A NAPOLI LA POLITICA LOCALE COSTA TRE VOLTE CHE A MILANO
SECONDO IL “SOLE 24 ORE”, OGNI ITALIANO SPENDE 300 EURO L’ANNO PER FINANZIARE LA PROPRIA AMMINISTRAZIONE… A NAPOLI MANTENERE IL CONSIGLIO COMUNALE COSTA 56 MILIONI DI EURO L’ANNO, A MILANO 27,3 MILIONI DI EURO… E NAPOLI E’ ANCHE IL FANALINO DI CODA IN QUANTO A PRODUTTIVITA’: SOLO 55 DELIBERE APPROVATE CONTRO LE 312 DI ROMA, LE 142 DI TORINO E LE 74 DI MILANO
Dalle pagine di Novella 2000 recentemente Rosa Russo Jervolino ha dichiarato in un attimo di autocritica: “Se fossi una cittadina napoletana non mi voterei”.
In effetti, di ragioni ne avrebbe molte per non votarsi e non solo per gli scandali che hanno recentemente coinvolto la sua Giunta.
Il suo Comune, infatti, risulta di gran lunga il più generoso d’Italia.
Solo per far funzionare gli uffici dell’Amministrazione locale, nel 2007 ha speso la bellezza di 525,9 milioni di euro.
Esattamente 539,3 euro per ogni cittadino, record nazionale, come rilevato dall’ultima indagine sul bilancio dei Comuni pubblicata dal Sole 24 Ore.
Già in testa alla classifica per numero di assessori indagati, appalti sospetti e discariche fai-da-te a ogni angolo di strada, il capoluogo campano si deve accontentare del dodicesimo posto in Italia alla voce “spese per organi istituzionali”.
Sindaco, giunta e consiglio comunale costano ai cittadini 56 milioni di euro l’anno, quasi 60 euro pro capite.
Il triplo di quanto costa la politica ai milanesi: 27,3 milioni di euro in tutto, 20,9 ogni residente. Non solo: il consiglio comunale è il meno produttivo tra tutte le grandi città , con solo 55 delibere approvate, contro le 74 di Milano, le 142 di Torino e le 312 di Roma.
Ma quanto costa complessivamente agli italiani la burocrazia gestita dai Comuni?
Tra segreteria e gestione del personale, ragioneria ed economato, ufficio tributi, anagrafe e uffici tecnici se ne vanno in media 300 euro l’anno per ogni abitante.
Le differenze tra città e città però sono enormi.
Se a Napoli si supera abbondantemente quota 500 euro, a Enna, Firenze, Caserta, Alessandria e Palermo si sforano i 400.
Non c’e’ più la distinzione tra nord e sud: tra i comuni virtuosi ci sono Brindisi (130 procapite) e Pavia ( 182,5), Bari ( 151,7) e Prato ( 151,7).
Un capitolo a parte merita il costo diretto della politica.
In media tra sindaco, giunta e consiglieri ogni anno se ne vanno 34 euro a cittadino.
A Venezia, ad es., la spesa pro capite per gli uffici è di poco superiore alla media nazionale: 312 euro procapite. Ma di questi oltre un terzo, 112,6 euro, se ne va per “sostenere gli organi istituzionali”.
Ovviamente ogni Comune è da valutare a sè, ma resta il criterio di fondo che alcuni comuni, Napoli in primis, hanno raggiunto costi fuori da ogni giustificazione.
Tanti altri piccoli comuni, al Nord come al Sud, invece dimostrano che per risparmiare un po’ di soldi pubblici, nella gestione corrente degli Uffici, in fondo basta volerlo.
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