Genova
NUOVA NOMINA ALL’AUTORITY DEL PORTO: FIATO ALLE TROMBE, AI TROMBONI E AI TROMBATI RICICLATI
Diceva un vecchio saggio che, quando i partiti politici cominciano a dire che quello che contano sono i programmi, vuol dire che dietro c’è già la solita compravendita di voti e consensi, il solito mercimonio di interessi e lobbies da tutelare e che quindi occorre un pretesto di facciata per giustificare una posizione piuttosto che un’altra. Il rinnovo della presidenza dell’Autorità portuale di Genova ha dato spunto ed occasione per una esibizione esilarante di tale prassi ormai consolidata nel nostro Paese. Essendo in scadenza il mandato dell’uscente Novi, gli Enti locali e le componenti sociali ed economiche genovesi dovrebbero indicare, d’intesa con la Regione, una terna di nomi da sottoporre al Ministero dei Trasporti che dovrà poi operare una scelta. Appena lo starter ha dato il “pronti via”, invece che pensare ad un uomo di prestigio nel campo dello shipping o dell’indotto ( spedizionieri, trasportatori, agenti marittimi e via dicendo), ecco scatenarsi la corsa ai personaggi più improbabili che però stranamente, in base alla logica più volte denunciata dei poteri forti che controllano la città , hanno raccolto il consenso di Enti locali e Camera di Commercio. Ognuno ha pensato a lungo e ha poi proposto… il nulla, in quanto non c’è meglio del nulla per tutelare i propri interessi. Se poi il nulla si impersonifica in uomini politici “trombati” e “riciclati” ancora meglio, così si controllano ancora di più. La cosa esilarante è che si è scatenata una guerra di poltrone più che di religione tra i vari sponsors dei candidati “qualificati”, in modo particolare tra la sindaco Vincenzi e il presidente della regione Liguria Burlando. La prima, travalicando forse le sue stesse competenze, sta facendo fuoco e fiamme per perorare la causa di Paolo Costa, ex sindaco di Venezia, durato solo un mandato e poi sostituito, ex ministro che non ha lasciato traccia del suo passaggio, nessuna competenza specifica…fa sorridere che poi Genova debba andare a Venezia per trovare un presidente dell’Autorità portuale, tanto valeva pescare a Rotterdam, Le Havre o Anversa allora, almeno la competenza tecnica era assicurata. La Vincenzi è corsa a Roma alla cena della Confitarma per presentarlo agli armatori, ora ha steso la passiera rossa a Genova davanti al ristorante di Ponte Morosini dove ha riunito una piccola lobbie locale di armatori, spedizionieri e agenti marittimi presenzialisti per potenziare, d’intesa col suo consulente Maresca, la gittata delle sue armi da fuoco per la battaglia. Ovviamente sempre con fotografi e teleoperatori al seguito, la sindaco si muove solo col suo beauty case dell’informazione… Il presidente della Regione Liguria invece, in attesa di convocare qualche suo amico ( magari per uno spuntino agli Erzelli), ha indicato come suo candidato Luigi Merlo, assessore regionale DS o DP che sia ai trasporti, competenze specifiche non se ne conoscono. In pratica un sottoposto di Burlando ( in altri casi si sarebbe detto un prestanome…). Passiamo al terzo candidato indicato dalla Camera di Commercio genovese, penserete che i rappresentanti di artigiani, commercianti, banche, coltivatori, costruttori, Ascom avrebbero indicato qualche imprenditore o qualche professore o qualche esperto portuale? Errore…il loro candidato ideale è l’uomo di apparato dei Ds a Genova, Mario Margini, già trombato alle primarie per la candidatura a sindaco dalla Vincenzi ( e da Fassino) dopo feroci polemiche interne. Un posto evidentemente promessogli a suo tempo e che viene fatto ora portare avanti dalle categorie economiche genovesi… Quindi Vincenzi contro Burlando, Margini contro Vincenzi, tutti contro tutti, una farsa targata partito Democratico e portaborse economici ( proni come i musulmani alla Mecca). E pensare che un nome ci sarebbe stato estremamente qualificato e dal curriculum ineccepibile, quello del docente universitario Enrico Musso… ma era il candidato sindaco del centrodestra… cassato in partenza. La meritocrazia impazza a Genova, la competenza si coniuga solo con la frequentazione dei salotti diessini e delle feste a base di gamberoni ( passati i tempi di polenta e salsiccia…). Ora inizieranno le audizioni dei tre candidati ( facessero i quiz come per gli orali della patente su temi specifici portuali nessuno passerebbe alla prova pratica di guida mi sa…), che farsa… e poi a decidere sarà chi riuscirà a fare più pressione sul ministro dei trasporti Bianchi e sul Governo… meno male che nel frattempo al VTE di Voltri è arrivato il milionesimo container movimentato quest’anno…( merito anche della gestione precedente forse?) … E’ il caso di dire che il porto di Genova tira, nonostante chi se ne vuole impossessare per i suoi giochini di potere…fiato alle trombe allora…avanti i trombati…
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