PRIMARIE PD A ROMA E NAPOLI: AFFLUENZA E SONDAGGI PREOCCUPANO
SI TEME UNA AFFLUENZA INFERIORE A 70.000 UNITA’ A ROMA, PER MARINO VOTARONO IN 100.000
Il Pd trema e spera. A Roma è il primo appuntamento dopo i fatti di Mafia Capitale e la lunga agonia della giunta di Ignazio Marino, a Napoli la sfida invece è riprendersi la città dopo lo smacco del trionfo di cinque anni fa di Luigi De Magistris.
In entrambe le città , gli ultimi sondaggi e le previsioni sull’affluenza tormentano le primarie del centrosinistra che si terranno per tutta la giornata di domenica.
I segnali non sono positivi. Per questo Renzi ha puntato a suscitare l’orgoglio: “Buone Primarie – ha scritto – ai cittadini di Roma, Napoli, Trieste (e non solo) che domani potranno scegliere il proprio candidato sindaco andando ai gazebo. Il Pd – da sempre – coinvolge, partecipa, discute in modo aperto dei propri candidati. A voi la scelta, amici! Che vincano i migliori”.
PRIMARIE DI ROMA
La bassa affluenza ai gazebo della Capitale è il vero incubo del Partito Democratico. Il favorito è considerato Roberto Giachetti, candidato sostenuto da Matteo Renzi, il più grillino dei democratici.
A contendergli la vittoria è soprattutto Roberto Morassut, ex assessore della giunta di Walter Veltroni, mentre meno possibilità vengono attribuite a Stefano Pedica (Pd), Gianfranco Mascia (Verdi), Domenico Rossi (Centro democratico) e l’outsider Chiara Ferraro, la ragazza autistica candidata per richiamare l’attenzione sui diritti dei disabili.
Per chiunque prevarrà alle urne, il rischio è quello di una vittoria dimezzata se i votanti saranno pochi. L’asticella a Roma è fissata a 70 mila votanti.
Il dato di raffronto è quello del 2013, quando nel mese di aprile votarono 100 mila persone. Ma quei tempi sono lontani. In mezzo c’è stata Mafia Capitale, la disaffezione degli iscritti e anche l’operazione pulizia iniziata con il rapporto stilato da Fabrizio Barca e con le iniziative del commissario Matteo Orfini.
Al Nazareno si tende ad abbassare l’asticella ancora di più: “Beh, sotto i 50 mila sarebbe un problema. Tra i 50 e 60 mila votanti sarebbe un risultato dignitoso”.
C’è chi tira in ballo il fattore pioggia, quasi a mettere le mani avanti: “La pioggia potrebbe scoraggiare la partecipazione. Speriamo di no, speriamo che i votanti si concentrino tutti la mattina quando il tempo dovrebbe essere più clemente”.
Infierisce un po’ Stefano Fassina, l’ex dem che ora si candida sindaco di Roma con Sinistra italiana: “80 mila votanti sarebbero un risultato accettabile, non di meno”. Sembra però utopia.
Non sono state primarie semplici da gestire. Il commissario del Pd romano, Matteo Orfini, ha provato a disinnescare le polemiche sorte prima per l’ombra di Denis Verdini sul voto e poi sulla partecipazione degli immigrati.
Sul primo fronte le dichiarazioni di chiusura ai verdiniani sono state tanto nette quanto imbarazzate; sul secondo fronte, oltre ai 195 seggi sparsi per tutta Roma, ci saranno 16 “seggi speciali”, dove voteranno i minorenni (16-17 anni) e gli immigrati. Questi utili si sono dovuti registrare anticipatamente e sono stati inseriti in un elenco ad hoc. In totale dovrebbero essere circa mille. Gazebo e circoli saranno aperti dalle 8 alle 22.
Dal giorno dopo si aprirà un nuovo problema: la sfida per il Campidoglio, con il centrodestra, con Alfio Marchini e soprattutto con Virginia Raggi dei 5 Stelle.
Un sondaggio svolto da Scenaripolitici per Huffington Post vede la candidata M5S attorno al 24%.
Se il candidato Pd più capace di intercettare il voto di protesta, Roberto Giachetti, è attorno al 29%, non è lontano Roberto Morassut.
Tuttavia il Movimento 5 Stelle ha appena iniziato la sua campagna e molte rilevazioni lo vedono in crescita. Di fatto, sul tavolo del Nazareno non c’è al momento un sondaggio che dia il Pd vincente.
PRIMARIE DI NAPOLI.
A Napoli la campagna elettorale è iniziata da tempo, non solo dopo che il sindaco uscente Luigi De Magistris ha ufficializzato la sua volontà di ricandidarsi, ma anche in seguito alla volontà di scendere nuovamente in campo dell’imprenditore Gianni Lettieri nel centrodestra e di Antonio Bassolino nel centrosinistra.
Ai gazebo, però, 50 mila votanti sarebbero un successo. I candidati in corsa sono quattro: Antonio Bassolino (ex sindaco, l’unico che non ha partecipato al confronto con gli altri su idee e programmi per la città ), Antonio Marfella (oncologo esponente dei Socialisti), Marco Sarracino (segretario dei giovani democratici di Napoli) e Valeria Valente, candidata dei Giovani Turchi sostenuta dal segretario Renzi.
È stata una campagna elettorale nervosa e giocata con strategie diverse.
Bassolino ha organizzato molti incontri “casalinghi”, incontrando i partenopei “casa dopo casa”, ma anche nei quartieri e nei circoli.
Valente ha partecipato a incontri pubblici di stampo statunitense e si è accompagnata, in due cene elettorali, al ministro Andrea Orlando arrivato in città per offrirle il suo sostegno.
Marfella ha deciso soprattutto di destare l’attenzione “sui metodi sbagliati sia di selezione che di controllo della classe dirigente di Napoli”, servendosi della sua esperienza di medico per sollevare questioni come la diffusione e la pericolosità delle droghe.
Marco Sarracino, che ha incassato l’appoggio dell’ex leader della Cgil Guglielmo Epifani, ha puntato sull’ascolto dei napoletani che vivono nelle periferie rivendicando la forza e la volontà della sua giovane età .
Il testa a testa è tra Bassolino e Valente, ma a non far stare tranquilli nella città partenopea sono soprattutto i sondaggi.
Anche in questo caso, sul tavolo dei dirigenti dem non c’è una rilevazione che dia il candidato del centrosinistra vincente nella corsa a Palazzo San Giacomo.
In testa viene dato proprio il sindaco Luigi De Magistris, seguito dai 5 Stelle, che non hanno ancora scelto il loro candidato. Il Pd non riesce neanche a piazzarsi secondo. Bensì terzo.
PRIMARIE IN ALTRE 4 CITTà€.
A Trieste si confrontano il sindaco uscente Roberto Cosolini, e il senatore Francesco Russo, vicino alla presidente Debora Serracchiani. A Bolzano la corsa è a quattro: Renzo Caramaschi, Alessandro Huber, Sandro Repetto, Cristina Zannella. Tre invece i candidati in lizza a Grosseto (Paolo Borghi, Lorenzo Mascagni e Francesco Giorgi) e due a Benevento (Raffaele Del Vecchio e Cosimo Lepore): due città , queste ultime, storicamente difficili per il centrosinistra.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply