo ente pubblico, è il ministero Michela Vittoria Brambilla, poichè l’Aci è soggetta al controllo del ministero del Turismo.
La stessa Brambilla che vede Eros Maggioni , il suo compagno, sedere al consiglio direttivo dell’Aci Milano.
La Brambilla avrebbe dovuto controllare, quindi, la regolarità  delle elezioni e, soprattutto, l’applicazione dell’art.6 comma 5 del decreto legge 78/2010, che prevede la riduzione dei costi degli apparati pubblici e avrebbe dovuto ridurre il Consiglio Generale da 43 a soli 5 membri.
Ma questo non è mai accaduto.
Il Consiglio Generale dell’ente è scaduto a dicembre 2010, ma le nuove elezioni previste dallo statuto non si sono mai viste.
Rischiava anche il Comitato Esecutivo, una specie di doppione dunque ulteriore fonte di costi da eliminare.
A otto mesi dal novembre 2010, nulla è cambiato.
L’avvocato potentino Giuseppe Nolè, presidente della federazione italiana karting – associazione sportiva interna ad Aci Csai – a maggio diffida l’Aci a rispettare le norme: chiede nuove elezioni e riduzione dei costi e dei componenti.
Scrive anche al ministero, finchè si vede recapitare una lettera, con l’intestazione “Presidenza del Consiglio dei ministri”. Il contenuto è doppiamente interessante.
Si scopre che l’8 settembre la Brambilla, invece di prendere provvedimenti per la mancata riduzione dei costi, passa la palla al Consiglio di Stato, chiedendo un suo parere. Un conto è eleggere 43 membri, un altro è eleggerne solo 5 e quindi, nel frattempo, le elezioni rischiano di slittare.
E infatti: la data delle elezioni si avvicina e – in assenza del parere, sebbene lo Statuto dell’Aci prevedesse le elezioni, – si giunge alla scadenza del mandato per l’intero consiglio generale.
Come dire: la democrazia interna, il diritto dei soci a eleggere i propri rappresentanti, si sospende d’incanto.
Il 16 dicembre 2010, l’Aci modifica alcuni articoli dello Statuto, e differisce a marzo 2012 la scadenza del Consiglio generale: una proroga di ben 14 mesi.
La delibera viene trasmessa al Gabinetto del Ministro Brambilla. E qui viene il bello.
Il gabinetto del ministro istruisce la pratica per un decreto di approvazione.
È la stessa presidenza del Consiglio a scrivere, nella lettera indirizzata a Nolè, che “il Gabinetto dell’Onorevole Ministro ha seguito direttamente la vicenda predisponendo i relativi atti”.
Sappiamo quindi, da una fonte ufficiale, che questa vicenda è stata seguita direttamente dal ministro. Ecco come.
Negli atti del ministero si legge che l’Aci ha modificato gli articoli 6, 13 e 18 dello Statuto.
Con questa modifica, in teoria, si sarebbe sanata una grave irregolarità , l’omesso svolgimento delle elezioni. A mettere un sigillo sull’operazione, arriva il decreto, istruito dal gabinetto della Brambilla che, da vigilante sull’Aci, firma l’atto il 23 dicembre 2010. Per essere una “vigilanza”, c’è qualche distrazione di troppo, visto che il testo degli articoli 13 e 18 del vigente Statuto, approvato con decreto 23 dicembre 2010, è identico al testo precedente .
Le modifiche riguardavano gli articoli 12 e 19, che nel decreto non vengono neanche menzionati.
Se non bastasse, bisogna ricordare che un decreto, per essere efficace, deve essere pubblicato.
Ebbene: dal 23 dicembre a oggi, sulla Gazzetta Ufficiale, di quel decreto non c’è traccia, dunque è tuttora inefficace. ma c’è di più: l’Aci lo mette sul proprio sito web e – addirittura – dichiara che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 marzo 2011. Falso.
Eppure l’Aci è tenuta a rispettare le norme sulla trasparenza degli atti.
E il ministero dovrebbe vigilare sulla sua correttezza. Non è ancora tutto.
Il fantomatico decreto viene utilizzato, ufficialmente, in un altro atto pubblico: il 27 giugno, l’Aci, lo utilizza per difendersi, in una vertenza con l’Agcm. Un decreto che, di fatto, non c’è, ma nessuno fa una piega.
Tanto meno la Brambilla.
E ancora: Se il decreto non è efficace, gli organi Aci – che continuano a lavorare senza essere stati eletti – dovrebbero essere decaduti. Se così fosse, l’ente dovrebbe essere commissariata.
Da chi? Sempre dalla Brambilla, che però ha avallato tutta l’operazione, con il suo decreto, scritto sì, ma inefficace.
A questo punto non si capisce chi controlla chi.
Neanche i parlamentari possono controllare la situazione. Da mesi, il senatore dell’Idv Felice Belisario, chiede un chiarimento al governo, ma dalla Brambilla, nonostante diverse interrogazioni parlamentari, non è mai arrivata una risposta. Nel frattempo è arrivata la risposta del Consiglio di Stato che, a luglio, ha emesso il proprio parere.
Il parere non sposta di una virgola il pasticcio del decreto non pubblicato. Ma almeno offre un indirizzo: la riduzione degli organi – quindi l’applicazione dell’art.6 comma 5 del decreto legge 78/2010 – per l’Aci può anche non essere applicata, in quanto facendo parte del Coni, risponde alle regole delle federazioni sportive.
A dirla tutta, le categorie sportive dell’automobilismo riconosciute non costituiscono, con i loro rappresentanti, il Consiglio Generale ed il Comitato Esecutivo della propria federazione sportiva Aci.
Il Consiglio di Stato, però, aggiunge un altro “dettaglio”: le cariche collegiali e monocratiche degli enti pubblici devono essere ricoperte a titolo onorifico: non può essere erogata alcuna indennità  di carica.
Se l’interpretazione venisse accolta, il Presidente dell’Aci non potrebbe più percepire l’indennità  da circa 300 mila euro, i tre Vicepresidenti quella da 100 mila annui, ma nè l’Aci, nè la Brambilla, a questa parte del parere, sebbene ufficialmente chiesto al Consiglio di Stato, hanno mai mostrato alcun interesse.
Tutto è rimasto com’era.

