SUL BOICOTTAGGIO DELLE OLIMPIADI, IN ITALIA IL SILENZIO DEI PAVIDI
DIO CI SALVI DAI PRUDENTI
Sembra emblematico che in Italia, durante la campagna elettorale, tutti i grandi partiti siano ” presenti”, quando si tratta di parlare del nulla, di schede mal stampate, di fatiscenti assegni da distribuire ieri ai precari, oggi ai pensionati, domani alle casalinghe, dopodomani agli agricoltori, quattro giorni fa agli elettricisti, e giovedì alle aspiranti veline per rifarsi le tette, ma, quando si tratta di temi “seri” ed etici, assistiamo al “fuggi fuggi”, come sulla nave alla deriva, prima che si inabissi.
Quando Ferrara ha posto il problema dell’aborto, i grandi leader erano”schifati” dal fatto che un “tema così” diventasse argomento di dibattito elettorale. Come dire: ” Cosa viene a rompere le palle Ferrara con l’aborto, quando dobbiamo parlare di Alitalia, del sistema elettorale porcelloso, di come comporre il futuro Governo, di come ridurre dello 0,01% i costi della politica per dare una parvenza di popolarità al programma” . E pensare che il Governo italiano, pochi mesi fa, aveva “venduto” al mondo dei media la notizia che ” grazie a Prodi, era stata approvata una risoluzione dell’ONU che vietava la pena di morte nel mondo”. Una risoluzione, diciamolo a chiare lettere, che non serve a una emerita mazza, visto che continuano le esecuzioni in tutti i Paesi che hanno votato contro. Solo che in Cina sono 8.000 l’anno, la risoluzione dell’ONU lì, come in Iran, ha l’effetto della carta Scotte doppio velo… Eppure sembrava avessimo rivoltato il mondo, la Bonino sembrava avesse vinto al Totogol, D’Alema aveva il baffo che brillava, il Mortadella era nella versione ” sorriso ebete al pistacchio”, Pecoraro sognava già viaggi in tanti Stati esteri, per tagliare la corda ai boia.
Quando si tratta di fare chiacchiere e passerelle siamo i primi al mondo, è risaputo. Ma quando occorrono fatti, ecco che ritorna la vigliaccheria di sempre. Sul Tibet si sprecano parole di solidarietà ai monaci e al popolo tibetano, per gli omicidi perpetrati dalla Cina, ma se si tratta di esporsi di più, di prendere una posizione ufficiale di condanna e di disertare l’inaugurazione ufficiale dei Giochi Olimpici, i nostri governanti si chiudono a doppia mandata in cantina ( e siamo stati generosi circa il luogo). Sempre pronti a mostrarsi a favore di telecamere, come chiedi ” Sul Tibet che pensate di fare…”. Non fai in tempo a finire la domanda che Prodi è salito sulla bici, D’Alema sulla barca, Veltroni è impegnato a parlare di Luther King, Berlusconi guarda gli ultimi sondaggi, Fini fa la somma serale degli iscritti che si sono dimessi da AN durante la giornata, Bertinotti si tuffa in piscina… un quadro davvero da “italietta” pavida e vigliacca, dove dimostrano più coraggio alcuni atleti italiani che sarebbero disposti persino a rinunciare alle gare olimpiche, preparate da anni, pur di tutelare la libertà dei popoli.
Pensate se, invece che a Londra o Parigi, la fiaccola olimpica avesse attraversato le strade di Roma o Milano, con la gente che protestava e manifestava contro la Cina. Altro che pensare alle schede elettorali, Amato si sarebbe dimesso il giorno prima, i partiti si sarebbero scannati, il Governo si sarebbe suicidato nel timore che la Cina ci privasse per ripicca della sua “rumenta”, tanto cara alle logiche del mercato globalizzato. L’economia innanzi tutto: ma anche Bush e Brown cominciano a vacillare, Sarkozy ha convinto la Merkel, e in Europa si estende un’aria di boicottaggio della cerimonia inaugurale. Per il Governo futuro una bella rogna da pelare : la gente non vuole che si vada, è una maggioranza schiacciante e trasversale, ma i politici non rispondono ormai ai cittadini, ma a precise lobbies economiche finanziarie che non vogliono vedere “compromessi” i loro affari con la dittatura comunista.
Diamo atto a pochi di aver preso una posizione chiara sul quesito: il Governo italiano deve o no partecipare alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici? Per il no attualmente si sono espressi solo Casini, la Daniela Santanchè e la Lega. Gli altri sono silenti e imabarzzati, sperano che si possa arrivare a un compromesso, uno dei soliti a cui sono abituati. Magari manderanno un sottosegretario invece che un Ministro, o un Ministro invece che il Presidente del Consiglio che in questo caso sarebbe più da appellare “del Coniglio“. Possibile che non esista una via italiana ed europea di difesa dei diritti umani e che si debba sempre scattare sull’attenti agli ordini di uno o dell’altro? Persino la Bonino è divenuta prudente, saranno gli anni che passano e che assecondano il motto ” rivoluzionari da giovani, pompieri da vecchi”. Che triste fine ragazzi… Poi ci sono sempre i cultori del comunismo cinese, i seguaci delle stragi e delle persecuzioni che giustificano anche gli eccidi delle minoranze etniche e religiose…ma almeno, nel loro squallore, sono coerenti.
Alla vigilia del voto, ci ritroviamo tanti partiti che su temi importanti, la vita, la libertà , la pace vera, non prendono posizione. Ma fino a che punto quelli che andremo a votare rispondono ai cittadini italiani? O non piuttosto ai “poteri forti” economici e finanziari, alle lobbies trasversali che stanno dietro le quinte e magari a giorni spingeranno verso una ” grande coalizione” che assicuri il benessere ( il loro ovvio)?
Hanno ancora un paio di giorni per dire se dobbiamo o no andare in Cina: gli elettori hanno il diritto di sapere come si comporteranno i partiti che ora chiedono il voto.
Invece che occupare il tempo a scambiarvi accuse di brogli ancora prima di votare, volete, cari partiti, essere così gentili e darci una risposta sul tema etico e morale?
Basta solo un minutino del vostro tempo prezioso…un sì o un no…cosi ci regoliamo in cabina.
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