Editoriale
L’ ACCHIAPPAFANTASMI… FINI SI PRENOTA PER IL DOPO RATZINGER
Mentre il popolo del Centrodestra continua a reclamare unità da parte dei partiti per cui ha votato, non passa giorno senza polemiche da parte di chi, dopo aver sperato che Berlusconi si facesse da parte, si ritrova a gestire una base elettorale che ne ha le scatole piene di quotidiane esternazioni che dividono invece che unire. Ed emerge una logica trasversale su cui è il momento di riflettere seriamente: esiste una unica preoccupazione nei partiti minori del Centrodestra ( non tutti per fortuna), quella non di mandare a casa Prodi, non di vincere le elezioni a breve, non di applicare programmi e idee, solo di pararsi il culo, scusate la franchezza. Ad AN, UDC e Lega interessa solo una legge elettorale che non faccia loro perdere deputati e senatori e solo di quello parlano, solo per questo si agitano. Il Centrodestra sta dimostrando di avere a cuore, invece che gli interessi del Paese, il mantenimento di uno spazio di potere personale e questo sinceramente disgusta. Casini vuole il proporzionale per poi essere decisivo con un 10%, insieme a Mastella e Dini, per ricattare da una parte o dall’altra, come ai vecchi tempi della DC e della logica dei due forni. La Lega scende in piazza, urla, ma in fondo l’unica cosa che interessa è non veder diminuita di 2-3 unità la rappresentanza parlamentare ( hanno già fatto i calcoli in caso di referendum, pensate un po’), AN ha già calcolato che con la bozza Bianco, prendendo un 12% si avrebbe una rappresentanza in seggi inferiore al 9%, all’interno di Forza Italia invece si teme che i quarantenni scalzino la “vecchia guardia” nei collegi elettorali… che bella immagine si sta dando! Ne stanno fuori i democristiani di Rotondi, i socialisti di Stefania Craxi e i Pensionati di Fatuzzo che hanno aderito al partito del Popolo della Libertà e “la Destra di Storace” che è comunque federata. Casini attacca Giovanardi al grido di “non si può avere il cuore altrove e il sedere nell’UDC”, come se il suo non fosse da tempo ben posizionato su ampie poltrone istituzionali (grazie a Berlusconi), Bossi minaccia rivoluzioni contro Roma ladrona e intanto accetta i contributi dei palazzinari romani ( legittimi, ma poco coerente direi ), Fini rilascia un’intervista a Libero dove annuncia che “rifarò io il centrodestra, anche senza Berlusconi” …avesse fatto almeno un congresso del suo partito negli ultimi sette anni forse sarebbe stato meglio. Con chi lo vuole fare?” Con tutti quelli che ci stanno, anche nel centrosinistra”…L’importante è che si condividano principi e idee, dice Fini. Poi passa a parlare del sistema elettorale, ovviamente per il resto della intervista, quello che più gli preme. Che principi possa condividere una forza di destra vera o presunta con la Sinistra ci sfugge, ma Fini ci ha abituato a tutto e all’incontrario di tutto, quindi nessun problema. Se Mussolini era il più grande statista del secolo e poco dopo il fascismo è divenuto il male assoluto, se i principi della vita erano da tutelare e poi siamo arrivati alla procreazione assistita, se i flussi migratori andavano regolati severamente e poi tutti hanno il diritto al voto, se siamo per la meritocrazia e poi siamo per l’assistenzialismo, se eravamo per il dialogo con Veltroni e ora non più perchè gli parla Silvio, se prima eravamo anticomunisti e da ministro degli esteri ha perorato la fine dell’embargo della vendita di armi alla Cina per favorire la lobby delle aziende lombarde dei fabbricanti di armi, se prima eravamo per il partito unico del centrodestra e adesso non più perchè Berlusconi non gli ha steso la passiera rossa di segretario, se una volta esisteva un programma di destra e ora si spera di entrare nel 2009 nel partito popolare europeo…beh tutto è possibile in effetti. Altro che fantasmi e acchiappafantasmi, altro che retino per le farfalle, qua la confusione regna sovrana. E poi se uno si vuole porre alla testa dei manipoli della Cosa Bianca, con addentellati cattolici, un minimo credente almeno dovrebbe esserlo o sbaglio? Ebbene, due giorni fa Fini è uscito con la frase “che lui non crede in Dio”, ottimo colpo Gianfranco, molto azzeccato e tempestivo direi. A parte che non so come si possa militare a destra, senza avere una concezione spirituale della vita ( non dico fare i baciapile, ma almeno credere in Dio …) pensate sia credibile un leader di Centro del PPE che si dichiara ateo? Va bene, forse è tutta una mossa per poter dire tra qualche mese che è fervido credente ( infatti, porta una croce dei Templari nell’asola, a questo punto senza sapere cosa rappresenti pensiamo…), in modo tale che verrà svelato il suo sogno segreto: diventare il sindaco di Roma? No troppo limitativo per un uomo del suo ingegno e coerenza, lui punta in alto, molto in alto…il dopo Ratzinger lo vedrà sicuramente protagonista. Così quando Silvio andrà a rendergli omaggio dovrà pure inginocchiarsi e baciargli l’anello…e per Gianfranco (in) XVI sarà la rivincita della sua vita terrena. E finalmente Alemanno potrà fare il segretario identitario di una destra identitaria …in collaborazione con Garofalo dei RIS di Parma che di ricerca del DNA se ne intende. Vi lascio ai programmi…e alle percentuali in ballo nei collegi…ah, una piccola cosa …i salari degli italiani sono quelli che hanno avuto l’incremento in percentuale minore in tutta Europa negli ultimi 8 anni… ma forse per voi sono piccolezze…un saluto identitario a tutti.