Antonio Massari
da (“il Fatto Quotidiano“)

argomento: Brambilla, Costume, denuncia, emergenza, la casta | Commenta »

LA LEGA INAUGURA L’USCIO DEI MINISTERI PATACCA AL NORD: ORA I MONZESI SANNO DOVE PORTARE IL CANE A PISCIARE

Luglio 24th, 2011 Riccardo Fucile

A VILLA REALE VA IN ONDA LA “SCEMEGGIATA” DELL’APERTURA DELLE SEDI DISTACCATE DI ALCUNI MINISTERI, FUORI ESPLODE LA CONTESTAZIONE AL GRIDO DI “BUFFONI”…L’EX SOCIALE ALEMANNO ORA SI INDIGNA, QUELLI DI “NOI SUD” PRETENDONO MINISTERI ANCHE IN MERIDIONE, MARONI DISERTA… APPESE ALLE PARETI LE FOTO DI NAPOLITANO E DEL SENATUR DI 20 ANNI FA

Eccoli qui i ministeri spostati al nord, dopo i tanti proclami e le mille polemiche .
Piccole sedi distaccate, intendiamoci, dei dicasteri dell’Economia, della Semplificazione Normativa e delle Riforme.
Gli uffici, con tanto di targhe, li hanno inaugurati stamani all’interno di un’ala della Villa Reale di Monza.
Mentre il ministro Michela Vittoria Brambilla ha annunciato, presto, anche una sede distaccata del Turismo.
Bandiera dell’Unione Europea, tricolore e crocifisso e, appese alle pareti, la foto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quella di Umberto Bossi anni ’80 pre-corna e la statua di Alberto da Giussano.
Centocinquanta metri quadrati, quattro uffici, destinazione “pensatoio” per rilanciare l’economia.
Ecco il tanto atteso decentramento ministeriale, fiore all’occhiello della Lega di fronte alla base.
Niente computer nè telefono per il momento.
Si tratta di spazi adibiti ad uffici a cui i cittadini si potranno rivolgere per comunicare con i governo “senza fare chilometri per niente”, come ha precisato il sindaco di Monza Marco Mariani.
Prima di varcare la porta delle sedi, il ministro delle Riforme Umberto Bossi, ha parlato ai giornalisti e ai presenti, stretto attorno ai colleghi Roberto Calderoli, Michela Brambilla e Giulio Tremonti.
Presenti alla cerimonia anche alcuni rappresentanti delle istituzioni tra cui Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, Davide Boni e Andrea Gibelli, in rappresentanza della Regione Lombardia.
“Le scrivanie le abbiamo pagate di tasca nostra”, ha sottolineato Calderoli. “Sono costate circa 340 euro l’una” (da una ditta di Catania…n.d.r.).
In entrambe le stanze destinate a Bossi e allo stesso Claderoli, sono stati attaccati alcuni arazzi e quadri che raffigurano il giuramento di Pontida e la battaglia di Legnano, momenti-icona del movimento oltre al Tricolore, alla bandiera dell’Unione Europea e alle foto del leader del Carroccio.
Gli uffici saranno operativi a partire dal mese di settembre, ma i cittadini, uniti al Pd e all’Udc lombardo, non hanno atteso quella data per protestare con manifesti, fischi e cori: “No ai ministeri, è una buffonata”.
Anche il sindaco Alemanno è furibondo, ma non è certo il solo.
Arturo Iannaccone, leader di Noi Sud e deputato di Popolo e Territorio, va giù pesante.
“Dopo l’apertura a Monza degli uffici distaccati dei ministeri, abbiamo avuto la conferma di un esecutivo succube della Lega. Nei prossimi giorni ci aspettiamo un segnale chiaro dal Governo con l’individuazione al sud di quattro sedi distaccate dei ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, del Turismo e delle Politiche Agricole”.
Commenta il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa: “Gli italiani sono costretti ad assistere all’intollerabile inconcludenza di questo Governo, impegnato solo a litigare al suo interno e a produrre pagliacciate questa”.
I più contenti saranno i monzesi che ora sanno dover poter portare a pisciare il cane.

