BREXIT E TTIP NEL MENU’ DI BILDEBERG, IL CLUB PIU’ SEGRETO DEL MONDO
I POTENTI DELLA TERRA SI RIUNISCONO A DRESDA DAL 9 AL 12 GIUGNO: TRA GLI ITALIANI JOHN ELKANN E LILLI GRUBER…. OBIETTIVI DI QUEST’ANNO LA CHIUSURA DELL’ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO TRA UE E USA E SCONGIURARE L’USCITA DELLA GRAN BRETAGNA DALLA UE
Dall’Austria alla Germania, il Club Bilderberg, il circolo più esclusivo del mondo, torna a riunirsi dal 9 al 12 giugno a Dresda.
Nella Germania dell’Est i potenti della terra si troveranno al Kempinski-Hotel Taschenbergpalais, a pochi metri dalla Semper-Oper, dove da mesi non c’è una stanza libera: l’hotel è interamente prenotato dall’organizzazione che ha predisposto il classico cordone di sicurezza per tenere a distanza giornalisti e curiosi.
La segretezza degli incontri, nonostante la lista dei partecipanti sia ormai pubblica, resta il mantra del circolo dove a porte chiuse rappresentanti dell’economia e del mondo accademico discuteranno di globalizzazione, Russia ed elezioni americane con l’obiettivo – come recita lo statuto del Club – di “promuovere il dialogo tra Europa e America del Nord”.
Anche per questo tra i piatti principali del menù del vertice ci sarà ancora una volta il Ttip: il trattato transatlantico di libero scambio.
Lo stesso contro il quale montano le proteste a ogni angolo del globo, proprio mentre i governi chiedono di accelerare per arrivare al via libera entro la fine dell’anno.
Altro tema forte all’ordine del giorno il rischio Brexit: il 23 giugno si terrà il referendum sulla permanenza della Gran Bretagna all’interno dell’Unione europea.
Negli ultimi sondaggi i no sono in vantaggio, ma i potenti della terra sono schierati in prima linea per scongiurare l’eventualità .
Non per nulla tra i membri del comitato centrale del Bilderberg spicca Micheal O’Leary, il fondatore della compagnia low cost Ryanair che offre viaggi scontati a tutti gli inglesi all’estero per votare contro Brexit.
I misteri.
Da sempre al centro delle critiche per i misteri che avvolgono il club e i suoi incontri a porte chiuse, che alimentano le teorie del complotto, il Bilderberg dal 2013 si è dotato di un ufficio stampa che pubblica l’elenco completo dei partecipanti agli incontri e rende noti i macro temi di discussione.
Nonostante tutto, resta difficile capire chi davvero entra ed esce dall’albergo: ogni anno la polizia predispone un cordone di sicurezza intorno all’hotel, che viene interamente riservato per l’occasione per tenere lontani curiosi e giornalisti.
Se le spese organizzative sono a carico dei membri del direttivo del Paese ospitante, quelle per la sicurezza sono garantite dai contribuenti: lo scorso anno l’Austria – come la Danimarca l’anno prima – non ha rivelato quanto fu speso per il meeting, ma nel 2013 il governo inglese ammise di aver speso 1,8 milioni di sterline, facendo infuriare l’opinione pubblica.
Di certo vi hanno preso parte tutti i membri dell’elite internazionale.
In passato si è scoperto che i convenuti comprendevano Henry Kissinger, il principe Carlo, Peter Mandelson, lord Carrington, David Cameron, la regina Beatrice d’Olanda, per fare qualche nome.
Negli ultimi anni i nobili sono sempre meno a favore dei grandi della finanza: da Bill Gates e Henry Kravis di Kkr, da Eric Schmidt di Google al Generale Petraeus.
E gli italiani non mancano mai: quest’anno ci saranno sicuramente il presidente di Fca John Elkann, new entry nel 2014 e oggi membro del direttivo così come Lilli Gruber.
Lo scorso anno parteciparono anche Mario Monti e Franco Bernabè con Gianfelice Rocca. Storicamente la galassia Fiat è stata sempre vicina al Bilderberg, ma tra gli ospiti non sono mancati Enrico Letta, Giulio Tremonti e Romano Prodi.
Argomenti.
Sapere di cosa si discuterà nello specifico è praticamente impossibile dal momento che le riunioni si tengono senza un ordine del giorno, ma di fatto gli argomenti si ripetono: la Russia e il potere crescente di Putin sono sempre in cima alle preoccupazioni del mondo occidentale. Probabilmente quest’anno si parlerà meno della Grecia dopo l’intesa raggiunta tra Atene e i suoi creditori, ma in cima al menù dei potenti ci sono sempre Europa e Stati Uniti.
Di certo i grandi lobbysti del pianeta discuteranno anche del Ttip, il trattato di libero scambio tra l’Unione europea e gli Usa: le critiche crescono, ma la volontà dei potenti della terra è di chiudere entro fine anno, sotto la presidenza Obama.
Sarà un caso, ma due settimane dopo il meeting di Dresda il 28 e il 29 giugno si riunirà il Consiglio europeo durante il quale il presidente della Commissione Ue chiederà il rinnovo del mandato a chiudere i negoziato con gli Usa. Appena cinque giorni prima, il 23 giugno, invece, si terrà il referendum su Brexit: un terremoto che banche e Borse vogliono scongiurare ad ogni costo.
Insomma, abbastanza per alimentare le teorie del complotto: “Cosa ci fanno 140 persone chiuse in un albergo per un fine settimana?”. Decidono i destini del mondo, sostengono i detrattori. “Mettono attorno a un tavolo gli uomini più potenti della Terra per discutere off the records dello stato del mondo e per promuovere il dialogo tra Europa e Stati Uniti”, recita il sito del gruppo.
Giuliano Balestreri
(da “La Repubblica”)
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