SONDAGGIO SECOLO XIX: IL 71% DEI GENOVESI BOCCIA IL DECRETO DEL GOVERNO SU PONTE MORANDI, SOLO IL 12,9% E’ FAVOREVOLE
IL 75% VUOLE SCENDERE IN PIAZZA PER PROTESTARE
Il Decreto Genova è stato varato. Nelle intenzioni del governo dovrebbe risolvere l’emergenza causata dal crollo del ponte Morandi e provvedere alla ricostruzione.
I liguri, però, sono al corrente dei contenuti del decreto? Cosa pensano dei provvedimenti?
Questo decreto rappresenta la risposta giusta ai problemi della città e della Liguria oppure rimangono una serie di lacune che non colmano le emergenze del tessuto produttivo, sociale, infrastrutturale e abitativo di Genova?
Se così fosse, varrebbe la pena “scendere in piazza” per protestare contro il decreto? Collegata al decreto, inoltre, c’è la nomina di un commissario per la ricostruzione, che all’inizio sembrava essere quello di Claudio Gemme anche se, con il passare dei giorni la nomina è sembrata essere sempre meno certa fino alla nomina del sindaco di Genova, Marco Bucci.
In qualche modo, nel sondaggio avevamo precorso i tempi, chiedendo se invece di Gemme, non fosse stato meglio un esponente degli enti locali. Ma andiamo con ordine.
Nel sondaggio settimanale, effettuate su un campione di 782 residenti in Liguria, gli intervistati hanno mostrato fin da subito una significativa conoscenza del decreto con un 16,1% di risposte “molto” e un 62,9% di “abbastanza” per un totale di quasi otto liguri su dieci (79,0% per la precisione) al corrente delle disposizioni contenute in questo atto normativo.
Anche rispetto ai contenuti, i cittadini della Liguria hanno messo in mostra un’ampia coerenza di fondo.
Poco più di sette intervistati su dieci (71,1%) dichiarano di essere insoddisfatti dei provvedimenti inseriti nel decreto legge, il 13,7 per cento si limita a non schierarsi (nè soddisfatto nè insoddisfatto) mentre un risicato 12,9% si ritiene (molto o abbastanza) soddisfatto.
Secondo gli intervistati mancano soprattutto misure per la mobilità (36,4%), per il porto (23,6%) e per gli sfollati (11,8%).
Tra le risposte “libere”, che risultano comunque raggiungere il 19,7%, possiamo notare una maggiore presenza di termini quali “Gronda”, “Terzo Valico” e, fin troppo ricorrente, la frase “manca tutto”.
Seguendo le opinioni sul decreto rilevate in precedenza, buona parte degli intervistati (pari al 64,1%) sarebbero disposti a “scendere in piazza” per manifestare il proprio dissenso.
Interessante notare come tale quota raggiunga addirittura il 75,3% tra gli intervistati residenti nel capoluogo ligure.
Inoltre, come commissario straordinario per la ricostruzione del ponte, il nome proposto dal Governo è stato inizialmente quello di Claudio Andrea Gemme.
Rispetto a questa indicazione si riteneva soddisfatto il 40,7% del campione contro un 21,8% di insoddisfatti e un significativo 37,5% di incerti.
Allo stesso tempo, però, poco più di sei intervistati su dieci (61,7%), preferivano puntare su un esponente degli enti locali (a fronte di un 27,8% di contrari) e questo, in definitiva, è ciò che poi è realmente accaduto.
(da “il Secolo XIX”)
Leave a Reply