LA LEGA INAUGURA IL FEDERALISMO DEL FI(A)SCO: PIU’ TASSO ALCOLICO IN PADAGNA
IL TASSO UNICO NAZIONALE DI 0,5 GRAMMI NON TERREBBE CONTO DELLA “SPECIFICITA’ DEL TERRITORIO”… IN REGIONE FRIULI, LA LEGA VUOLE ALMENO LO 0,8 PER BERSI IL GRAPPINO E LO SLIVOVITZ IN LIBERTA’…POI, IN PREDA A DELIRIO ALCOLICO, ACCUSA IL SUD PERCHE’ CI SONO MENO CONTROLLI SULLE STRADE RISPETTO AL NORD
Abbiamo sempre sostenuto che il federalismo, senza ricambio di classe dirigente, è una palla mostruosa: il problema non è tanto chi gestisce la cassa, ma se a gestirla ci sono persone oneste e preparate o la Banda del buco.
Può funzionare uno Stato centralista con politici onesti, come fallire uno Stato federalista in mano a dei ladroni.
E il fatto di poter meglio capire, col federalismo, chi è entrato nel caveau e si è fottuto i vostri soldi, non credo sia di grande conforto e sollievo a posteriori, quando siete rimasti col culo per terra.
Ma che si passasse dal “fiasco del federalismo” al perorare il “federalismo del fiasco”, pur conoscendo i ragionamenti da avvinazzati di certi leghisti, non ci avevamo ancora pensato.
La Lega sta, infatti, preparando “la madre di tutte le battaglie”, quella che gli sta particolarmente a cuore: la devolution alcolica.
Basta leggere la notizia sulla Padania ( il quotidiano leghista che vive grazie ai milioni del contributo pubblico di Roma ladrona) e vi renderete conto del clima da battaglia che anima i rivoluzionari padani, pronti alla lotta di liberazione dall’etilometro centralista e romano.
A Trieste, in consiglio regionale, il vice-capogruppo leghista Razzini ha presentato una mozione per trasferire alla Regione il compito di fissare il tasso massimo di chi si mette alla guida.
Cosa sostiene il Razzini?
Che il tasso unico nazionale ( 0,5 grammi per litro di sangue) non tiene conto delle specificità dei territori dove viene applicato, quindi bisogna fissare soglie adeguate alla realtà locale.
In effetti, dove la Lega raccoglie più consensi, maggiore è il tasso degli ubriaconi, ma forse il Razzini non voleva ammetterlo nella premessa della mozione.
Si è limitato a rammentare che il Friuli è patria del grappino, dello slivovitz, quindi in nome della cultura alcolica, il tasso va regionalizzato.
La Lega pertanto chiede di alzare la soglia consentita a 0,8 grammi nel territorio della Regione.
Ma il Razzini, non ancora contento, da fine intellettuale, vuole anche motivare la proposta con solide argomentazioni e se la prende anche con gli agenti addetti al controllo con l’etilometro centralista e osserva sdegnato che “il rigore dei controlli si affievolisce più si scende nella penisola, fino a diventare quasi inesistenti al Sud” e quindi il Nord non deve pagare per tutti.
Non solo, si lancia pure in presunte statistiche che avrà letto male dopo aver festeggiato a bicchieri di schioppettino e dice che “solo il 2% degli incidenti è causato da chi guida in stato di ebrezza”, quasi a giustificarli, perchè “il vino è oggetto di una violenta campagna denigratoria” ( chissà dove l’avrà letto…mah).
Ma la conclusione è all’altezza del resto: sapete di chi è la colpa degli incidenti?
Da un lato della lobbie delle assicurazioni che mistifica i dati sugli incidenti causati dall’alcol, dall’altro delle multinazionali americane che vogliono affossare il vino per poter invadere il mercato con le loro bibite gassate.
Annichiliti da questa pregnante ( di alcol) profonda analisi, prendiamo atto che essa è frutto di un vice-capogruppo leghista in Regione Friuli.
Che non deve essere della corrente di Maroni “tolleranza zero”, lui è un libertario della componente “tolleranza 0,8”.
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