argomento: Berlusconi, Bossi, Brambilla, Costume, denuncia, governo, la casta, LegaNord, PdL, Politica, radici e valori | 1 Commento »

I GIUDIZI DI BISIGNANI, RASSICURANTI PER LE ISTITUZIONI: “LA MINISTRA BRAMBILLA? UN MOSTRO, UNA MIGNOTTA COME POCHE”

Giugno 22nd, 2011 Riccardo Fucile

E ANCHE BRIATORE COMMENTA: “INCREDIBILE CHE SILVIO ABBIA POTUTO FARE SOTTOSEGRETERIA LA SANTANCHE”… QUANDO A TAVOLA FELTRI PARLAVA MALISSIMO DI BERLUSCONI

Luigi Bisignani i giudizi non se li risparmiava.
E spesso diceva quello che pensa anche in modo crudo.
Questo è quanto si può, al minimo, dire leggendo le intercettazioni pubblicate oggi da Repubblica nelle quali il faccendiere discute di tutti i maggiori personaggi che ruotano intorno alla politica italiana.
Cominciamo da Michela Vittoria Brambilla:
Bisignani parla con suo figlio, Renato, che ha passato la giornata all’autodromo per il Gran Premio di Monza.
È il 12 settembre 2010. Bisignani jr racconta di essersi presentato alla Gelmini come «il figlio di Luigi».
Il ministro dell’Istruzione, «carina», si è subito interessata, Renato riporta le sue parole: «Peccato che suo padre non me l’ha detto, se l’avessi saputo mi sarei preso io cura di lei, le avrei fatto fare un giro».
Bisignani jr continua: c’era « il figlio di Ignazio (probabilmente la Russa) non mi sono azzardato a salutarlo perchè non mi piace per niente».
Il padre chiede: «E invece Ignazio non c’era? ». Renato risponde di no e prosegue con il gossip: «La conosci la ministra rossa, quella del turismo?».
Bisignani senior: «No, è una stronza, brutta, un mostro, mignotta come poche, la più mignotta di tutte».
Niente a che vedere con la Gelmini, secondo il figlio: «Invece Stella, devo dire, veramente carina». Il faccendiere concorda: «Mi ha mandato il messaggio prima di te, pensa. Subito me l’ha mandato!».
C’è spazio anche per Daniela Santanchè:
Il sottosegretario Pdl è infatti un personaggio fisso del sistema Bisignani.
Per questo torna spesso nelle intercettazioni. Specialmente in quelle con Briatore, amico sia di “Gigi” sia di Daniela.
Il 18 agosto, dopo aver definito l’Italia «un paese senza timoniere», Briatore dice: «Guarda io la conosco da 30 anni, lei anche se fa una roba per te, la fa in funzione che te un giorno fai il doppio per lei (…) Quello che mi fa strano è che il presidente l’ha messa lì».
Ciò che colpisce gli inquirenti è la capacità  “informativa” di Bisignani: «Te la racconto io quella storia lì… E tutto il casino che è stato fatto perchè lei andasse lì».
La telefonata ha un finale sentimentale, Briatore: «Adesso con Sallusti è ufficiale, la roba». Bisignani sempre informatissimo: «Che poi lì si incazza Feltri come una pantera di sta cosa».
Con “il Giornale”, Bisignani ha un rapporto altalenante.
Nel pieno della campagna su Fini e la casa di Montecarlo, di cui non gradisce la virulenza e teme gli esiti politici, dice: «Ne abbiamo due o tre da zittire».
E il 9 agosto 2010, del “Giornale” e del suo direttore in quei giorni, Vittorio Feltri (tornerà  a “Libero” due mesi dopo), discute con Enrico Cisnetto, editorialista del quotidiano. «Lui ha in testa di candidarsi in politica appena Berlusconi schioda», dice Cisnetto.
«Secondo me — aggiunge — alcuni passaggi che lui (Feltri ndr.) fa sono pienamente finalizzati a creare problemi a Berlusconi, perchè poi, quando si è messo a tavola a parlare di Berlusconi, ne parlava talmente male… Se avessi avuto un registratore, mandavo la cassetta al Cavaliere. Sarebbe svenuto. Cosa non ha detto».

