IL GOVERNO DA’ SOLDI AGLI IMMIGRATI E AI PARENTI IN AFRICA
IL BONUS FAMIGLIA FINO A 1.000 EURO ORMAI SI SAPEVA CHE SAREBBE ANDATO A UNA PERCENTUALE MINIMA DI FAMIGLIE CON FIGLI… NE BENEFICIERANNO PER LO PIU’ FAMIGLIE SENZA FIGLI E A PENSIONATI… MA CHE VADA AGLI EXTRACOMUNITARI CHE HANNO LASCIATO IN PATRIA MOGLI, FIGLI E GENITORI CI SEMBRA ASSURDO
Il bonus famiglia del governo è realtà . In queste settimane quelli che ne hanno diritto si devono affrettare e preparare i documenti per procedere all’incasso dell’aiuto anti-crisi predisposto dal Governo.
Già era stato segnalato che oltre l’80% dei bonus in realtà finirà a famiglie senza figli e a pensionati, quelle con figli vedranno le briciole. Ma a volte la fantasia supera la realtà .
La notizia è che i soldi andranno anche e non solo agli extracomunitari residenti nel nostro Paese (e questo per noi è giusto), ma pure ai loro familiari che non si trovano in Italia ( e questo è semplicemente grottesco).
In pratica l’immigrato incasserà in base ai figli e al reddito complessivo del nucleo familiare che fa risultare a suo carico.
E fa niente se a richiedere l’assistenza è un padre immigrato in Italia, ma che ha lasciato l’intera famiglia dall’altra parte del mondo.
Lo stesso ragionamento, a rigor di logica, varrà probabilmente anche per i mille euro dati a chi ha un familiare a carico affetto da handicap.
Alla faccia dei proclami dei leghisti che dormono e magari neanche se ne sono accorti e alla faccia del buonsenso. Il provvedimento nato per sostenere economicamente le famiglie italiane in difficoltà economica nasconde un retroscena che ha sapore di una beffa.
La recente circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 2009/9209 datata 3 febbraio non lascia spazio a dubbi ( verificate pure sul sito www.agenziaentrate.it).
Il documento stabilisce in modo chiaro il diritto per gli stranieri residenti in Italia di incassare anche per conto dei familiari a carico che abitano all’estero.
“Per beneficiare del bonus straordinario per la famiglia è necessario che il richiedente sia residente in Italia. Per gli altri componenti del nucleo familiare del richiedente ( coniuge, figli e familiari a carico) invece non è richiesta la residenza nel territorio dello Stato”.
Pertanto tutti gli stranieri che dimostrano di avere a carico figli, mogli o genitori possono usufruire del bonus famiglia, nonostante il resto della truppa non si trovi in Italia o non sia italiana.
E’ sufficiente presentare dei semplici documenti:
a) documentazione originale rilasciata dal proprio consolato con traduzione in lingua italiana
b) documentazione con l’apostille ( un timbro speciale apposto da un’autorità che certifica che un documento è una copia conforme all’originale) per chi arriva da Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961
c) documentazione rilasciata dal Paese di origine tradotta in italiano e vistata dal Consolato Italiano. Per essere considerato a carico, il familiare “deve possedere un redito complessivo non superiore a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili”, cifra che in tantissimi Paesi è assolutamente irraggiungibile.
Dentro tutti insomma.
Per la gioia dei sindacati compila-pratiche e delle famiglie italiane che non prenderanno una lira, causa un reddito superiore a quanto richiesto dal Governo.
Neanche la sinistra avrebbe potuto far meglio. Complimenti.
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