SILVIO VA IN PROCESSIONE PER RICUCIRE CON LA CHIESA
VENERDI’ IL PREMIER SARA’ ALLA FESTA DELLA PERDONANZA ALL’AQUILA, MA IL VATICANO NON FA PASSI INDIETRO: “CAMBI LO STILE DI VITA”… E LA STAMPA ESTERA CONTINUA A MASSACRARCI SULLA SUA DIPENDENZA SESSUALE
Niente indulgenza plenaria per il premier: Silvio Berlusconi venerdì sarà alla festa della Perdonanza all’Aquila, per partecipare alla cerimonia presieduta dal cardinal Bertone nella basilica di Collemaggio, cui seguirà una cena.
Ma il premier non potrà ricevere l’indulgenza plenaria straordinaria come tutti gli altri 10.000 pellegrini attesi, in quanto persona divorziata. Si tratta di un rito che da 800 anni garantisce l’indulgenza ai fedeli “sinceramente pentiti e confessati”.
Quella del Presidente del Consiglio è una partecipazione inattesa, in quanto negli altri anni al massimo si faceva vedere un sottosegretario abruzzese.
Per molti si tratta di una mossa, suggerita da Gianni Letta, per ricucire un rapporto con il Vaticano, alla luce delle pesanti critiche ricevute e ancora mal digerite.
E’ stato il quotidiano l’Avvenire a stigmatizzare “la tracotante messa in mora di uno stile sobrio”, criticando più volte lo stile di vita del premier, mano a mano che emergevano testimonianze convergenti sulle feste a Palazzo Grazioli.
E l’appiattimento del premier sulla politica razzista della Lega in tema di immigrazione ha fatto il resto.
Non a caso la partecipazione alla processione di Berlusconi è stato stigmatizzato ieri dal vescovo di Mazara del Vallo: “Spero che non mischi sacro e profano, visto che la Perdonanza è un evento di riconciliazione e di conversione. Sono contrario al folklore religioso e alla politica spettacolo fatta solo di parole che servono a dare visibilità “.
Ma all’Aquila non ci sarà alcun colloquio riservato, anche perchè è stato Palazzo Chigi a decidere di andare, non il Vaticano a invitare Berlusconi.
“Se il premier non cambia stile di vita, non ci potrà essere alcun avvicinamento” hanno fatto sapere dalla Santa Sede. E il fatto di non aver preso posizione nello scontro Lega-Vaticano non giova certo a questa ipotesi.
Che al governo siano abituati ad ascoltare le stronzate che spara Calderoli non vuol dire che in Vaticano debbano per forza adeguarsi anche loro.
Il maxillo facciale fattosi semplificatore del nulla, nonchè sperperatore di quattrini per aver creato un ministero inutile, si dichiara fervente cattolico, salvo poi insultare le posizioni della Chiesa.
Una Lega che difende l’identità cristiana per tornaconto elettorale, salvo poi criticarne i pastori che si permettono di esprimere libere opinioni. E Berlusconi che pavido e ricattato tace.
Il tutto, rendiamocene conto, cari amici di centrodestra, mentre la stampa internazionale ci massacra per avere un premier coinvolto in scandali sessuali.
Qualche esempio ( e sono giornali bipartisan di destra e di sinistra).
Scrive il Daily Telegraph: ” Me lo immagino già , il vecchio debosciato invitare la più giovane a sedersi sulle ginocchia di papy… Ma Berlusconi deciderà di farsi curare? “.
Ecco le Figaro: “Il suo mito si è incrinato, ora deve rinunciare alle feste e cercare di rifarsi una reputazione”.
Ancora l’Irish Indipendent: “Nonostante il contenuto dei nastri della D’Addario, ci chiediamo come possano gli italiani dargli ancora fiducia”.
Chi parla di “Berlusconi vittima di dipendenza sessuale”, chi di “sporcizia” di cui si circonda.
Il problema è che a livello internazionale l’immagine è ormai questa e non giova certo al nostro Paese, comunque la si pensi nello specifico.
La linea di difesa (ovvero negare anche l’evidenza) è stata poi pessima e arrogante, e come tale è stata percepita.
Non basta partecipare a processioni quindi per ricucire un rapporto o continuare a fare spot pubblicitari in Tv.
Il centrodestra deve fare una profonda autocritica e cambiare nel profondo, a cominciare da una svolta etica: le regionali sono alle porte e potrebbero rappresentare un altro schiaffone dopo quello delle europee.
Noi non abbiamo gli occhi foderati di prosciutto, non vogliamo passare dal Mortadella al Premiercotto, per capirci.
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