argomento: Berlusconi, Brambilla, Costume, Giustizia, governo, la casta, PdL, Politica, radici e valori | Commenta »

BERLUSCONI, O ROMA O MORTE: “NON FARO’ PASSI INDIETRO, MI RICANDIDO ANCHE NEL 2013”

Giugno 1st, 2011 Riccardo Fucile

LA LEGA HA CHIESTO AL PREMIER DI ANNUNCIARE DA SUBITO CHE NON SI RICANDIDERA’…LA REPLICA: “NON MOLLO, E ORA TREMONTI DEVE ALLARGARE I CORDONI DELLA BORSA”

“Troppi impegni per il mio funerale», si finge allegro il premier, «per cui ho dovuto rimandarlo…».
La battuta è rivolta a quanti profitterebbero volentieri del suo «momento no» per sfilargli il patrimonio politico.
Berlusconi resiste, e addirittura sfida gli aspiranti eredi.
Che in questo caso non sono i figli accorsi a Roma per consolarlo della sberla elettorale e delle altre (giudiziarie) in arrivo, ma sono anzitutto Tremonti e la Lega.
I due «asset» che fanno gola sono il partito e il governo.
Silvio-Paperone non intende rinunciare nè all’uno nè all’altro. Se li vuole tenere ben stretti entrambi. Anzi, più i pretendenti si fanno avanti convinti di cogliere l’attimo, più lui s’ntigna; le pressioni per fargli mollare l’osso stanno producendo (finora) l’effetto contrario.
Ne sa qualcosa il super-ministro dell’Economia, al quale Berlusconi ha rivolto una battuta plateale e sgarbata, un modo pubblico di metterlo in riga («Non è Tremonti che decide sulla riforma del Fisco»).
Sono seguiti momenti di tensione che una nota serale del premier tenta di stemperare. Non sarebbe in fondo la prima volta che Tremonti minaccia di prendere cappello e di andarsene.
E d’altra parte, come poteva passare inosservato, ieri mattina a Palazzo Chigi, quel piccolo corteo che vedeva in testa Bossi, dietro di lui Calderoli e Maroni, in fondo al gruppo Tremonti?
Poi il Senatùr se n’è andato e gli altri si sono chiusi in un salottino. Qualcuno assicura che Berlusconi sia stato contattato via telefono mentre tornava da Bucarest, ma il dettaglio ha relativa importanza perchè è come se Silvio fosse stato presente all’incontro nella persona di Gianni Letta, suo «alter ego».
Fonti dirette raccontano che al Cavaliere viene sollecitato un passo indietro.
Non domattina, ma quando si chiuderà  la XVI legislatura.
In pratica a Berlusconi si chiede di annunciare, solennemente e fin d’ora, che non si ricandiderà  come premier per fare largo al futuro.
E chi prenderebbe il suo posto? La persona ideale sarebbe Tremonti, è saltato fuori nel pourparler.
Al quale Tremonti il capo del governo dovrebbe conferire da subito un ruolo tale da spazzar via ogni dubbio sulla successione: di vice-premier unico o, più probabilmente, in tandem con Calderoli (pare che Maroni non sia interessato).
Questo è ciò che narra l’altissima fonte governativa.
Aggiungendo dettagli sapidi sulla reazione berlusconiana. Tutt’altro che disponibile. Anzi, decisamente stizzita.
«Annunciare adesso la data del mio ritiro? Non ci penso nemmeno. Quando dovrà  esserci il cambio sarò io a deciderlo, non lo stabilirà  nessun altro», è il leitmotiv del Cavaliere.
Bossi gli ha giurato al telefono che lui non ne sapeva nulla, che nessun tentativo di golpe è stato autorizzato «contro il mio amico Silvio».
Comunque «la Lega mi ha chiesto un faccia-a-faccia lunedì prossimo, vedremo se in quella sede avranno il coraggio di sollevare formalmente la questione dei vice-premier», è la confidenza serale concessa da Berlusconi a chi chiedeva lumi.
Per Berlusconi tutto dovrebbe restare così. Le elezioni sono state un tonfo, ma perchè cambiare?
«Adesso facciamo la riforma del fisco, recuperiamo consensi e vedrete che l’entusiasmo della sinistra si sgonfierà ».
Di allargare la maggioranza a Casini non avverte il bisogno, «i numeri in Parlamento li abbiamo», e poi l’Udc si porterebbe dietro Fini, «piuttosto morto» fa gli scongiuri il premier.
Che in apparenza sembra più flessibile sul partito, più disposto a mescolare lì le carte.
Forte in queste ore è la spinta per conferire l’eredità  Pdl ad Alfano.
Il ministro della Giustizia lascerebbe la poltrona a Lupi per diventare segretario politico.
Verrebbe affiancato dai due attuali coordinatori (il terzo, Bondi, si è dimesso). Verdini avrebbe mansioni organizzative, per La Russa verrebbe individuata una competenza «ad hoc».
Nascerebbe una specie di direttorio con dentro tutte le anime del partito.
Tifano per Alfano quasi tutti i quarantenni che Berlusconi creò a sua immagine e somiglianza. Tra i fautori più convinti spicca Michela Vittoria Brambilla, che diversamente da altri ha il «know-how» della presenza sul territorio.
Ma pure la Gelmini, spesso descritta in competizione col «gemello» Alfano, è dalla parte sua. Idem Frattini e l’intero gruppo di LiberaMente.
Correva voce di un «no» della vecchia guardia, preoccupata del salto generazionale.
In realtà  sono d’accordo Cicchitto (che ha peso notevole nel «politburo» berlusconiano) e Quagliariello; danno via libera Augello, Matteoli e Alemanno; non si mette di traverso Formigoni, nonostante coltivi ambizioni sconfinate in proprio. Insomma, in apparenza tutti d’accordo tranne Verdini.
Il quale si sente scavalcato e tradito, lui che ha salvato il governo con la campagna acquisti dei Responsabili.
E molti temono che Berlusconi farà  leva proprio su Verdini per stoppare l’«intifada». Resistere, resistere, resistere…

Ugo Magri
(da “La Stampa“)

argomento: Berlusconi, Bossi, Brambilla, Costume, economia, elezioni, emergenza, Giustizia, governo, la casta, LegaNord, PdL, Politica, radici e valori | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.543)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Giugno 2025 (414)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Giugno 2025
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    30  
    « Mag    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • DI MALE IN GREGGIO: IL PARLAMENTO IRANIANO CHIEDE LA CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ, DA DOVE PASSA IL 20% DELLA PRODUZIONE MONDIALE DI PETROLIO
    • LA STAMPA: “CONTE PUÒ TUTTO, ANCHE L’INCOERENZA, SENZA MAI PAGARE DAZIO: È CONTRO IL RIARMO E PER LA PACE, QUINDI DOVREBBE ESSERE CONTRO TRUMP, MA INVECE SU TRUMP È INDULGENTE; È CONTRO NETANYAHU, MA NON CONTRO CHI GLI LASCIA MANO LIBERA (SEMPRE TRUMP); SI SCANDALIZZA MOLTO SUI BAMBINI DI GAZA, PARLA POCO DI QUELLI UCRAINI, ANZI QUANDO NE PARLA LA COLPA NON È DI CHI LI AMMAZZA MA DI ZELENSKY CHE NON SI ARRENDE
    • SALUTI E BEZOS DA VENEZIA: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SUL MATRIMONIO IN LAGUNA DI JEFF BEZOS E LAUREN SANCHEZ, LE NOZZE PIÙ CAFONAL DELL’ANNO
    • “RISCHIAVO UN INFARTO, NON AVEVO ALTRA SCELTA. NEL FRATTEMPO HO ANCHE ACCOLTO DEI PAZIENTI”; L’ASSURDO CASO DEL MEDICO CARDIOPATICO LICENZIATO DALLA CROCE VERDE PER ESSERSI ALLONTANATO OTTO MINUTI PRIMA DELLA FINE DEL TURNO PER EFFETTUARE UN ELETTROCARDIOGRAMMA
    • L’INCHINO DEI GIOCATORI GIAPPONESI PER CHIEDERE SCUSA AI PROPRI TIFOSI DOPO AVER MESSO PAURA AI MILIONARI DELL’INTER
    • PER SPERNACCHIARLO PIU’ DI COSI’, MANCA SOLO IL “VAFFA” . PAOLO PETRECCA DA RECORD: HA RICEVUTO TRE SFIDUCIE IN TRE MESI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA